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SPRINT RACE NEL 2024, CONSIDERAZIONI E RIFLESSIONI

DI LAURA PIRAS

Che siano indigeste o no, che piacciano o no, le Sprint Race animeranno la F1 anche il prossimo anno. Nonostante le critiche continue di Max Verstappen, nonostante non piacciano a molti di noi, nonostante le Sprint creino qualche grattacapo di troppo alle squadre durante i weekend di gara, le "mini garette" torneranno anche nel 2024. 

 

Contrariamente a quanto molti di noi pensavano, il numero delle Sprint non aumenterà vertiginosamente, ma si stabilizzerà, rimanendo lo stesso rispetto al 2023, infatti per la prossima stagione saranno 6 i week-end Sprint presenti nel calendario.

A comunicarlo ufficialmente è stata la F1 qualche giorno fa: oltre al numero ci sono state indicate anche le location dove verranno sviscerate le mini garette. 

 

La prima nazione, dove si svolgerà la Sprint, sarà la Cina, che torna in F1 dopo alcuni anni di assenza, assenza dovuta alla pandemia di Covid. 

E' singolare il fatto che sia stato scelto il circuito di Shangai per ospitare tale formato: circuito che non si affronta da un po' di tempo, circuito che vedrà l'arrivo di vetture totalmente nuove rispetto al passato.

 

Se le squadre avessero fronteggiato il circuito cinese con il format standard, avendo a disposizione qualche prova libera in più, avrebbero sicuramente avuto una struttura più adeguata per eseguire il lavoro sul campo con più serenità. E quì mi sovviene una domanda abbastanza spontanea: e se fosse tutta una forzatura da parte della F1 inserire proprio in Cina la sprint? 

 

Mi spiego meglio: un terreno più difficile, e decisamente più sconosciuto, rispetto al passato, potrebbe rimescolare le carte e dare un senso di instabilità e fornirci qualche incognita in più. Tale scelta non sarebbe totalmente fuori dalle logiche sportive attuali, anzi sarebbe assolutamente coerente con la filosofia, soprattutto di Liberty Media, di creare show e spettacolo a tutti i costi. 

 

Successivamente alla terra cinese, vedremo la Sprint a Miami, precisamente nel mese di maggio, in seguito ritroveremo la questo format particolare in Austria. Per apprezzare tutte le altre altre garette sprint dovremmo trasferirci nella parte conclusiva della stagione: infatti, per vedere di nuovo all'opera piloti e squadre, con la sprint, dovremmo aspettare di approdare ad Austin nel mese di ottobre, per poi affrontare lo stesso programma sportivo con il Brasile ed il Qatar. 

 

Come possiamo vedere molte delle Sprint sono concentrate nel finale del campionato, chissà se qualche titolo verrà assegnato proprio in queste occasioni, come avvenuto quest'anno, quando Max Verstappen ha conquistato la coppa dei piloti nella sprint svolta in Qatar. 

 

Un punto ancora da chiarire è con quale format verrà presentata la Sprint per il prossimo anno: le squadre, più di una volta, hanno fatto sapere che la sprint deve essere un fenomeno a sé, rispetto al consueto ordine del "giorno" del fine settimana di gara, ed inoltre le stesse hanno rimarcato che vorrebbero le qualifiche a ridosso del gran premio domenicale, dinamica che cozza con la struttura della Sprint attuale, che vede la qualifica vera e propria il venerdì dopo lo svolgimento delle fp1, unica prova libera del triduo sportivo. 

Per come sono strutturate ora, le Sprint interrompono il flow del lavoro dei team rendendo l'operato delle attività di pista decisamente aritmico e sincopato.

 

 

“Sono felice di poter annunciare sei appuntamenti Sprint in vista della prossima stagione di Formula 1, compresi quelli che si terranno in due nuove location: Cina e Miami” – ha comunicato Stefano Domenicali, Presidente e CEO di F1 “Dal momento della sua creazione nel 2021, il format Sprint ci ha permesso di aumentare l’audience televisiva, di incrementare il divertimento in pista per gli spettatori e di spingere ulteriormente le interazioni dei fan con le nostre piattaforme social e digital”.

 

“Sono contento di poter confermare sei eventi Sprint nella prossima stagione di F1, e non vedo l’ora di rivedere questo format in quattro località che già nel 2023 hanno regalato tanta azione grazie alla Sprint” – ha detto Mohammed Ben Sulayem, Presidente della FIA – “L’aggiunta di Shanghai rappresenterà una nuova sfida per team e piloti, dato che la F1 tornerà in Cina per la prima volta dal 2019, mentre la Sprint Race a Miami aggiungerà un’ulteriore dimensione a un weekend di per sé già entusiasmante. Dobbiamo impegnarci per sviluppare continuamente il format in modo da adattarlo per assicurarci che si stia facendo il bene dello sport, ed è per questo che stiamo lavorando con la FOM e i team per definire quale direzione verrà presa in futuro dal format Sprint”. 

Per il pubblico presente in pista, la Sprint, può rappresentare uno stimolo in più per divertirsi, infatti, eliminando due sessioni ufficiali di prove, automaticamente, si attira ancor di più l'interesse, andando dritto al sodo della competizione.

Tale struttura però pone diverse difficoltà significative ai team che devono svolgere un lavoro davvero frenetico per mettere a punto una vettura che sia performante in tutti i contesti.

Le squadre, per costruire i vari set-up, hanno a disposizione solo i 60 minuti delle uniche prove libere del venerdì considerando che poi scatta il Parc Fermè.

 

Automaticamente nasce la considerazione che è determinante arrivare già preparati in pista. Per fare ciò diventa punto focale la correlazione dati fra simulatore e pista, dinamica che deve essere affinata il più possibile, mancando proprio i test direttamente sui tracciati.

Sempre più importante diventa il lavoro svolto dal terzo pilota di ogni team, che dovrà sopperire alle mancanze dei piloti ufficiali, spesso in giro per il mondo, considerando che il numero delle gare sta aumentando sempre di più. 

Per andare incontro ai team si potrebbe anche rivedere il regime di Parco Chiuso in modo tale da poter intervenire sugli assetti quando si passa da un format all'altro. 

Per chi non lo sapesse quando inizia il periodo del Parc Fermè i meccanici non possono intervenire sulle vetture per modificare i set-up delle monoposto e sostituire componenti. Se si viola questa regola come pena si ha l'esclusione dalla griglia del pilota che deve a questo punto partire dalla pit-lane.

Ci sono delle eccezioni ovviamente: riparazioni delle vetture dopo incidenti.

Durante il format sprint il regime inizia già al venerdì mentre normalmente le vetture sono congelate dopo le sessioni di prove libere, che sono in 3 in questo caso. 

 

 

Sarebbe davvero importante dare delle deroghe almeno in occasione delle Sprint anche alla luce di alcuni accadimenti avvenuti quest'anno, su tutti le squalifiche di Hamilton e Leclerc al Cota, che forse sarebbero state scongiurate se le squadre avessero avuto la libertà di intervenire. 

Sempre ad Austin abbiamo potuto apprezzare un'altra dinamica interessante: l'Aston Martin quando ha modificato gli assetti è parsa subito parecchio in forma, tutto questo ha generato a cascata maggior spettacolo durante la gara e più divertimento avendo due vetture decisamente più pimpanti. Nonostante Stroll e Alonso siano partiti dalla pit-lane hanno recuperato tantissimo terreno e hanno costruito entrambi una prodigiosa rimonta, davvero interessante e divertente. 

 

La F1 vuole lo spettacolo a tutti i costi e poi non da l'occasione ai team di avere più chances di essere più aggressivi? 

Non è una contraddizione? A questo punto non sarebbe più opportuno togliere il parco chiuso per avere più show, più sorpassi e più lotte in pista? 

La FIA, come al solito, ha in mano tutti gli ingredienti per valorizzare questo sport, ma non sembra saperli cogliere e mettere insieme. Eppure è così palese dove si dovrebbe intervenire e quali sono le migliorie da apportare ad un format che potrebbe diventare un pelino più interessante e dinamico. 

E quì sovviene un'altra domanda spontanea: la FIA sa cosa è necessario per rimpolpare questo sport o brancola totalmente nel buio? 

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