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LA FLEBILE LUCE ROSSA NEL BLU DI LAS VEGAS

DI CARMEN PETRILLO

In una Las Vegas che si tinge di blu dopo la vittoria numero 53 di Max Verstappen, spicca anche un po’ di rosso. È una luce flebile, non molto forte, ma abbastanza per far esaltare tutti i ferraristi, abbastanza per regalare un pizzico di speranza nel futuro grazie ad un’altra, l’ennesima, prestazione magistrale di Charles Leclerc.

In qualifica Charles domina tutte le sessioni, fino ad arrivare al Q3, in cui, con un giro incredibile, si prende la pole position del gran premio. Le aspettative sono alte, così come le speranze dei ferraristi che, dopo la vittoria di Sainz a Singapore, sognano anche una vittoria dell’altro pilota vestito di rosso, per chiudere una stagione non proprio semplice.

Già dalla partenza le speranze rosse si incrinano, con Charles che subisce un sorpasso decisamente aggressivo da parte di Max Verstappen, che lo spinge fuori pista in curva 1. Tutta la frustrazione del momento Charles la esterna nel team radio dove, tra la rabbia e l’incredulità, chiede -giustamente- che il pilota Red Bull gli restituisca la posizione. Verstappen, però, non si smuove e questo porta la FIA a dargli una penalità di 5 secondi.

Charles non si dà per vinto: è il tipo di pilota che ci crede sempre, fino all’ultimo. E quello che colpisce di più di questo ragazzo è la capacità di trasmettere questa speranza anche ai tifosi.

Inizia, così, una delle gare più belle di questa stagione per Leclerc. Charles ancora una volta si rende protagonista di sorpassi spettacolari: prima -al giro 16- il sorpasso su Verstappen, poi quello su Perez (giro 35), con cui diventa leader del gran premio e, infine, il sorpasso strepitoso, sempre ai danni di Perez, all’ultimo giro, una manovra che gli vale la seconda posizione.

Quella di Leclerc a Las Vegas è stata una gara di forza, in cui ha tirato fuori il massimo dalla monoposto ma soprattutto da se stesso, dimostrando per l’ennesima volta tutto il talento cristallino che ha.

Non sono mancati -ovviamente- alcuni episodi sfortunati, come il pit stop lungo e l’entrata della seconda Safety Car, che ha avvantaggiato entrambi i piloti della Red Bull. Ma Charles ha continuato a lottare -e a crederci- nonostante tutto. Non ha importanza nemmeno il bloccaggio al giro 43, che rappresenta solo una piccolissima sbavatura in un weekend straordinario. Alla fine, Charles si fa perdonare anche questo, grazie a un sorpasso da brividi, il più bello della gara, effettuato all’ultimo giro con gomme più usurate di quelle di Perez.

Quando scende dalla macchina Charles è contento a metà: c’è un pizzico di delusione perché probabilmente senza quella Safety Car che ha scombussolato un po’ tutto, la vittoria sarebbe stata sua. Al tempo stesso, però, sa che più di tanto non poteva fare:

Che gara! Onestamente mi sono divertito tantissimo –ha detto nelle interviste post gara– Ovviamente sono dispiaciuto per aver concluso al secondo posto, però alla fine è stata la miglior posizione possibile. Siamo stati un po’ di sfortunati con la Safety Car, non siamo rientrati perché non sapevamo cosa avrebbero fatto gli altri, ma è stato difficile mantenere la prima posizione con le gomme usate. Ma complessivamente eravamo molto competitivi, è stata davvero un’ottima gara”.

Insomma, se da un lato c’è il solito Verstappen che, nonostante la penalità, recupera e vince il gran premio -il diciottesimo della stagione-, dall’altro c’è il solito Leclerc, che, malgrado alcune circostanze a suo sfavore, riesce a tirar fuori una grande prestazione, a regalare emozioni incredibili ai tifosi, lasciando tutti col fiato sospeso fino all’ultima curva, e a portare a casa un secondo posto preziosissimo in ottica Costruttori.

È un podio importantissimo per Charles, un risultato che rappresenta il riscatto dopo il disastro del gran premio del Brasile, quel gran premio mai iniziato per lui. È una prestazione che, più di ogni altra cosa, riaccende un po’ di fiducia in una squadra che -da troppo- sembra arrancare nel buio.

Ma c’è una luce rossa, in questo buio immenso, è la stessa luce che ha brillato nel blu di Las Vegas e ha un nome: Charles Leclerc.

È in momenti come questo che tutti noi ci chiediamo cosa sarebbe in grado di fare questo pilota con una monoposto competitiva. Vista la situazione attuale della Ferrari, possiamo solo aspettare, sognare e, soprattutto, sperare che prima o poi la squadra ricambi tutto l’amore che Charles ha dimostrato finora.

Per il momento, possiamo solo sperare che quando (e se) Leclerc avrà una monoposto competitiva, quella monoposto sarà la macchina rossa con lo stemma del Cavallino.

 

 

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