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GP LAS VEGAS 2023: LE PAGELLE

DI LUIGI MARCHESE

Nei pressi del Bellagio Hotel e del Caesars Palace, ecco la penultima puntata del circus di Formula Uno: il Gran Premio di Las Vegas 2023, sede del ventunesimo appuntamento in stagione, che ritorna in calendario dopo più di quarant’anni dall’ultima apparizione. Tuttavia, a sbancare il casinò è ancora una volta Max Verstappen, che eguaglia il numero di vittorie (la n° 53 in carriera) di un mito assoluto come Sebastian Vettel. Il compagno di squadra, Sergio Pérez, è ufficialmente Vice-Campione del Mondo, ma soltanto terzo al traguardo: si fa beffare da un indemoniato Charles Leclerc, che proprio all’ultimo giro fa «all in» e si aggiudica le fiches d’argento. Polemiche a non finire per Carlos Sainz, con un tombino mal fissato che gli distrugge la macchina (e il weekend). Lontane le due Mercedes, umori contrastanti in casa Alpine e Aston Martin: bene Ocon e Stroll, male Alons e Gasly. Una McLaren a muro, un’altra a centro gruppo. Di seguito, le pagelle:

 

Max Verstappen, voto 8

L’olandese conquista la diciottesima vittoria in stagione (la n° 53 in carriera) eguagliando Sebastian Vettel, fermo al terzo posto nella speciale Classifica dei piloti più vincenti  nella storia della Formula Uno. La scorrettezza commessa in avvio di Gran Premio ai danni del ferrarista Leclerc, e la conseguente penalità di 5 secondi impartitagli dalla commissione giudicatrice, lo spingono ad una condotta di gara che non gli consente una perfetta gestione del graining sull’asse anteriore, tanto da subire il contro-sorpasso in pista (uno dei pochi in stagione, se non il solo): nella seconda parte di gara, però, si rifà con gli interessi e, nonostante un danno all’ala anteriore per un contatto con George Russell, trionfa senza grossi problemi nel criticatissimo evento del Nevada.

 

Charles Leclerc, voto 8.5

Una staccata da «all in». Il weekend del monegasco, sontuoso già in Qualifica con la Pole Position, rappresenta senz’altro una delle sue migliori gare in stagione. Gli spintoni al via con Verstappen, la gestione del graining nel primo stint di gara e il conseguente sorpasso, la battaglia con Pèrez dopo il regime di Safety car e lo smacco finale: la perfetta dimostrazione che, se un giorno dovesse avere una vettura non dico di pari livello alla concorrenza, ma almeno di poco inferiore, lui risponderebbe presente tutte le volte. E i tifosi della Ferrari sognano e attendono, nel frattempo, o forse si illudono amaramente…

 

Sergio Pérez, voto 6

Un buon recupero da parte del messicano che, scattato dall’undicesima posizione in griglia, conclude sul gradino più basso del podio, facendosi però beffare all’ultimo giro per la seconda gara consecutiva. Un piazzamento sul podio, quindi, che gli consente di laurearsi Vice-Campione del Mondo (per quel che può valere questo riconoscimento), alle spalle del compagno di squadra, e che permette alla scuderia Red Bull Racing-Honda RBPT di concludere la stagione con una doppietta nella Classifica Piloti, la prima nella storia di questo team.

 

Esteban Ocon, voto 7.5

«Estie Bestie» riscatta la brutta prestazione in Qualifica (sedicesimo) con un rimonta sensazionale fino ai piedi del podio, in quarta posizione, favorito da un pacchetto aerodinamico sulla sua A523 piuttosto scarico e dal gran caos iniziale. L’Alpine è, da metà campionato, in una sorta di «terra di mezzo»: non impensierisce chi le sta davanti, non si fa impensierire da chi le sta dietro. E, ogni tanto, tira fuori il coniglio dal cilindro…

 

Lance Stroll, voto 7.5

E’ una Aston Martin in leggera ripresa in questo finale di stagione. Il canadese, attento nella gestione di gara, conferma la quinta posizione ottenuta in Brasile anche qui in Nevada, concludendo davanti al compagno di squadra: il ritorno alle vecchie configurazioni tecniche deve averlo aiutato. Attenzione, adesso, che la lotta con McLaren per il quarto posto nel Costruttori non è affatto conclusa…

 

Carlos Sainz, voto 6

Un tombino malamente saldato non può disastrare il weekend di gara di un pilota, specie se quel pilota (e quella squadra) competono ancora per un piazzamento importante nella Classifica Costruttori. Così, dopo la sostituzione della cellula di sopravvivenza, del motore a combustione interna, del pacco batterie (al terzo elemento, su due disponibili) e della centralina, lo spagnolo è costretto ad incappare in una penalità di 10 posizioni in griglia di partenza, nonostante la splendida qualifica del sabato in seconda posizione (+0.044 dal compagno di squadra). In partenza, l’errore di valutazione su Hamilton lo induce al testacoda: ripartito dall’ultima posizione, taglia il traguardo in sesta posizione, davanti alle due Mercedes, ora soltanto a quattro punti di distanza nel Costruttori.

 

Lewis Hamilton, voto 5.5

Una gara rovinata dal contatto con Carlos Sainz prima, con Oscar Piastri poi. Una gara caotica, dunque, che mette in ombra il buon passo mostrato in pista su gomma hard. Ciò nonostante, l’inglese si assicura matematicamente il terzo posto nella Classifica Piloti: ora c’è da difendere la seconda posizione nel Costruttori.

 

George Russell, voto 5.5

Un weekend nel quale ha dato l’impressione di essere, nel complesso, più veloce del compagno di squadra. Il terzo tempo in Qualifica è certamente un ottimo risultato se si pensa all’eccessivo drag di cui soffre la W14, ma le cose in pista continuano a girare per il verso sbagliato: proprio come l’inglese, autore di una manovra che gli è costata una penalità di cinque secondi, vanificando la buona condotta di gara. Quest’anno, sono molti i fattori che hanno oscurato il talento di «Mr Consistency». E nel mentre, altri punti persi su Ferrari…

 

Fernando Alonso, voto 5

Don Fernando è incappato in una brutta prestazione. Un errore grave in curva 1, non da lui, che gli preclude la possibilità di una gara da protagonista. Tutto sommato, lascia il Nevada racimolando qualche punto utile per l’assalto al quarto posto nel Mondiale Costruttori, da prepara con estrema cura in quel di Abu Dhabi.

 

Pierre Gasly, voto 5

Un risultato deludente per sua esplicita ammissione. Una buona partenza dalla quarta posizione in griglia, una buona gestione del primo stint, poi le difficoltà nella seconda parte di gara. Conclude fuori dai punti, dopo una buona battaglia col compagno di squadra.

 

Scuderia McLaren-Mercedes, voto 5

Le insegne della città di Las Vegas non si colorano del tipico arancio papaya McLaren, e la doppia esclusione nel Q1 pesa come un macigno nell’economia di gara. Sfortunatissimo, poi, Lando Norris, costretto al ritiro già nel corso del terzo giro: un dosso nel manto stradale e le basse temperature delle gomme lo spingono ad un violento impatto contro le barriere. Quanto ad Oscar Piastri, un contatto con Lewis Hamilton gli rovina, in parte, l’ottima rimonta di cui si è comunque reso partecipe. Il team di Woking deve fare molta attenzione: l’Aston Martin dista soltanto 11 punti in Classifica Costruttori.

 

Scuderie Williams, AlphaTauri, Alfa Romeo, Haas (voto 5)

E’ necessario accorpare le valutazioni di questi team, dal momento che la lotta nei bassifondi della Classifica Costruttori è piuttosto serrata. Nei fatti, il settimo posto è occupato dalla scuderia Williams-Mercedes, a quota 28 punti, che aveva ben approcciato il weekend di gara conquistando l’intera terza fila in Qualifica, poi svanita malamente in gara. All’ottavo posto troviamo la scuderia AlphaTauri-Honda RBPT, il team sorpresa di questo finale di stagione, a quota 21 punti: purtroppo, il graining patito dalla vettura di Faenza distrugge la gara del duo taurino. Al nono posto leggiamo il nome dell’Alfa Romeo-Ferrari, a quota 16 punti, che aveva piazzato un buon colpo in Qualifica con l’ottavo tempo di Valtteri Bottas, distrutto dal contatto con Alonso e Pérez in curva 1. Infine, le prestazioni della scuderia Haas-Ferrari, al decimo posto e a quota 12 punti, si commentano da sole: dopo il massiccio pacchetto di aggiornamenti presentato ad Austin, gli statunitensi arrivano alla penultima gara in stagione facendo prove di comparazione tra la vecchia configurazione aerodinamica e la nuova. Direzione Abu Dhabi: o la va, o la spacca…

 

Las Vegas Strip Circuit, voto 5

«Viva Las Vegas, Viva Las Vegas» altro non è che il ritornello di una celebre colonna sonora di Elvis Presley, dal titolo Viva Las Vegas (EP, RCA Records; 1964), tratta proprio dal film omonimo che lo vide protagonista oramai sessant’anni fa, e che non può non essere intonata per le strade della città. Una canzone, infatti, eccezionalmente canticchiata anche dal tre volte Campione del Mondo Max Verstappen, in occasione di quel team radio di ringraziamento che solitamente segue la fine di un Gran Premio, nonostante poi il malcontento espresso alla vigilia dell’evento circa il tracciato e lo spettacolo di contorno. Un tracciato, cittadino, che si presenta con un layout piuttosto insipido, incolore: non dispiace affatto la presenza di lunghi rettilinei (vedi Las Vegas Strip) dove è possibile toccare velocità di punta esorbitanti – il solo Carlos Sainz, ad esempio, tra scia e DRS, ha raggiunto in gara una velocità di 366 Km/h! -, bensì l’assenza di un settore, magari quello centrale, più tecnico, più guidato, che premi maggiormente il carico aerodinamico e il grip meccanico, che metta in difficoltà le squadre nella ricerca di un set-up di compromesso. In conclusione, l’unico vero pregio di questo tracciato pare essere proprio la careggiata spaziosa, che permette ampi spazi di manovra a chi attacca e a chi difende.

 

FIA e Formula Uno, voto 2

 

L’episodio occorso a Carlos Sainz in Prova Libera 1 è di una gravità inaudita. L’idoneità di una pista dovrebbe essere il principale scopo da seguire per gli addetti ai lavori: ne vale della sicurezza, dello sport, della competizione. Inutile affrontare, poi, la questione del regolamento sportivo e della «deroga per causa di forza maggiore», anche se qualche dubbio sorge: chi pagherà il milione e mezzo di danni alla Ferrari? E chi restituirà a Carlos Sainz la gara che avrebbe potuto disputare se fosse scattato dalla seconda posizione in griglia di partenza? Tra l’altro, un appunto va fatto anche alla calendarizzazione di questo evento: perché non disputarlo in una finestra di stagione più calda, più consona al perfetto funzionamento di una vettura di Formula Uno? E perché adottare un pacchetto di orari inadeguati, tanto per il pubblico europeo quanto per quello statunitense, se poi, a causa dell’incuria, della superficialità, la classe dei venti piloti più veloci al mondo è costretta a girare fino alle quattro del mattino? Danaro e spettacolo: questi gli interessi odierni dello sport motoristico più bello del mondo. 

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