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SPETTACOLO VS SPORT

DI LAURA PIRAS

Mesi e mesi di discussioni, gran premio sulla bocca di tutti, polemiche e malcontento, proclami di successo senza alcun fondamento: ecco cosa abbiamo avuto durante questo periodo riguardo al gran premio di Las Vegas. 

Ed ora siamo arrivati al fatidico terzo week-end americano, con grande curiosità di vedere come si svilupperanno le vicende sportive di questo appuntamento mondiale. 

 

Ancora non sono iniziate le prove libere e già, fra gli amanti del motosport, serpeggia una certo malumore e anche fra i piloti qualche stoccata è stata lanciata in tal senso! 

 

Chi non si è mai nascosto è stato Max Verstappen che nelle scorse settimane ha ammesso candidamente che:

“Prima di tutto credo che saremo lì più per lo spettacolo che per la gara in sè, se si considera il layout. Io non sono molto interessato a questo, quindi andrò li, farò ciò che devo e poi me ne andrò”

E dopo la cerimonia di apertura del Gran Premio di Las Vegas, disputatasi qualche ora fa, il 3 volte campione del mondo ha lanciato ulteriori dichiarazioni davvero piccate e decise. 

"Las Vegas? È al 99% spettacolo, 1% sport. Sembravamo dei clown. Non mi piace tutto quel che gira intorno al Gran Premio qui. Voglio provare a fare del mio meglio per vincere ma non sono affatto impaziente di girare su questa pista"

 

Parole davvero dure del pilota olandese di casa RedBull che muove una critica forte e decisa alla F1 di oggi, più vicina allo stile americano e alla voglia di creare show a tutti i costi, che agli aspetti sportivi. 

 

La cerimonia di apertura del GP è durata una mezz'ora con i piloti ad essere presenti solo per qualche secondo, come se fossero i titoli di coda di un film più lungo e strutturato, come se non fossero loro i protagonisti del fine settimana. 

 

Ed ecco di rimando le dichiarazioni di Max che oltretutto rincara la dose muovendo qualche stoccata anche al layout del tracciato: 

"Per quanto mi riguarda, i circuiti cittadini già non sono avvincenti e ancor di più con queste macchine troppo pesanti. Quando l'aderenza è bassa, come dovrebbe essere qui, è un altro aspetto che non aiuta"

 

Al di fuori c'è la vaga sensazione per alcuni, per altri l'assoluta convinzione che l'aspetto sportivo si stia mettendo, per l'ennesima volta, in secondo piano. A livello tecnico credo che bisogna aspettare prima di giudicare il circuito e la gara, anche se i dubbi sono davvero tanti.

Fra il layout del circuito, non particolarmente stimolante e alcune criticità, lato pneumatici, su cui riflettere ampiamente, questo particolare evento potrebbe non ricevere feedback particolarmente positivi. 

 

E da quì nascono tante domande, decisamente spontanee, sul fatto che certe volte questo sistema attua scelte che stanno portando tutto il circus a dei cambiamenti irreversibili. 

Sin dalla presentazione dei piloti di questa mattina si è evinto che in realtà la formula 1, intesa come sport,non sia il fulcro delle nostre riflessioni. Inoltre ai piani alti spesso e volentieri si prendono decisioni non particolarmente assennate e lungimiranti, come scegliere di correre in particolari contesti in periodi non congeniali o decidere di costruire dei circuiti che non esaltano la lotta fra competitor e non valorizzano il lavoro dei piloti. 

 

Fra fuori di artificio, nuove livree, caschi celebrativi, foto a tema, l'unica nota positiva sembrerebbe, stranamente, che i titoli mondiali siano stati già assegnati. Sarebbe stato ancora più assurdo, secondo me, se la lotte iridate si fossero chiuse proprio quì. 

C'è da dire che a livello di show e di spettacolo la Formula 1 ha fatto un lavoro incredibile ma non è proprio così dal punto di vista tecnico e sportivo. 

Non ci resta solo che farci guidare dai nostri protagonisti per le curve del circuito, cercare di sospendere il giudizio in virtù di un programma sportivo che ancora non ha avuto la sua genesi. 

Faremo i conti a partire da domenica, sperando di ricrederci su questo appuntamento e di poter finalmente dire "Abbiamo sbagliato!"

 

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