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IRON DAMES, DAME DI FERRO NELLA STORIA

DI LAURA PIRAS

Il motosport, nella sua totalità, parla sempre di più al femminile. Oggi siamo quì a descrivere una delle realtà più belle e forti delle quattro ruote tinte di rosa, stiamo quì a raccontarvi delle Iron Dames, un progetto incredibile nato 5 anni fa, nel 2018, per volontà di Deborah Mayer, una delle donne più forti del mondo di questo mondo, grande imprenditrice, pilota e presidente della Women in Motorsport Commission della FIA

 

Questo gruppo di lavoro ha avuto la sua genesi per alzare l'asticella dell'universo femminile nel motosport, anche per avere un obiettivo ancora più ampio e corale, per abbracciare tutte, non solo pilotesse ma anche meccanici, ingegneri e manager.

Dal 2018, quando parteciparono alla 12 ore di Dubai, le Iron Dames ne hanno fatta di strada, arrivando ad un presente fatto di vittorie e di riconoscimenti.

E anche il nome è tutto un programma: Iron Dames, ovvero Dame di Ferro.

 

Iron proviene dal nome Iron Lynx e descrive al meglio queste donne, capaci di lottare, forti e potenti. Dames invece è la parola, molto elegante, che fa riferimento ad un mondo cavalleresco dove la donna aveva un estremo bisogno dell'uomo per emergere, ma queste ragazze non hanno bisogno di cavalieri per andare avanti, hanno bisogno di sogni, di obiettivi, di lavorare duramente, di essere guidate da passioni e resilienze. 

 

Le nostre donne di Ferro hanno un motto: Women driven by dreams. Ed è grazie ai sogni che macinano km e conquistano tappe importanti. 

 

 

 

Ma facciamo un passo indietro, torniamo a quando tutto nacque. 

 

Partiamo nel 2017, anno in cui nasce il progetto Iron Lynx, da un'idea di Deborah Mayer, Claudio Schiavoni, Sergio Pianezzola e Andrea Piccini.

L'anno successivo nasce il progetto delle Iron Dames, una squadra tutta la femminile: sono 3 le donne a gareggiare, stiamo parlando di Frey, Gatting e Gostner che partecipano alla 12 ore di Dubai, lo stesso anno.

E' l'alba del progetto. 

 

"Il progetto Iron Dames è fatto da donne motivate dai sogni, con forte passione e motivazione – ha dichiarato Deborah Mayer, Chairwoman di DC Racing Solutions e Fondatrice del progetto Iron DamesCorriamo per ispirare le donne a seguire i propri sogni e fare il primo passo nel motorsport, perché come abbiamo dimostrato, tutto è davvero possibile».

 

Nel 2019 le ragazze continuano a partecipare a competizioni motoristiche, fra cui la European Le Mans Series a Monza e cosa principale, si uniscono alla FIA Women Motosport: nasce finalmente la collaborazione le dame di ferro e la FIA. 

 

L'anno successivo le Iron Dames continuano a partecipare all'ELMS e fanno la loro entrata al Ferrari Challenge Europe e nel frattempo le nostre beniamine saranno al centro di un progetto chiamato " Racing Beyond Limits" una serie web basata sulla loro storia. 

 

Due anni fa, nel 2021, la Gatting fu la prima donna a vincere il Ferrari Challenge Europe Trofeo Pirelli e le Iron Dames cominciano a collaborare con l'iniziativa FIA Girls On Track-Rising Stars per supportare le future generazioni di promettenti atlete. 

La squadra, cosi facendo, da il benvenuto ad altri volti: stiamo parlando di Legge, Bovy, Pin e Weug che si uniscono alle veterane del gruppo. 

 

Nel 2022 la narrazione di questo fantastico gruppo diventa sempre più densa e ricca di particolari, iniziando con una fantastica partecipazione delle dame di ferro a Le Mans, diventando il primo equipaggio tutto femminile a sostenere la Hyperpole. 

 

Sempre lo scorso anno la Pin domina nel Ferrari Challenge ottenendo 9 vittorie e 13 podi e rimanendo nel panorama delle gare di durata è da ricordare che Sara Bovy è diventata la prima donna a conquistare la pole position nella European Le Mans Series e nel FIA World Endurance Championship. 

 

Le ragazze lasciano il segno ovunque, in qualsiasi competizione cominciano ad essere più costanti e presenti, come non ricordare la vittoria della Gold Cup alla 24 ore di Spa.  

 

E ancora oggi, partendo dalla più giovane, Doriane Pin (anni 19), alla veterana Rahel Frey (anni 36), queste ragazze presentano sempre una visione corale: «Indossiamo una tuta rosa, è vero, ma quando mettiamo il casco, siamo piloti che vogliono vincere. E nulla più». 

 

LA VITTORIA NELLA 8 ORE DI BAHRAIN 

E ora dopo tante prove molto dure, senza ricevere consacrazioni di un certo tipo, nella stagione attuale, le Iron Dames sono uscite nell'impresa di centrare un successo tanto atteso nella categoria del LMGTW AM al termine dell'ultima gara svolta in Bahrain, domenica scorsa. (la 8 Ore del Bahrain)

 

Dopo vari tentativi andati a vuoto, nel 2022, quando partecipavano alle competizioni con la Ferrari 488, quest'anno, a bordo delle Porsche, numero 85, le ragazze hanno mostrato tutta la loro determinazione facendo vedere che non hanno mai mollato. (per quanto riguarda invece l'IMSA e la Michelin Endurance Cup hanno adoperato una Lamborghini Huracan GT3) 

E finalmente è arrivata la vittoria a coronare questo progetto che si sta delineando sempre più grintoso e corposo. 

 

 

"Voglio davvero dedicarla a Deborah Mayer, per tutta la fiducia e libertà d'azione che ci dà: è lei la ragione per cui sono qui. Sono molto felice di aver conquistato l'ultima Pole GTE, che era estremamente difficile", ecco le parole di Sara Bovy dopo aver conquistato la pole al venerdì. 

 

"Come in tutte le altre categorie, anche noi abbiamo lottato con la scelta degli pneumatici, su come gestirli, su come avere prestazioni sufficienti, ma allo stesso tempo non subìre un calo eccessivo. Devo ringraziare di cuore i nostri ingegneri e il nostro team di meccanici, che hanno fatto un lavoro incredibile per darmi una macchina che era davvero ottima e veloce per ottenere il giro buono".

"Questa è un'altra prova che le qualifiche, pur essendo una prestazione personale, sono un lavoro di squadra. Tutte le decisioni che prendiamo insieme sono quelle che ci daranno il risultato finale". (Sempre Sara Bovy)

 

E' stata una gara molto difficile, soprattutto sul finale quando la Gatting ha gestito un calo di prestazioni dovute anche all'alta abrasività del circuito di Sakhir. Nonostante la rimonta serrata dell'Aston Martin #777 di D'Station Racing, le ragazze hanno portato a casa un successo condito da abbracci, urli e tante lacrime. 

 

"La gara era sicuramente incentrata sulla gestione degli pneumatici e credo che l'abbiamo fatto piuttosto bene. Abbiamo anticipato le condizioni di gara, il fatto che saremmo andati in notturna e abbiamo cercato di sfruttarle al meglio per il finale", aggiunge la Bovy.

"Nel mio stint, dato che ero anche al via, non sapevamo cosa aspettarci con quelle temperature, ma alla fine il ritmo c'era. Penso che l'intero equipaggio abbia fatto un buon lavoro e sono molto orgogliosa di tutti. Abbiamo lavorato duramente per questo risultato e finalmente è arrivato: la nostra prima vittoria nel FIA WEC. L'attesa è stata lunga, ma siamo tutti molto felici".

 

Alle parole di Sara si accoda anche la Frey: "Credo che oggi l'intera Classe GTE abbia dato spettacolo e questo è ciò che tutti noi vogliamo vedere, quindi ringrazio tutti i nostri rivali per averci tenuto impegnate e per aver mantenuto alta la pressione. Credo che oggi abbiamo dimostrato che non crolliamo facilmente sotto pressione".

"Ottenere questa vittoria dopo cinque anni è davvero emozionante e la useremo come rampa di lancio sperando di essere in griglia di partenza del 2024. Il nostro obiettivo è sempre quello di rendere la squadra più forte. Vedere che siamo in grado di vincere con le Iron Dames al massimo livello delle corse GT mi rende molto orgogliosa".

"Spero anche che questa esperienza venga vista dalle nuove generazioni. Abbiamo giovani ragazze in arrivo, è un progetto in cui sono molto coinvolta e di cui vado fiera. Tuttavia, sono ancora una pilota, amo gareggiare e voglio continuare a farlo lottando per altre vittorie".

 

Mentre le altre due hanno dato una visione di insieme la Gatting ha anche dato una spiegazione sulla parte finale della gara: "L'ultimo stint è stato stressante per me all'interno della vettura, ma alla fine le indicazioni che ricevevo dal nostro ingegnere mi hanno aiutato a mantenere la calma. Ad un certo punto ho visto che l'Aston Martin #777 era molto vicina. Ho spinto un po' di più per aumentare il distacco e alla fine, con il traffico, sono riuscita ad incrementarlo, sentendomi abbastanza in controllo".

"Ad essere sincera, mi sono goduto l'ultimo giro con questa vettura. È stato un vero piacere avere l'opportunità di guidare la Porsche quest'anno. Ottenere finalmente questa vittoria è qualcosa che volevamo da molto tempo ed è molto emozionante per tutti noi. Questo è esattamente ciò che vogliamo: dimostrare che possiamo competere esattamente alle stesse condizioni di tutti gli altri e che siamo qui per vincere le gare".

 

Non da meno è stata Deborah Mayer: "Che giornata incredibile per le Iron Dames! È difficile esprimere a parole tanta gioia ed emozione. Questa prima vittoria nel FIA WEC è un momento molto speciale per me, perché dà piena ragione al progetto stesso e alla passione, alla dedizione, al duro lavoro di tutte le persone del team, sia in pista che dietro le quinte. Vorrei rendere omaggio a ognuno di loro, è un momento storico anche loro".

"È una vittoria del campionato del mondo, ma è anche di famiglia. Il progetto Iron Dames è stato fondato con la convinzione che le donne potessero eccellere in un mondo percepito come maschile come quello del motorsport, e siamo incredibilmente orgogliosi dei risultati ottenuti da Sarah, Rahel e Michelle".

"Fin dal loro debutto come Iron Dames, hanno dimostrato una notevole determinazione, spirito di squadra e voglia di non arrendersi mai; questa vittoria le premia. Stanno dimostrando che i sogni non hanno barriere se ci si dà i mezzi per realizzarli. Che questa giornata possa ispirare altre donne in tutto il mondo a non rinunciare mai a ciò in cui credono".

Ad alternarsi al volante nelle gare di durata sono Rahel Frey, Michelle Gatting, Sarah Bovy e Doriane Pin. Le 4 protagoniste del nostro pezzo spesso e volentieri portano avanti l'idea di essere sorelle nate da madri diverse, caratterizzazione che ci da veramente un quadro armonioso del team. 

 

Sarah Bovy è una grande amante del cibo e ama ispirarsi ai grandi piloti, ha una passione veramente grande per le cose, quasi totalizzante.«A tredici anni ero già su un go-kart e a mio padre dissi, mentre tornavamo a casa: un giorno diventerò un pilota. Di questo ambiente amo tutto: l’odore, il rumore, la strategia. E soprattutto, adoro la battaglia».

Ha vinto il Touring Car nel 2013, è stata la prima donna sul podio di una World Series e per lei quella che è appena terminata è la terza stagione con le Iron Dames: «Un lato negativo di essere donna in pista? Il fatto che certi colleghi, quando sono in fase di sorpasso, ci vanno giù pesante con le manovre. Credo che per alcuni, essere battuti da una donna rappresenti ancora una ferita all’ego».

 

Doriane Pin, giovanissima, solo 19 anni, è a tutti gli effetti una grande promessa del motosport. 

E' salita moltissime volte a podio nella GT3 Michelin Le Mans Cup e all'attivo, su 30 gare in carriera, contiamo 6 vittorie, 12 podi e 4 pole positions. «Ho iniziato a nove anni grazie a papà: nel 2019, ero già campionessa in Francia»

Doriane ama tantissimo la natura, la bicicletta e adora passare il suo tempo libero suonando il suo pianoforte: «I valori importanti della mia vita? Credere in me stessa, imparare sempre, e godermi ogni istante».

La Pin ha vinto il premio di Rivelazione del 2023 alla cerimonia di premiazione del FIA WEC in Bahrain, dopo un debutto stellare nelle gare di endurance di altissimo livello. È la prima donna a vincere questo ambito premio. Doriane ha partecipato al panorama Endurance entrando a far parte della squadra Prema Racing, così facendo ha potuto fare il suo debutto nel mondo delle LMP2.

 

Rahel Frey, la più grande di tutte, con i suoi 36 anni, è stata la prima pilotessa a vincere una gara di Formula 3 tedesca. E' a tutti gli effetti pilota professionista da 12 anni ed è considerata una delle donne più forti attualmente nel motosport:  71 podi, 19 vittorie, 7 pole position e 22 giri veloci. Si caratterizza come «Una lavoratrice silenziosa» ed è decisamente focalizzata «per far crescere il ruolo delle donne nel motorsport». Nel progetto delle Iron Dames non riveste solo il ruolo di pilotessa ma anche quello di project manager. 

Come PM si interessa tantissimo della crescita delle altre colleghe e cura anche tutto il programma degli allenamenti fisici e mentali delle stesse «Nel mondo delle corse non amo pensare in termini di dualismo “uomo-donna”: saliamo in macchina e vogliamo essere le più veloci, proprio come gli altri»

 

Michelle Gatting, nata in Danimarca ha un ricchissimo palmarès sia nel mondo dei kart che in quello delle monoposto: 14 vittorie, 61 podi e 8 pole position.

Ama tantissimo stare a casa e passeggiare nella natura insieme al suo cane Lasso. Si autodefinisce come “orgogliosa e testarda” in tutti gli aspetti della vita. 

 «Dai miei inizi le cose son cambiate: ora cammino nel paddock, saluto i miei avversari uomini e percepisco il loro rispetto. Abbiamo provato di saper vincere».

Veloci sul giro singolo, combattenti, dalle grandi doti tecniche, mai soddisfatte del proprio lavoro: ingredienti speciali che fanno delle Iron Dames delle avversarie veramente dure da battere e da affrontare. 

Le nostre dame si rifanno ai piloti del passato, come Ayrton Senna (idolo della Bovy) o Michael Schumacher (modello per la Gatting), si ispirano anche alle atlete di altre discipline e hanno iniziato il viaggio nel motosport sin da piccoline, amando i motori poco prima dell'adolescenza.

Le dame di ferro sono diventate in pochissimo tempo punto di riferimento per tutte le ragazze che stanno iniziando adesso ad approcciarsi a questo mondo e, anche grazie al loro esempio, la controparte maschile sta cominciando a capire quanta passione c'è nell'universo femminile.

Uomini e donne sotto lo stesso vessillo, insieme verso gli stessi obiettivi, animati dal sacro fuoco interiore della velocità e della competizione. 

Segni di un mondo che tende ad un'unità sempre più viva, chiara e precisa. 

Grazie Iron Dames per quello che state facendo, continuate così, fateci gioire ed emozionare come avete fatto in questi primi anni della vostra vita...il bello deve ancora venire. 

 

 

 

 

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