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GRAN PREMIO BRASILE 2023: LE PAGELLE

DI LUIGI MARCHESE

Il circus della Formula Uno fa tappa in Brasile, al circuito di Interlagos, e dice addio almeno per la stagione corrente al formato Sprint: il doppio successo se lo aggiudica ancora il tre volte Campione del Mondo, Max Verstappen. Salgono poi sul podio Lando Norris, autore di un’ottima prestazione a bordo della sua McLaren, e Fernando Alonso, che riporta in alto l’Aston Martin dopo mesi di magra. Disastro per Mercedes, con il ritiro di George Russell e il passo del gambero di Lewis Hamilton. Ferrari, che vergogna! Il ritiro di Charles Leclerc nel giro di formazione è l’ennesima umiliazione. Di seguito, le pagelle del Gran Premio del Brasile 2023:

 

Max Verstappen, voto 8

Mai un errore di guida, mai un errore ai box, mai sotto pressione. Max Verstappen è il prototipo della macchina umana che non vede, non sente e non parla, ma corre forte, fortissimo verso la linea del traguardo, senza mollare di un solo centimetro. E nonostante la sua antipatia per il formato Sprint, ribadita ancora una volta ai microfoni della stampa, l’olandese non molla affatto la preda: incassa ancora una volta il doppio successo di tappa e si proietta dritto al prossimo appuntamento in calendario, per una stagione ormai da record assoluto.

 

Lando Norris e scuderia McLaren-Mercedes, voto 8

Ribattezzato col soprannome di «Lando Secondis», il campioncino di Bristol ha ormai staccato un abbonamento per un posto fisso sul podio. Gli manca soltanto la vittoria, che tarda ad arrivare, sì, ma con questa McLaren si può sempre sognare in grande, soprattutto in ottica 2024. Quanto ad Oscar Piastri, un weekend in ombra glielo si può anche concedere, soprattutto dopo la sfortuna al via che lo ha costretto a disputare la gara con un giro di ritardo.

 

Fernando Alonso e scuderia Aston Martin-Mercedes, voto 8.5

Una rediviva Aston Martin conquista un podio sudatissimo con Fernando Alonso, autore di una prestazione sontuosa in terra brasiliana. Al sabato, monopolizzando l’intera seconda fila nella sessione di Qualifica, la «verdona britannica» si prepara ad una gara da protagonista con l’asturiano: botte da orbi con Sergio Pérez, tra sorpassi e controsorpassi e tattiche di difesa e azioni di disturbo, per un finale di gara davvero acceso e movimentato. Il talento di Don Fernando appare ormai intramontabile. Da segnalare anche la prova del canadese Lance Stroll, con un quinto posto che ha il sapore di una piccola rivincita e di un guanto di sfida appena lanciato: con i punti conquistati dalla coppia verde, infatti, il team di Silverstone tiene ancora viva la possibilità di un controsorpasso nel Campionato Costruttori ai danni del duo McLaren.

 

Sergio Peréz, voto 6

Si tratta del suo miglior weekend dopo le ultime settimane, eppure il duello perso con Fernando Alonso all’ultimo giro gli lascia sicuramente l’amaro in bocca. Il messicano sembra in ripresa, ma soltanto gli ultimi appuntamenti di stagione ci diranno se riuscirà a conservare il secondo posto nel Campionato Piloti, laureandosi Vice-Campione del Mondo come tanto vorrebbe mamma Red Bull.

 

Carlos Sainz, voto 6

Si carica sulle spalle una scuderia alla sbando e permette al team di Maranello di guadagnare qualche punto buono su Mercedes. Non è certamente un weekend da ricordare, ma lo spagnolo ne ha vissuti di peggiori. Riassuntivo della situazione tecnica in Ferrari è il commento fatto a fine gara: «È stata una gara che abbiamo finito dove meritavamo di essere. Aston Martin è stata più veloce di noi, hanno recuperato il ritmo. Red Bull e McLaren di un altro pianeta, forse con delle partenze migliori potevamo però lottare con Stroll.»

 

Charles Leclerc, s.v. (senza voto)

Come per il compagno di squadra in terra qatariota, la prova di Charles Leclerc non è giudicabile. La sua vettura lo lascia in panne ancor prima di cominciare, dato che un problema elettrico lo costringe ad un testacoda contro le barriere nel giro di formazione: vanificata, dunque, una seconda posizione conquistata nel corso di una Qualifica assai complicata; inutilizzata, invece, una gomma rossa nuova alacremente risparmiata nel corso dell’intero weekend. Ai microfoni della stampa, il monegasco dichiara: «Quest’anno non è stato proprio l’anno fortunato, forse un viaggio a Lourdes mi aiuterà. L’unica possibilità che ho è fare bene in macchina, quando metto il casco tutti possono contare su di me al 100%, ma ora fa male.»

 

Scuderia Ferrari, voto 3                                                                                                                                                                            

I problemi di affidabilità son proprio all’ordine del giorno in casa Ferrari. Nelle ultime due stagioni, infatti, gli uomini di Maranello hanno collezionato più guasti tecnici che vittorie: ammontano a sette (escludendo gli abbandoni per errori di guida o collisioni) i ritiri indotti da un malfunzionamento della componentistica (quattro volte per Leclerc, tre volte per Sainz), mentre le vittorie conquistate dal duo ferrarista si fermano soltanto a cinque (tre per Leclerc, due per Sainz). Non si contano, invece, le innumerevoli posizioni di penalità ricavate dalla sostituzione dei suddetti componenti, che poi si tramutano in punti persi e grandi occasioni sprecate. Inoltre, a dirla tutta, pare proprio che la Ferrari degli ultimi anni stia concorrendo all’infrangimento di ogni sorta di primato negativo, specie nella stagione corrente, dove la compagine modenese ha fatto registrare almeno un DNS con ambo i piloti (nel gergo automobilistico «Did Not Start», ovvero “non partito”), almeno un DNF con ambo i piloti (nel gergo automobilistico «Did Not Finish», ovvero “non ha concluso”) e la bellezza di un DSQ con il solo Leclerc (nel gergo automobilistico «Disqualified», ovvero “squalificato”). C’è qualcuno che parla di sfortuna, sì, ma in realtà il tema portante è quello dell’inaffidabilità, dell’incompetenza tecnica.

 

Scuderia Mercedes, voto 3

E’ proprio il caso di accorpare il giudizio sui due piloti Mercedes in una valutazione univoca e categorica, comprendente anche il pessimo lavoro di squadra svolto al muretto box: si stenta ad arrivare al quattro, e non tanto per l’impostazione di un set up deleterio che ha compromesso (e di molto) la gestione della gomma in gara, quanto invece per l’organizzazione della strategia e la gestione delle due vetture in pista, con l’ostruzionismo scellerato e testardo di Lewis Hamilton nei confronti di George Russell, costato al nativo di King’s Lynn un ritiro per surriscaldamento alla Power Unit. Le deficitarie prestazioni della W14 hanno spinto il Team Principal della Mercedes, Toto Wolff, a dichiarare quanto segue: «Per quanto mi riguarda questo è stato il peggior weekend degli ultimi 13 anni. […] Questa macchina non merita una vittoria, dobbiamo spingere nelle ultime due gare e recuperare: è la cosa più importante da fare

 

Scuderia Alpine-Renault, voto 6.5

Al cospetto di una doppia sessione di Qualifica non certamente entusiasmante, con la doppia esclusione dal Q3 per entrambe le vetture e la pericolosissima collisione fra Esteban Ocon e Fernando Alonso, il duo Alpine riesce comunque nella rimonta e porta a casa un doppio piazzamento che consolida la sesta posizione nel Campionato Costruttori. Degna di nota è la risalita in settima posizione di Pierre Gasly, scattato al via dalla quindicesima piazza in griglia.

 

Scuderia Alpahatauri-Honda RBPT, voto 6.5

La condotta di gara di Daniel Ricciardo è stata compromessa da… uno pneumatico vagante. Al via del Gran Premio, infatti, una collisione fra Alexander Albon e Kevin Magnussen provoca il distaccamento della posteriore sinistra del thailandese che, rimbalzando indisturbata per la pista, colpisce e danneggia pesantemente l’ala posteriore dell’australiano. La riparazione della vettura viene effettuata sotto regime di bandiera rossa ma, da regolamento sportivo, Ricciardo è poi costretto ad una ripartenza non soltanto dalla pit-lane, ma anche doppiato di un giro. A dir poco inutile, dunque, l’impressionante ritmo di gara fatto registrare dall’australiano nel corso dell’intero evento. Quanto al compagno di squadra, Yuki Tsunoda, c’è da registrare un doppio piazzamento a punti che permette al team di Faenza di avvicinarsi pericolosamente alla settimana piazza del Campionato Costruttori, momentaneamente occupata dalla scuderia Williams-Mercedes.

 

Scuderia Williams-Mercedes, voto 4.5

Non giudicabile la prova di Alexander Albon, la cui gara si conclude per un contatto con una Haas poco prima di curva uno. Insufficiente, invece, la prova offerta da Logan Sargeant, che manca di poco la zona punti nonostante i molteplici ritiri avversari.

 

Scuderie Alfa Romeo-Ferrari e Haas-Ferrari, voto 4

A salvarsi tra le quattro vetture motorizzate Ferrari è soltanto quella di Nico Hulkenberg, autore di una prestazione incolore. Il duo alfista, invece, ottiene un doppio ritiro per problemi tecnici con le vetture di Valtteri Bottas e Zhou Guanyu (con molta probabilità si tratta di una rottura o di un surriscaldamento del motore). Infine, il povero Kevin Magnussen è costretto al ritiro per una collisione con Alexander Albon dopo neanche la prima curva. Il team di Bandbury ha soltanto quattro punti di ritardo nel Campionato Costruttori dal team di Hinwill: saranno i dettagli a fare la differenza in questo finale di stagione.

 

 

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