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MERCEDES: GARA DIFFICILE IN BRASILE, SECONDO POSTO IN BILICO?

DI LAURA PIRAS

Miserabile, orribile, sconcertante e imperdonabile. Aggettivi che non avrei mai pensato di usare per descrivere lo stato di forma attuale della Mercedes. 

Il Brasile doveva essere il Gran Premio della vita per la squadra di Brackley ed invece si è dimostrato un'autentica tortura sia per i piloti che per il team.

 

Una gara davvero difficile per entrambe le vetture con Hamilton che ha chiuso all'ottavo posto mentre George Russell è stato costretto al ritiro. Ad Austin (nonostante la squalifica) e in Messico la prestazione complessiva della W14 aveva creato aspettative ben oltre l'immaginario collettivo e invece in Brasile sono usciti tutti i punti deboli di una vettura che non ne vuole sapere di essere costante. 

 

Ciò che ha preoccupato maggiormente sono stati il passo gara e la velocità di punta, due aspetti che non sono stati all'altezza delle squadre lì avanti, decisamente più performanti e incisive. Se il divario tecnico con Mclaren e Red Bull è oramai degno di nota, a destare qualche dubbio sono stati i raffronti con Aston Martin, Ferrari e anche con l'Alpine che, a grande sorpresa, si è palesata più pimpante. (Ricordiamo che Mclaren ed Aston Martin sono due team clienti)

 

A metterci la faccia per primo per criticare le performances della gara è stato Toto Wolff che ha dichiarato apertamente che il fine settimana del Brasile, è stato, il peggiore degli ultimi 13 anni. 

Parole dure del TP delle frecce d'argento che non nasconde il suo rammarico e la sua delusione per come stanno andando le cose. 

 

“Esistono le variazioni di performance, ma non si può passare dall’essere quasi i più veloci all’ottava posizione. È sconcertante e inaccettabile. Abbiamo una struttura adeguata ed una squadra solida, ma in Brasile non sembrava tale. In tre gare siamo passati da due ottimi secondi posti a finire nel nulla. Non va bene“ ha commentato Toto Wolff.

Il team principal ha provato ad analizzare quali sono stati i motivi che si sono celati dietro il crollo dell'armata tedesca ad Interlagos: “La macchina era troppo alta, ma non credo sia questa la motivazione del weekend negativo. C’è qualcosa di sbagliato a livello meccanico. Non è l’ala posteriore ne l’altezza della monoposto, parliamo di millimetri. Siamo passati da un’auto equilibrata ad un incubo. Non mi stupirebbe se, andando a controllare, scoprissimo che c’era qualche problema meccanico”

 

La Mercedes arrivava in Brasile con tutta la carica possibile: un anno fa fu proprio la squadra anglo-tedesca a timbrare il cartellino della vittoria sul circuito di San Paolo (con Russell) e gli ultimi appuntamenti mondiali del 2023 avevano svelato una vettura in miglioramento. E invece, perchè in F1 niente è sicuro, fra la Sprint e la gara abbiamo notato un calo di ritmo vertiginoso. 

 

Segnali non propriamente incoraggianti che devono aprire gli occhi al reparto tecnico in virtù della stagione 2024. 

L'ultimo pacchetto aggiornamenti aveva sbloccato, un po' come nei videogiochi, un pelino di potenziale in più della monoposto. Soprattutto al COTA, con Hamilton, si è vista la bontà degli updates ma in Brasile tali passi avanti si sono dissolti come la sabbia al vento. 

 

Il nuovo aggiornamento forse ha inciso particolarmente sulla gestione gomme in Brasile ma ci potrebbe essere un altro scenario, meno pauroso, sulla debacle del team: forse il format sprint non li ha aiutati, non permettendo loro di capire il set-up che doveva essere configurato sulle monoposto.

 

Ricordiamo che l'anno scorso, sempre in Brasile, a causa di questo format, la Red Bull, che stava dominando la fine della stagione, aveva particolarmente sofferto.

 

Un'altra considerazione abbastanza naturale che nasce è che forse la squalifica data ad Austin abbia dato alla squadra input ulteriori per alzare di più la vettura da terra e così facendo ovviamente si perde del carico aerodinamico. 

 

 

Anche i due alfieri hanno espresso profonda amarezza dopo la gara di domenica: 

 

“È difficile dire perché abbiamo faticato così tanto questo fine settimana – ha commentato Hamilton–  Ci sono momenti con questa macchina in cui funziona e altri in cui non va. È molto inconsistente per tutto il giro e dobbiamo capir perché. Eravamo lenti sui rettilinei ma scivolavamo in curva. È stata una giornata da dimenticare, ma speriamo che ci siano anche molti insegnamenti da imparare”. 

 

“Abbiamo sbagliato qualcosa questo fine settimana – ha confermato George Russell – Non siamo ancora sicuri di cosa fosse, ma il ritmo non c’è stato. Chiaramente non si passa da un’auto degna del podio a una che prende un secondo, quindi è stato molto strano. Le gomme scivolavano e penso che le prestazioni che abbiamo mostrato siano state il massimo che avevamo. Alla fine, abbiamo sofferto per le alte temperature dell’olio nella Power Unit e questo ci ha costretto al ritiro”.

 

Fra Hamilton che non è riuscito ad imporsi sull'unica Ferrari rimasta in pista, quella di Sainz, e Russell, costretto a ritirarsi a causa di un surriscaldamento del motore, la line-up Mercedes è uscita da San Paolo con le ossa rotte e con la voglia di terminare questa stagione. 

 

 

Dopo l'ultima gara ovviamente diventa tutto molto più complicato nelle classifiche iridate: Lewis Hamilton è sempre più lontano dal secondo posto in classifica, mentre nel costruttori il team deve resistere con le unghie e con i denti ad una Ferrari che, sebbene non stia brillando enormemente, sta rosicchiando punti preziosi per la seconda posizione del campionato marche. 

 

Ogni punto sarà determinante e ogni fase dei prossimi due gran premi sarà da strutturare con dovizia di particolari e con una cura quasi maniacale. 

I prossimi due appuntamenti verranno disputati a Las Vegas, su di un circuito a tutti sconosciuto, e ad Abu Dhabi, dove oramai siamo soliti vedere le battute finali del mondiali. 

Abbiamo salutato il format sprint, finalmente, e ora avremo da vivere due week-end abbastanza standard. 

Forse la Mercedes ritroverà un pelino di concentrazione in più che servirà per terminare il mondiale con spirito più alto e con più consistenza in pista. 

 

 

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