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GRAN PREMIO MESSICO 2023: PREVIEW

DI LAURA PIRAS

 

Quart'ultima tappa del mondiale in terra messicana questo fine settimana. Ci troviamo nella capitale dello stato del Centro America, Citta del Messico proprio quando si sta per celebrare una delle feste messicane più importanti  "Lo Dia de los muertos" dove maschere da teschio e colori sgargianti la fanno da padrone. Questa festa è un evento che ci racconta molto bene parte della cultura sudamericana, evento che risale all'età precolombiana, volto al ricordo dei nostri cari defunti e ai morti in senso più generale.

 

In America Verstappen e Red Bull si sono imposti sia durante la Sprint che in gara ma non dominando come al solito. Ora la squadra di Milton Keynes cercherà, o almeno si spera, di valorizzare Sergio Perez e rafforzare la sua seconda posizione in campionato, messa in pericolo da un Lewis Hamilton parecchio in forma.

 

Anche in Messico continua la lotta fra Mercedes e Ferrari per il ruolo di vice-campione nel secondo posto del Costruttori. Sarà una sfida sino all'ultimo giro. 

 

Da una parte si ha Ferrari che soprattutto nel passo gara si sta rivelando parecchio sofferente, mentre dall'altra Mercedes, grazie all'introduzione dell'ultimo aggiornamento, ha dimostrato grandi miglioramenti. 

Ovviamente bisogna stare attenti sia alla Mclaren che ultimamente è seconda forza, che all' Aston Martin che, nonostante le ultime gare un po' sottotono, ha convinto un pelino di più nell'ultima gara grazie agli ultimi updates portati ad Austin. 

CARATTERISTICHE CIRCUITO:

 

Il circuito è permanente ed è posto all’interno di un parco di Città del Messico. 

E' stato costruito nei primi anni 60 e, anticamente , sino al 1972, si chiamava Magdalena Mixucha, successivamente si decise di omaggiare i Fratelli Rodriguez, Ricardo e Pedro, nominando la pista in loro onore.

 

Il tracciato nel corso della storia ha subito numerose modifiche, soprattutto la Peraltada è stata accorciata per rendere migliore il settore, costruito all'interno di uno stadio, con i piloti che vengono quasi abbracciati dal pubblico. 

 

Anche il podio ha una locazione speciale, lo stesso è all'interno dello stadio. 

Storicamente parlando si sono disputate 16 edizioni del gran premio messicano: dal 1963 al 1970, dal 1986 al 1992 per riapprodare in Formula 1 nel 2015 ma a causa della pandemia l'evento non ha avuto luogo nel 2020.

La pista è lunga 4.304 km ed è costituito da 17 curve, una delle particolarità è che è sito a 2300 m sopra il livello del mare: caratterista che potrebbe arrecare danno ai motori e ai freni per la presenza di aria rarefatta.

 

ZONE DRS: 

 

Saranno 3 le zone dove sarà possibile utilizzare il DRS:

 

  • la prima: rettilineo tra curva 17 e curva 1
  • la seconda: tratto tra curva 3 e curva 4
  • la terza: tratto tra curva 11 e curva 12

 

I detection point saranno localizzati prima di curva 10 e tra curve 14 e 15.

ANTEPRIMA PIRELLI: 

 

La Pirelli ha optato per le mescole più morbide per il Messico (Si tratta di una selezione di uno step più morbido rispetto al 2022.)

 

  • C3 P Zero White Hard
  • C4 P Zero Yellow Medium
  • C5 P Zero Red Soft

 

Con queste mescole più morbide forse avremo più scelta nelle strategie e più pit stop. 

 

L’Hermanos Rodríguez, per quanto riguarda i pnuematici non è un circuito molto impegnativo per via di un'abrasività dell'asfalto decisamente più bassa rispetto ad altri circuiti. 

Il graining è un fenomeno abbastanza frequente su questa pista, anche perché i pneumatici sono soggetti ad uno scivolamento maggiore dovuto all’aerodinamica scarica e alle elevate altezze.

 

Il pilota più vincente nella capitale messicana è Max Verstappen con quattro successi su sette partecipazioni. Le vittorie del pilota olandese consentono alla Red Bull di essere la squadra più vittoriosa in terra messicana.

La strategia di gara più adottata lo scorso anno è stata ad una sosta. Max Verstappen ha montato un set usato di Soft e ha terminato su Medium arrivando primo davanti a Lewis Hamilton che, invece, ha iniziato su Medium e finito la gara su Hard.

La differenza di temperatura tra l’inizio e la fine della giornata è molto significativa, un fattore in più da tenere in considerazione nell’analisi del potenziale degrado degli pneumatici.

 

 

 

LE PAROLE DI MARIO ISOLA: "La seconda tappa del tour americano della Formula 1 si svolge a Città del Messico, sul circuito intitolato a Pedro e Ricardo Rodriguez: i fratelli che furono eroi locali del motorsport negli anni '60 e '70. Il tracciato, situato nella parte ovest della città, è lungo poco più di quattro chilometri con 17 curve e si trova a più di 2000 metri di altitudine. Ciò ha un effetto importante sulle prestazioni dell’auto, poiché l’aria rarefatta riduce la resistenza e anche il carico aerodinamico. Di conseguenza, le impostazioni aerodinamiche delle vetture sono simili a quelle utilizzate sui circuiti ad alto carico aerodinamico, solo con un effetto molto ridotto sugli pneumatici. Anche il grip dell'asfalto è decisamente inferiore alla media, essendo la rugosità del fondo tra le più basse dell'intero calendario.

Quest'anno abbiamo deciso di portare in Messico le tre mescole più morbide – C3, C4 e C5 – dopo un'attenta riflessione basata sulle informazioni dello scorso anno, nonché sulle simulazioni che i team ci hanno come sempre fornito. Ciò dovrebbe portare a una più ampia varietà di scelte strategiche durante la gara, aprendo la porta anche a una strategia a due soste. L'anno scorso, quando le mescole scelte erano C2, C3 e C4, quasi tutti i piloti si sono fermati una sola volta, utilizzando prevalentemente soft e medie.

Anche il Messico ci dà la possibilità di provare con tutti i team una nuova variante della C4. Durante le due ore di prove libere del venerdì ogni pilota avrà a disposizione due set di questi nuovi prototipi da utilizzare come desidera. Una volta analizzati tutti i dati decideremo se omologare o meno questa versione per l’utilizzo nel 2024”.

ROAD TO 2024: 

 

Durante questo fine settimana si testerà una mescola prototipo. Ogni pilota avrà a disposizione due set di questa nuova opzione per quanto riguarda i pneumatici. 

Stiamo parlando di una nuova C4 che, se omologata, verrà introdotta nella prossima stagione. Ricordiamo invece che a Suzuka era stata testata una nuova C2. 

ANTEPRIMA BREMBO: 

 

Il circuito ha un indice di difficoltà per gli impianti frenanti pari a 4/5, quindi è un tracciato altamente impegnativo.

Con 10 frenate si avrà un tempo speso in frenata pari al 20% del totale e si avrà un carico sul pedale del freno complessivamente di 53,5 tonnellate.

Delle 10 frenate non tutte sono estremamente strong, 3 frenate sono molto impegnative mentre 7 sono light.

La frenata più critica è da individuare in curva 1, dove le vetture decelerano da 372 km/h a 110 km/h in soli 153 metri. La decelerazione massima è nell'ordine dei 5,6 g e il carico sul pedale del freno giunge sino a 181 kg. La potenza che ne viene dissipata è di ben 3675 kW.

Un'altra frenata abbastanza ostica è curva 4 dove si ha una decelerazione di 5,3 g. La velocità in ingresso si attesta sui 334 km/h mentre quella di uscita di 107 km/h. La frenata viene compiuta in 2,37 secondi e 128 metri, il carico  sul pedale del freno è di 165 kg. 

Delle frenate che rimangono da analizzare c'è curva 12 che ha decelerazioni e potenze frenanti di un certo tipo  (4,8g e 2585 kW). Tutte le altre frenate sono molto più leggere e caratterizzate da potenze dissipate inferiori alle situazioni poc'anzi descritte. 

Albo d’Oro GP Messico

 

 

1963 – Città del Messico: Jim Clark (Lotus)

1964 – Città del Messico: Dan Gurney (Brabham)

1965 – Città del Messico: Richie Ginther (Honda)

1966 – Città del Messico: John Surtees (Cooper)

1967 – Città del Messico: Jim Clark (Lotus)

1968 – Città del Messico: Graham Hill (Lotus)

1969 – Città del Messico: Denny Hulme (McLaren)

1970 – Città del Messico: Jacky Ickx (Ferrari)

1986 – Città del Messico: Gerhard Berger (Benetton)

1987 – Città del Messico: Nigel Mansell (Williams)

1988 – Città del Messico: Alain Prost (McLaren)

1989 – Città del Messico: Ayrton Senna (McLaren)

1990 – Città del Messico: Alain Prost (Ferrari)

1991 – Città del Messico: Riccardo Patrese (Williams)

1992 – Città del Messico: Nigel Mansell (Williams)

2015 – Città del Messico: Nico Rosberg (Mercedes)

2016 – Città del Messico: Lewis Hamilton (Mercedes)

2017 – Città del Messico: Max Verstappen (Red Bull)

2018 – Città del Messico: Max Verstappen (Red Bull)

2019 – Città del Messico: Lewis Hamilton (Mercedes)

2021 – Città del Messico (GP Città del Messico): Max Verstappen (Red Bull)

2022 – Città del Messico (GP Città del Messico): Max Verstappen (Red Bull)

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