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BROCEDES: LA STORIA DI LEWIS HAMILTON E NICO ROSBERG

DI GIULIA ZANINETTI

Nico Rosberg, figlio d’arte, nasce nella città tedesca di Wiesbaden il 27 giugno del 1985. La bandiera che lo accompagnerà per quasi tutta la sua carriera si deva alla madre, un’interprete tedesca sposata al campione del mondo 1982 Keke Rosberg, di nazionalità finlandese. Presto però il paesaggio rustico della Germania lascerà spazio allo sfavillante porto di Monaco e alle spiagge di Ibiza. La famiglia Rosberg era di fatto benestante, e ciò non solo garantirà a Nico un accesso “privilegiato” (ma meritato) nel motorsport, ma anche un’educazione eccellente nelle lingue e nelle materie scientifiche.

 

 

I primi approcci al mondo dell’automobilismo si intravedono all’età di 6 anni, per poi debuttare ufficialmente cinque anni dopo nel karting. Conquista il primo posto nella Formula BMW e viene chiamato dalla categoria regina per effettuare un test con la Williams-BMW, diventando il pilota più giovane ad aver mai guidato una monoposto di F1. Si è poi spostato nella Formula 3 Euro Series – passando anche il colloquio d’ingresso all’Imperial College di Londra, per studiare ingegneria aeronautica, ma ha deciso di non proseguire la sua carriera scolastica – e nella prima edizione della GP2 Series (vinta con 120 punti in classifica), prima di approdare nella massima categoria come pilota titolare. 

© Sutton Images
© Sutton Images

Lewis Hamilton (oggi Sir), classe 1985, nasce in data 7 gennaio a Stevenage, nella contea inglese di Hertfordshire. La sua famiglia non gode delle stesse possibilità economiche dei Rosberg, infatti il padre Anthony sarà costretto ad indebitarsi per permettere al figlio di proseguire la sua carriera nel karting, consapevole del potenziale di quello che un giorno sarà un sette volte campione del mondo di Formula 1. Mulatto, Lewis ha madre originaria dell’Inghilterra e padre con origini caraibiche: sarà proprio il colore della sua pelle a renderlo vittima di bullismo sin dalla tenera età. Il suo trascorso scolastico viene ancora oggi descritto come il periodo più traumatico della sua vita, passato tra insulti discriminatori e percosse.

 

 

La passione per il motorsport giunge tramite il padre, e fu sempre Anthony a regalargli il suo primo kart per Natale. Sarà vincitore di una serie di campionati di karting, prima di entrare a 12 anni nel programma di sviluppo avviato dalla McLaren (quello di cui ha fatto parte Lando Norris e oggi Bianca Bustamante per intenderci). Con l’appoggio della McLaren arrivano anche i primi sponsor per finanziare il suo percorso nelle categorie minori. È un grande sollievo per il padre, il quale per sbarcare il lunario e mantenere la carriera del figlio doveva tenere quattro lavori in contemporanea – il tutto sempre supportando Lewis durante le sue gare, fino al 2010. 

 

 

Sarà proprio la Formula Super A a far incrociare le strade di Lewis Hamilton e Nico Rosberg: qui gareggeranno per lo stesso team, diventando compagni di scuderia ancora prima di ritrovarsi nei medesimi panni in F1. Lewis, come Nico, prenderà parte nel 2004 alla Formula 3 Euro Series, e vincerà nel 2006 la GP2 Series. 

© Richard Saker
© Richard Saker

Il debutto in Formula 1

 

Rosberg esordisce in F1 nel 2006 alla guida della Williams. La sua stagione si contraddistingue per essere diventato il pilota più giovane a segnare il giro veloce in gara, e per aver concluso in diciassettesima posizione la classifica, a causa della scarsa affidabilità della monoposto, orfana della BMW. Il pilota tedesco rimase alla Williams fino al 2009, guadagnando soltanto alcuni piazzamenti a podio, e giocandosi la vittoria al Gran Premio di Singapore 2009 niente meno che con Hamilton (ma una penalità lo fece precipitare fuori dalla zona punti).  

 

La stagione 2010 vedrà Rosberg passare alla nuova arrivata (solo formalmente, si intende) Mercedes, al fianco del sette volte campione del mondo Michael Schumacher, ritornato nel Circus dopo il suo addio di tre anni prima. Schumi rimase in Mercedes fino al 2012, lasciando poi il sedile proprio a Lewis Hamilton.

 

I primi anni in Mercedes per Nico non brillano di successi, nonostante riesca a mettere in ombra il campione sette volte iridato. La prima vittoria arriva al Gran Premio di Cina 2012, ma erano gli anni del dominio Red Bull con il non ancora quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel. Rosberg concluse la stagione 2012 al nono posto, Schumacher al tredicesimo. 

© XPBCC
© XPBCC

Hamilton arriva nel paddock della massima categoria nel 2007. La McLaren aveva deciso di metterlo sotto contratto anche per la sua scuderia di F1, al fianco del campione in carica Fernando Alonso. Nonostante la tesissima situazione tra i due piloti, dopo vari incidenti e incomprensioni, Lewis riesce a firmare il suo primo successo nella categoria regina a Montréal, in occasione del Gran Premio del Canada 2007: in ogni stagione riuscirà ad ottenere una vittoria, fino allo sfortunato 2022, con una Mercedes ancora in fase di ripresa. Dopo l’accesa battaglia contro la Ferrari di Kimi Raikkonen, Lewis si consola con il titolo di vice-campione nella sua stagione d’esordio, rimasto solo parzialmente travolto dallo scandalo Spygate tra la McLaren e la Rossa di Maranello.

 

 

Controverse saranno anche le dinamiche che lo porteranno a vincere il titolo nel 2008, viste le recenti accuse di Felipe Massa contro la FIA e la Formula 1, ma una cosa è certa: ad Interlagos, è Lewis Hamilton a laurearsi campione del mondo, la prima delle sette volte. All’epoca si trattava anche del più giovane pilota ad aver mai raggiunto tale traguardo. Gli anni successivi in McLaren porteranno alcune vittorie e soddisfazioni, sfiorando ancora l’impresa nel 2010. L’annuncio sconvolgente arriva verso la fine del 2012: la stagione successiva, a fare compagnia a Nico Rosberg in Mercedes, ci sarebbe stato proprio il pilota inglese. 

Fonte: Automoto.it
Fonte: Automoto.it

The Silver War

 

 

I giornali dell’epoca parlarono di una scommessa contro il fato. La mossa di Hamilton non portava con sé alcuna ragione: perché puntare ad un team che non aveva ancora ottenuto successi encomiabili? Eppure, sabbiamo bene com’è andata a finire. Infatti, la Mercedes può oggi vantare 8 Campionati Costruttori, e con il lavoro di Lewis e Nico anche 7 Mondiali Piloti (oltre ai titoli del ’54 e ’55 vinti con il cinque volte campione del mondo Juan Manuel Fangio).

 

Il primo segnale di tensione nel box Mercedes arriva al Gran Premio della Malesia 2013, ma la colpa è del team medesimo: per ordini di scuderia, Rosberg è costretto a mancare il podio, senza il permesso di attaccare Hamilton davanti a sé. Sarà poi Lewis a denunciare il fatto, consapevole che anche il compagno di scuderia meritasse la terza posizione. La stagione vedrà poi Hamilton piazzarsi al quarto posto in classifica, con 189 punti, e Rosberg sesto, con 171 punti.

 

La stagione successiva sembra promettere bene per le frecce d’argento, ma con la rivalità Hamilton-Rosberg pronta a sbocciare. Il Gran Premio del Bahrain 2014 sarà il vero antefatto della Silver War. A Sakhir, Rosberg ed Hamilton si giocano la vittoria, ottenuta poi dall’inglese, nonostante la ripartenza dopo il regime di safety car e un Nico Rosberg alle spalle con gomme più fresche. Emergerà poi, però, un dettaglio importantissimo: Rosberg era stato informato degli studi condotti in Malesia sul passo gara di Hamilton, ricevendo lo stesso vantaggio anche in Bahrain. Le altre gare della stagione vedranno il pilota inglese più veloce, ma anche scaramucce in pista, come ostacoli durante le qualifiche o teorie di complotto con reciproche accuse. Dal “non ho intenzione di rallentare per Nico” in Ungheria, al contatto tra i due piloti per “dimostrare la propria ragione” in Belgio. Lewis Hamilton quell’anno vinse il suo primo titolo con la Mercedes.

 

Le scaramucce divennero un vero rischio per il team anche nel 2015, nonostante Lewis riuscì ad assicurarsi in anticipo un altro titolo mondiale. Il dominio Mercedes intimoriva gli avversari, ma a provare ancora più paura era il team principal Toto Wolff, testimone diretto dell’amicizia caduta a pezzi tra i suoi piloti. Altri giri di qualifica ostacolati, altri incidenti ritenuti volontà dei piloti, altre scenate per le videocamere dei giornalisti più affamati. Risale proprio al Gran Premio degli Stati Uniti 2015 la memorabile scena nella cooldown room: Hamilton era appena diventato campione del mondo 2015, mentre Rosberg non si risparmiò nel mostrare la sua rabbia per la gara appena conclusasi. Approfittando di un errore del pilota tedesco, infatti, Lewis si era preso titolo e gradino più alto del podio. Quando Hamilton gli passò il cappellino del secondo classificato, Rosberg glielo rilanciò, decidendo di non prendere parti ai festeggiamenti sul podio.

 

 

Nemmeno nel 2016 la loro rivalità si assopì, anzi. Celebre è la collisione al Gran Premio di Spagna 2016 che vide entrambi i piloti costretti al ritiro immediato. L’accaduto venne classificato come un incidente di gara – un problema sfortunato al motore di Rosberg – ma entrambi i piloti incolparono l’altro, lasciando ai giornali la possibilità di raccontare le peggio storie sulla vicenda. Non fu l’unico incidente della stagione tra i due, un altro caso si verificò al Red Bull Ring. Nico però arrivò all’ultima gara della stagione in vantaggio rispetto a Lewis: ad Abu Dhabi il pilota inglese cercò di rallentare il compagno di scuderia, ignorando gli ordini di scuderia e cercando di far sorpassare Rosberg da Max Verstappen e Sebastian Vettel. Nico Rosberg, nonostante tutto, quel giorno divenne campione del mondo. Cinque giorni dopo annunciò il suo ritiro definitivo dalla Formula 1. 

© Getty Images
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Oggi

 

 

Nel cuore è ancora il mio migliore amico”, sono state le parole di Nico Rosberg ai microfoni di Sky Sport Italia. La situazione si è fatta neutrale, parlano entrambi di zero rimpianti per quello che c’è stato, ma Lewis ha sempre sostenuto di non voler riallacciare i rapporti con Nico, e quest’ultimo si è lasciato spesso andare a commenti pungenti sull’ormai sette volte campione del mondo, seguiti però da complimenti e segni di rispetto, anche in onore di quella che è stata la loro storia

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