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LA SICUREZZA A SUZUKA

DI ANGELIKA PELUSO

La stagione extra europea della Formula 1 riparte questo weekend in uno dei circuiti più belli del calendario, uno dei preferiti di quasi tutti i piloti, Suzuka!

Il circuito Giapponese è stato fondato nel 1962 ma è diventato protagonista del calendario solo dal 1987 (ad eccezione del 2007 e del 2008 in cui è stato sostituito dal magnifico circuito internazionale del Fuji).

Il circuito è lungo 5807 metri, presenta 18 curve ed è stato molto spesso teatro di molte assegnazioni dei campionati piloti e di lotte fra alcune delle più grandi leggende di questa categoria, fra cui Alain Prost, Ayrton Senna, Micheal Schumacher che riportò il primo mondiale piloti alla Ferrari dal 1979 (mondiale vinto da Jody Scheckter) e molti altri

Questo tracciato non è ricordato però solo dalla felicità dei mondiali vinti, ma anche da ciò che accadde il 5 Ottobre 2014, quando al 43esimo giro, sotto la pioggia battente, Adrian Sutil uscì di pista andando ad impattare contro le barriere della curva Dunlop.

I commissari per rimuovere la vettura usarono una piccola ruspa, senza però richiamare l'intervento di una Safety Car e lasciando una semplice bandiera gialla, decisione rivelatasi totalmente sbagliata perché solo un giro dopo Jules Bianchi perse il controllo della sua Marussia proprio nello stesso punto in cui era andato ad impattare poco prima il pilota elvetico, andando a finire sotto la ruspa.

A causa di questo incidente, Jules Bianchi rimase in coma per nove mesi, quando il 17 Luglio 2015 venne dichiarato il suo decesso.

Da quel episodio la Formula 1 fece grandi passi avanti per quanto riguarda la sicurezza durante gli incidenti, sia a livello di procedure che a livello strutturale delle vetture con l'avvento dell'Halo nel 2018.

Però proprio il tracciato giapponese nel 2022 fu causa di molte critiche per quanto è accaduto alla domenica.

La gara inizia sotto la consueta pioggia che colpisce quasi sempre il circuito e già dal primo giro Carlos Sainz perde il controllo della sua Ferrari a causa di un aquaplaning, andando ad impattare contro le barriere e venendo rimbalzata in pista, evitando per poco una collisione con le macchine che arrivavano.

La direzione gara manda una vettura di sicurezza in pista, ma a causa della poca visibilità viene messa la bandiera rossa.

In regime di Safety Car molti piloti si lamentano della presenza di due trattori a bordo pista che stavano recuperando le vetture dello spagnolo e di Alexander Albon (ritiratosi per problemi idraulici).

La sicurezza in pista durante delle condizioni di pioggia sono ancora trattate in maniera superficiale, ignorando fattori come la visibilità (Spa 2021) e le presenze stesse delle pozzanghere sul tracciato.

Quella domenica abbiamo rischiato di rivedere un bruttissimo replay di quanto successe nel 2014, con la differenza però quell'anno abbiamo perso un giovanissimo ragazzo, ancora pieno di speranze e sogni che purtroppo non verranno mai realizzati.

 

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Commenti: 1
  • #1

    Ivan (sabato, 23 settembre 2023 18:09)

    Se intitoli "sicurezza a Suzuka" mi aspettavo di leggere un articolo che mi spieghi l'evoluzione dal punto di vista della sicurezza della pista. Qui non si dice assolutamente nulla tranne che dei paragoni 2014-2022 senza senso. Un articolo mappazzone