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LA PRIMA VITTORIA NON SI SCORDA MAI

DI LAURA PIRAS

Sono passati 15 anni dalla prima vittoria di Sebastian Vettel in Formula 1, 15 anni sono trascorsi da quella gara epica e leggendaria, dove un ragazzino tedesco, ma da cuore molto italiano, vinse e convinse, correndo non per un top team ma per una scuderia che oggi diremo del midfield, la Toro Rosso

 

Sebastian Vettel da bimbo prodigio si è trasformato in un pilota maturo e comunicativo, da quella vittoria ne ha collezionate altre, per l'esattezza 52, ha vinto 4 titoli mondiali, diventando pilota della Red Bull, ha emozionato ed è diventato ancora più eterno, vestendo il colore rosso Ferrari, e ha terminato la sua carriera con l'Aston Martin

Seb a Monza 2008 (Immagine F1)
Seb a Monza 2008 (Immagine F1)

Per un pilota la prima vittoria non si dimentica mai, è come il primo amore adolescenziale che segna profondamente l'emotività amorosa di una persona. 

 

Per Seb fu proprio così, quella prima vittoria, sotto una pioggia torrenziale, fu un autentico spoiler di ciò che sarebbe avvenuto nel futuro della sua immensa carriera. 

 

Vettel dominò l'intero weekend, complice anche un lavoro di squadra eccellente, una Toro Rosso che era il fiore all'occhiello del motosport italiano, una squadra che era un tripudio tricolore, con quei motori Ferrari, ruggenti e potenti che facevano la differenza. 

 

All'epoca, addirittura, la Toro Rosso era anche più forte e incisiva della stessa Red Bull, anche per il semplice fatto che Vettel corse il 2008 non come un Rookie, ma come un autentico professionista veterano. 

E a Monza confermò tale sensazione, fu perfetto, sotto tutti i punti di vista. 

 

Questa vittoria, sul bagnato, lo elevò davvero fra i migliori: per molti fu il nuovo Senna, per altri fu l'erede di Michael Schumacher, ma permettetemi di dire che, per me, Sebastian Vettel diventò per la prima volta, con forza e convinzione, profondamente sè stesso, divenne ciò che era destinato ad essere, UN CAMPIONE

Niente paragoni, niente parallelismi, solo la versione migliore di se stessi. Ecco cosa un pilota dovrebbe essere e diventare nel corso della sua carriera. 

 

 

 

Seb aveva 21 anni quando vinse a Monza, era un ragazzino, è considerato da tutti un pilota di talento che si sta affacciando sempre più nel mondo dei grandi. Ed è contro i grandi che vince il suo primo gran premio: tra piloti e squadre c'è solo l'imbarazzo della scelta. Per noi montagne invalicabili, per lui onde domabili. Per noi mostri sacri, per lui avversari alla pari, sconfitti sotto un diluvio universale, una pioggia che sa di battesimo del motosport. 

 

Seb vuole fare bene, viene da quinto posto a Spa (l'università dei piloti) che tanto fa ben sperare il team, e non solo fece bene, fu il migliore di tutti, senza sè e senza ma. 

 

Gli esiti furono abbastanza netti e decisi, un inizio incredibile per un pilota che scriverà pagine meravigliose della storia della Formula 1. 

Pole al sabato: giro magico, prestazione assoluta, cavalcata feroce verso una domenica che profumerà di eternità. 

 

Contro lui nessuno può fare niente, alla partenza (rolling start dietro la safety), è subito imprendibile, la sua corsa sarà un assolo caratterizzata da un'estrema solitudine. La sua gara profuma un po' di quelle imprese di natura Ascariana. Il suo ritmo è serrato, nessun errore, quel giorno nessuno è come lui, c'è poco da dire. 

 

 

Immagine presa da https://www.autosport.com/f1/news/monza-2008-how-vettel-and-toro-rosso-pulled-off-their-fairytale-win/10369162/
Immagine presa da https://www.autosport.com/f1/news/monza-2008-how-vettel-and-toro-rosso-pulled-off-their-fairytale-win/10369162/

Il 14 settembre del 2008 nacque una stella, ma non una poco brillante e lontana, ma una supernova che scalda, che da vita allo sport che tanto amiamo. 

 

E con lui nacque il mito del ditino, delle vetture con i soprannomi (in questo caso Julie).

Tutti si emozionano quel giorno: papà Norbert, tifosi, amanti del motosport di tutto il mondo e anche io, testimone oculare sino dal 2006 del suo prodigioso talento.

 

Siamo tutti ai suoi piedi, ai piedi quel ragazzino che dividerà le masse ma che per noi sarà uno dei più grandi, ai piedi di un giovane pilota che con le lacrime agli occhi molto probabilmente dentro sè stesso si disse " ce l'ho fatta"

Questo non è solo che l'inizio di un cammino iniziato 15 anni fa ed interrotto l'anno scorso con un Addio che ancora ricordiamo come uno dei più emozionanti. 

E ora Seb ogni tanto fa capolino, non è sparito del tutto e ci da prova che nel suo cuore il motosport ha ancora un posto speciale: Race of Champions, Goodwood Festival of the Speed e Red Bull Formula Nurburgring. 

Il futuro è ancora da scrivere, tutto può succedere e chi lo sa, forse un giorno lo rivedremo con più costanza. 

Ma tutto questo lo scopriremo solo vivendo. 

 

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Commenti: 1
  • #1

    Gabriella (giovedì, 14 settembre 2023)

    Wowww bellissimo mi ha emozionato moltissimo......Seb deve tornare si è ritirato troppo presto!!! Qualcuno secondo me sa già cosa succederà �☝️