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UNA DOMENICA DA 10

DI CARMEN PETRILLO

È il 24 novembre 2013 quando, ad Interlagos, Sebastian Vettel entra nella storia della Formula 1 diventando il pilota con il maggior numero di vittorie consecutive, nove. Un record che ha dell’incredibile, un record quasi impensabile da raggiungere, figuriamoci da battere. Ma la Formula 1 è uno di quegli sport in cui l’impossibile diventa possibile, in cui l’immaginazione si fonde con la realtà, ed è così che si scrive la storia.

I record sono fatti per essere battuti” ha detto qualcuno in passato.

E, alla fine, ancora una volta, così è stato: domenica, 3 settembre 2023, Max Verstappen ha vinto un gran premio di Formula 1 per la decima volta consecutiva.

A Monza, in casa della Ferrari, Max non si è fatto spaventare dalla velocità della macchina rossa davanti a lui, né dai tifosi che per tutto il weekend non hanno fatto altro che acclamare i loro piloti. Max si è lasciato scivolare addosso anche i fischi, che su di lui sembrano avere un effetto quasi benefico. È salito in macchina, ha abbassato la visiera del casco, gli occhi fissi sulla preda. Ha aspettato il momento giusto per sorpassare Sainz, gli ha messo pressione in attesa di un errore. Appena ne ha avuto l’occasione, ha addentato la preda e non l’ha più mollata. Si è preso quello che voleva, di forza, e poi è scappato via, anche dalle telecamere, che l’hanno inquadrato solo poco prima di tagliare il traguardo.

Ormai siamo abituati a non vederlo più durante i gran premi. E a lui va benissimo così, fin quando si ritrova sul gradino più alto del podio, fin quando è lui a macinare vittorie su vittorie, giri veloci su giri veloci.

Chissà se ieri Max Verstappen ha pensato alle nove vittorie consecutive di Sebastian Vettel, che ha mantenuto questo record per quasi dieci anni, e alle parole che il tedesco gli ha detto quando ancora gli mancavano delle vittorie per raggiungerlo: “Ben fatto. Continua così, ce la farai.”

 

“I record non sono una cosa che ho sempre in testa, tipo 'devo fare questo, devo fare quest'altro', non sono in questo sport per cercare di battere i record, sono qui solo per vincere”, ha risposto lui. Forse una risposta che descrive il Max Verstappen pilota, che agli occhi di molti sembra spesso freddo e calcolatore, quasi un automa, che non lascia trasparire troppo le sue emozioni, nemmeno quando ha vinto il suo quarantunesimo gran premio, eguagliando il grande Ayrton Senna. 

Come un cannibale insaziabile, Max ha continuato a vincere, senza lasciare nemmeno le briciole agli altri avversari, che forse tanto avversari quest’anno non sono. Non si è mai fermato, nemmeno ora che il terzo campionato di fila è vicino.

Max ha 145 punti di vantaggio sul secondo in classifica, il compagno di squadra Sergio Perez, eppure non ha l’aria di uno che non ha più fame di vittorie, che ne ha abbastanza per quest’anno, né tantomeno di uno che si è stancato di stare sul tetto del mondo. No, lui vuole prendersi tutto ciò che c’è da prendere, non vuole lasciare niente a nessuno.

Max sale sul gradino più alto del podio per la decima volta consecutiva quest’anno, davanti al popolo ferrarista, sotto di lui la marea rossa che non può far altro che incassare un’altra (mezza) delusione e sperare che, prima o poi, quel posto venga occupato da un pilota vestito di rosso.

E chissà se dopo essere sceso dal podio, col trofeo stretto tra le mani, Max Verstappen, che dice di essere poco interessato a numeri e record, si sia reso conto di aver conquistato questo nuovo primato proprio nel Tempio della velocità, dove altri, prima di lui, sono stati protagonisti di grandi imprese che hanno segnato la storia di questo bellissimo sport.

 

 

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