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I MIGLIORI ONE HIT WONDERS DELLA FORMULA 1

DI MILLY SUNSHINE

Carissimi lettori, in questo periodo di summer break ho deciso di stilare una top-ten di one hit wonder della storia della Formula 1, dove one hit non sta per essere stati protagonisti di un incidente altisonante, né per essere stati presi a sberle. Poi in realtà potrebbero essere queste le ragioni per cui sono finiti in questa classifica, ma nevermind.

One hit wonder è utilizzato nel linguaggio musicale per indicare cantanti o band che hanno fatto successo con una canzone per poi cadere nel dimenticatoio (tipo Valeria Rossi, con "Dammi tre parole") e, applicato al motorsport, lo intendo così: quel pilota il cui nome farebbe pensare a "e questo chi ca**o è?", però è rimasto ben scolpito nel nostro immaginario perché associato a un singolo episodio. Per intenderci, se Marcus Ericsson fosse un pilota della nostra classifica, l'episodio per cui ricordarlo sarebbe l'accusa da parte di Grosjean di averlo tamponato, quando ciò non era accaduto e il caro Romain era andato a sbattere per conto suo.

Tuttavia, mentre Ericsson rispecchierebbe due parametri importanti per questa classifica, ovvero avere disputato indicativamente tra i dieci e i cento gran premi e non avere all'attivo piazzamenti a podio o non essere mai partito dalle prime file, un altro parametro importante è non essere un pilota di primo piano del panorama motoristico *attuale*. Ericsson ha vinto la Cinquecento Miglia di Indianapolis un anno fa ed è abbastanza quotato in Indycar.

In questa classifica trovere la maggior parte dei piloti a partire dagli anni '90 in poi, in prevalenza perché ai vecchi tempi la regia inquadrava poco e niente, stando spesso focalizzata sul leader della gara. Scampare dalle telecamere quando si faceva qualcosa di particolarmente edificante oppure, più facilmente, quando si commetteva qualche genere di nefandezza era molto più facile, un tempo.

Infine specifico che il parametro che fa entrare in classifica è l'essere stato protagonista di UN UNICO MOMENTO ALTISONANTE accaduto in pista, nel bene o nel male (o nel neutro) a coronare una presenza in Formula 1 altresì anonima. Per intenderci, carriere alla Taki Inoue non sono contemplate, visto il numero di episodi altisonanti di gran lunga superiori a uno. Infine, vi ricordo, essere finiti sul podio preclude la possibilità di entrare in questa classifica, a meno che non sia il podio stesso a conferire lo status di one hit wonder, anche se si è stati protagonisti di episodi ben più celebri dei piazzamenti a podio stessi.

 

10° posto: CHRISTIJAN ALBERS - GP San Marino 2006

Pilota della Minardi nel 2005 e poi della Midland nella stagione seguente, non è mai stato molto in vista, nonostante qualche fugace apparizione televisiva nel gran premio dell'Indy-gate, in cui era uno dei pochi piloti presenti in pista. Una consacrazione, tuttavia, era dietro l'angolo. Violentemente speronato da Yuji Ide nelle concitate fasi iniziali della gara di Imola, ha fatto un cappottamento micidiale in mondovisione, che ha decretato anche la fine della carriera di Ide.

 

9° posto: ALLAN MCNISH - GP Francia 2002

Una sola stagione disputata in Formula 1, con la Toyota nel 2002, un mezzo che non permetteva né di svettare né di avere una concreta rilevanza nel corso di una gara... eppure, a Magny-Cours, in modo del tutto inatteso, la sua strada si è incrociata indirettamente con quella dei leader. Lo sventurato McNish, in realtà, non ha fatto alcunché di altisonante, ma a pochi giri dalla fine la sua monoposto l'ha lasciato a piedi per un guasto al motore. Il caso ha voluto che negli stessi istanti Kimi Raikkonen viaggiasse verso la sua prima potenziale vittoria: colto di sorpresa dall'olio uscito dalla Toyota e sparso sulla pista è finito in testacoda, si è rimesso in strada, ma ormai aveva perso la leadership a vantaggio di Michael Schumacher e ha chiuso la gara in seconda posizione.

 

8° posto: JEROME D'AMBROSIO - GP Ungheria 2011

Al volante di una Virgin nell'intera stagione 2011 ha fatto in seguito un'apparizione one-off alla Renault un anno dopo sostituendo Grosjean a causa di un race ban. Anonimo come solo alcuni piloti delle carrette dei "nuovi team" sapevano essere, ha avuto un suo attimo di popolarità in Ungheria, purtroppo per lui non per ragioni di cui ci sia molto da vantarsi: è infatti finito in testacoda in corrispondenza della sua piazzola nella pitlane. Forse era meglio l'anonimato!

 

7° posto: CHRISTIAN FITTIPALDI - GP Italia 1993

Pilota della Minardi nel 1993 e poi della Footwork nel 1994, in realtà ha avuto alcuni risultati che, comparati alle vetture che guidava, non erano affatto da scartare. Tuttavia il suo nome in Formula 1 è rimasto legato a un clamoroso incidente successo a Monza, nel finale di gara, mentre inseguiva il compagno di squadra Gianni Morbidelli: un tamponamento, un incredibile 360 gradi in aria... il tutto mentre si apprestavano a tagliare il traguardo... e l'hanno fatto senza perdere alcuna posizione!

 

6° posto: TIAGO MONTEIRO - GP Stati Uniti 2005

Pilota della Jordan nel 2005 e della Midland nel 2006, diversamente dagli altri, infatti, ha conquistato un podio. Le circostanze in cui è arrivato sono proprio quelle che l'hanno fatto passare alla storia: l'Indy-gate, sei vetture in pista di cui solo due che non fossero carriole, terzo classificato. Se in quelle circostanze Michael Schumacher e Rubens Barrichello apparivano piuttosto sobri e pacati sul podio, Monteiro si è messo a esultare in maniera scatenata, festeggiando di fatto in completa solitudine.

 

5° posto: CRISTIANO DA MATTA - GP Gran Bretagna 2003

Pilota della Toyota nel 2003 e nella prima parte del mondiale 2004, non ha mai raggiunto in Formula 1 la popolarità che aveva negli States. A Silverstone, tuttavia, i riflettori erano destinati a puntarsi su di lui, proprio quando un fanatico religioso in gonna scozzese attraversava la pista andando a zigzag tra le monoposto agitando vari fogli. Molti piloti delle posizioni di rilievo si sono fermati ai box per il primo rifornimento, all'ingresso della safety car. Da Matta era il primo dei piloti che non si sono fermati, in quanto, come spesso usava per i piloti delle posizioni retrostanti, era partito con molta benzina a bordo. Così ecco che si è ritrovato in testa alla gara, rimanendovi per circa un quarto della percorrenza totale, di fatto fino al termine del suo primo stint, conquistandosi una breve ma intensa popolarità.

 

4° posto: WILL STEVENS - GP Abu Dhabi 2014

Pilota one-off della Caterham, passato nel 2015 alla Manor, nel corso del suo gran premio d'esordio a Yas Marina ha consacrato il proprio nome nella storia della Formula 1 grazie a un piccato team radio di Fernando Alonso. Alla sua ultima apparizione come pilota Ferrari, quest'ultimo ha effettuato la prima sosta abbastanza presto, ritrovandosi dietro alla Caterham, ancora a pieni giri. Indispettito dal tentativo di resistenza opposta da Stevens, se ne è uscito con un "who's that motherf*cker?", poi opportunamente censurato in "who's that guy?" nei relativi meme. Quando gli è stato risposto che era il debuttante Stevens, Alonso ha osservato che aveva ancora molto da imparare.

 

3° posto: ESTEBAN TUERO - GP Giappone 1998

Giunto giovanissimo in Formula 1, ha disputato una sola stagione alla Minardi, giungendo alla consacrazione soltanto nel gran premio conclusivo a Suzuka. Passata da poco la metà della gara lottava con Tora Takagi per la penultima posizione, finendo per tamponarlo spiccando il volo. In un finale di stagione con un titolo ancora da assegnare, Mika Hakkinen leader, Michael Schumacher risalito dalle retrovie fino alla zona podio, c'erano buone probabilità per Tuero di passare inosservato... se non che, proprio sui detriti del suo incidente con Takagi, Schumacher ha rimediato la foratura che ha sancito la fine della sua gara e delle sue speranze già ridotte al lumicino di vincere il suo terzo titolo. Fortunatamente, ai tempi di Tuero, essere indiretti protagonisti di un episodio che assegnava un mondiale non comportava le campagne di odio dei giorni nostri.

 

2° posto: RICARDO ZONTA - GP Belgio 2000

Pilota della B.A.R. nel 1999 e 2000 con due apparizioni alla Jordan nel 2003 per poi gareggiare in Toyota nel 2004 rimanendovi come test driver nella stagione seguente, ha guadagnato la propria fama in uno dei momenti in cui, per il backmarker medio, è più facile conquistarsi inquadrature televisive: durante un doppiaggio. Erano ancora Michael Schumacher e Mika Hakkinen i protagonisti di quell'epoca, a distanza molto ravvicinata in classifica mondiale. Schumacher era leader, Hakkinen lo inseguiva, mentre quella gara a Spa Francorchamps giungeva nella sua ultima parte. Quando Schumacher ha affiancato Zonta per doppiarlo, Hakkinen si è buttato dall'altro lato, uscendone in testa e andando a vincere. Zonta ha in seguito dichiarato di non avere idea di dove fosse Hakkinen, finché la manovra non era già ormai cosa fatta, ma tutto è andato bene, one hit wonder da doppiato, ma senza fare brutte figure... nessuna chance, tuttavia, di avvicinarsi alla prodezza del vincitore innegabile di questa classifica.

 

1° posto: ELISEO SALAZAR - GP Germania 1982

In Formula 1 tra il 1981 e il 1983, tra March, Ensign, ATS e RAM, la sua carriera non è stata costellata di momenti di gloria. Tuttavia più di ogni altro è passato alla storia, nonostante fosse inquadrato solo quando veniva doppiato... ma del resto lo si è osservato poco fa, per un backmarker il modo più semplice per passare alla storia è ritrovarsi nel mezzo di una scena altisonante, magari mentre viene doppiato dal campione del mondo in carica! Siccome farsi diligentemente da parte è la soluzione migliore, ma non permette di conquistare la classifica di one hit wonder in senso letterale, a Hockenheim, Salazar ha voluto strafare. Mentre Nelson Piquet, leader della gara nonché pilota che l'aveva "raccomandato" per aiutarlo a entrare in Formula 1, si apprestava a doppiarlo, Salazar l'ha speronato da dietro, mettendo fine alla gara di entrambi. E questo sarebbe niente, se non fosse che, giusto il tempo di slacciarsi le cinture e scendere dalla monoposto, Piquet si è scagliato su di lui iniziando a tirare pugni e calci di fatto contro l'aria che circondava il malcapitato Salazar... consacrandolo per l'eternità negli annali del motorsport!

 

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