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QUANDO LA FORMULA 1 CORREVA A FERRAGOSTO

DI MARCO TERRAGNI

Ferragosto: giorno di festa e riposo, dove molte persone ne approfittano per fare grigliate, bagni al mare o escursioni in montagna.
Ma in qualche occasione il giorno dell'ascensione ha significato anche il risuonare dei rombi dei motori per la presenza di un gp di F1, con molti tifosi che hanno potuto scegliere di passare un primo pomeriggio di festa davanti alla tv.
In ben sei occasioni gli appassionati hanno potuto assistere ad una gara, tre volte in Austria e tre volte in Ungheria; alcune tappe sono passate alla storia ed in ben due occasioni è stato addirittura decisivo per assegnare un titolo.

I gran premi in Austria
1971
Il 15 agosto si corre sull'Österreichring, ottava tappa del mondiale. La vigilia vede Jack Stewart con la possibilità di vincere il mondiale, visto il grande vantaggio sugli avversari in classifica. L'appuntamento austriaco vede il debutto di due piloti, entrambi austriaci che faranno molto parlare di sé: Niki Lauda ed Helmut Marko. Il futuro tri campione del mondo si classifica 21°(penultimo) nelle qualificazioni mentre in gara sarà costretto al ritiro dopo venti giri per un problema di guidabilità della monoposto.
Anche per Marko, che arriva dalla fresca vittoria alla 24 ore di Le Mans con la Porsche e che aveva già provato a partecipare al precedente gp di Germania, a cui si era iscritto con McLaren M7C della Ecurie Bonnier ma dove non segnò nessun tempo cronometrato, il giorno del debutto arrivò nella tappa di casa. Il futuro consulente Red Bull, a bordo di una BRM, si classificò 17° nelle prove ufficiali ma in gara riuscì a risalire fino all'11° posto, miglior risultato stagionale.
Per BRM fu comunista un Ferragosto felice poiché Jo Siffert la portò al successo in un weekend dominato dal pilota svizzero che conquistò l'unico gran chelem in carriera(pole,vittoria,giro più veloce ed in testa dal primo all'ultimo giro) davanti ad Emerson Fittipaldi su Lotus e Tim Schenken su Brabham, all'unica apparizione sul podio. A punti anche Wisell (Lotus), Hill (Brabham) e Pescarolo (March). La soleggiata domenica dello Spielberg incoronò come da pronostico Jack Stewart campione del mondo per la seconda volta in carriera, il primo per il team Tyrrel che, nonostante il ritiro al 36° giro per la rottura della sospensione divenne irraggiungibile in classifica per il contemporaneo ritiro di Jacky Ickx (secondo del campionato) e all'ottavo posto di Ronnie Peterson.

1976
Un clima diverso vede la disputa del secondo gp corso il 15 agosto. La pista era stata lievemente cambiata a seguito dell’incidente fatale subito alla prima curva da Mark Donohue nell'anno precedente, con la curva che venne riprofilata, allargando la sede stradale di tre metri ed aggiungendo guard-rail all'esterno(interventi maggiori vennero effettuati nel 1977).
La tappa austriaca vide anche l'assenza della Ferrari che, già orfana di Niki Lauda dopo il grave incidente del Nürburgring, decise di disertare il gran premio a seguito della decisione della federazione di riconsegnare la vittoria del gp di Spagna a James Hunt.
A causa di ciò la domenica vide una scarsa presenza di pubblico rispetto agli anni precedenti, 50.000 persone rispetto alle solite 130.000(calo dovuto soprattutto alla mancanza dei fan italiani) con la gara che fu vinta da John Watson su Penske, la prima sia per il pilota nordirlandese che per il team americano che chiuse davanti a Jacques Laffite su Ligier e Gunnar Nilsson su Lotus. Solo quarto il poleman Hunt su Mclaren, che ne approfittò comunque per rosicchiare tre punti al leader Lauda, mentre a chiudere la zona punti furono Andretti su Lotus e Peterson su March. Fu anche l'ultimo gp in F1 per Lella Lombardi, che si classificò 12° alla guida di una Brabham BT44B della RAM Racing.

1982

 

L'ultima tappa austriaca di Ferragosto vide una gara ricca di colpi di scena con un finale deciso al fotofinish.

La gara di Spielberg vide il debutto in Ferrari per Patrick Tambay che sostituì il connazionale e leader del mondiale Didier Pironi, che si trovava con le gambe distrutte a seguito dell'incidente nelle prove del gp di Germania che determinò la fine della sua carriera in F1.

La gara iniziò con le Brabham di Piquet e Patrese, che avevano monopolizzato la prima fila (prima pole per un motore BMW), a menare le danze per i primi giri con il pilota italiano in testa. Ma al 27° giro fu costretto al ritiro a causa di problema al motore alla curva Texaco, che lo fece finire su uno degli avvallamenti della pista dove erano anche presenti alcuni fan mentre il compagno Piquet, già attardato per un problema alla sosta (era entrato troppo in anticipo rispetto alle attese del team) fu costretto al ritiro al 31° giro per un problema elettrico mentre si trovava quarto.

Passò in testa Prost ma fu tradito a cinque giri dal termine dal turbo Renault quando la vittoria sembrava certa. Primo divenne De Angelis su Lotus che si trovò per la prima volta in testa ad un gp ma che però accusava noie al cambio e permise l'avvicinamento della Williams di Rosberg, che nelle ultime tornate riuscì ad annullare il distacco dal pilota italiano fino a piombargli negli scarichi nelle ultime curve della corsa. Ma il pilota romano si difese bene e vinse in volata per soli 0"050 centesimi!
Fu il primo successo per l'alfiere tricolore e l'ultimo per Colin Chapman al timone della Lotus. A completare il podio fu Laffite su Matra mentre a punti giunsero Tambay su Ferrari, Lauda su Mclaren e Mauro Baldi su Arrows.

 


I gran premi d'Ungheria
1993
Il circuito di Budapest è stato protagonista per tre volte di tappe di Ferragosto.
La prima edizione vide il primo successo in carriera per Damon Hill su Williams, che approfittò dei problemi del poleman e compagno Prost, che fu costretto a partire dalla pitlane perché la sua auto rimase ferma in grigia all'inizio del giro di ricognizione e che concluderà ultimo con sette giri di ritardo dopo una lunga sosta per sostituire l'alettone posteriore.
Sul podio con il figlio di Graham Hill Riccardo Patrese su Benetton, che conquistò il 37° ed ultimo podio in carriera e Gerhard Berger su Ferrari. A completare la zona punti Derek Warwick su Footwork, Martin Brundle su Ligier e Karl Wendlingler su Sauber.

 

1999

La tappa del 15 agosto 1999 vede un gp d'Ungheria non troppo spettacolare visto il dominio della Mclaren di Mika Hakkinen, che vince d'autorità dalla pole.

Per il team di Woking è addirittura una doppietta grazie alla piazza d'onore conquistata da David Coulthard che approfittò di un errore di Irvine per superarlo a dieci giri dalla fine, dopo una lotta ravvicinata che durava sin dal primo turno di soste.

Solo terzo Irvine su Ferrari, con il leader del mondiale che dopo aver sfiorato la pole il sabato la domenica non riesce ad essere competitivo, non tenendo il ritmo di Hakkinen anche per un problema al differenziale. Nonostante i problemi riuscì a tenere la posizione su Coulthard dopo un tesissimo secondo pit svolto in contemporanea al pilota scozzese, ma i problemi di affidabilità peggiorano e al 67° giro finì fuori pista a curva 5 dovendosi accontentare dell'ultimo gradino del podio. Ferrari non poté neanche contare sull'aiuto di Salo, che dopo l'ottimo secondo posto in Germania incappò in un weekend difficile, qualificandosi solo diciottesimo e concludendo la corsa solo al dodicesimo posto, a due giri dal vincitore.

Prendono punti anche le Jordan di Frentzen (4°) e Hill (6°) e la Stewart di Barrichello (5°).

 

 

2004

L'ultimo gp corso a Ferragosto vide il netto dominio della Ferrari e di Michel Schumacher.

Il pilota tedesco conquistò il quinto ed ultimo grand chelem della sua carriera ed il dodicesimo successo stagionale, arrivando davanti al compagno di squadra Barrichello che rimase l'unico pilota matematicamente in grado, in maniera ipotetica, di togliere il mondiale al tedesco. La Ferrari grazie all'1-2 conquista il quattordicesimo titolo costruttori, il sesto consecutivo con cinque gare d'anticipo sulla fine del campionato. A chiudere il podio è Fernando Alonso su Renault, che conquista il terzo posto grazie ad un’ottima partenza dal quinto posto in grigia saltando le due Bar in seconda fila. A punti anche Montoya su Williams, le Bar di Button e Sato, Pizzonia sulla seconda Williams ed infine Fisichella su Sauber.

Bonus
Qualifiche gp Spagna 2020
L'ultima occasione in chi la F1 ha corso a Ferragosto è stato proprio l'anno scorso, dovuto alle modifiche di calendario a seguito della pandemia di coronavirus.
Stavolta però non si corre un gp, ma solo la sessione di qualifica.
La pole verrà conquistata da Lewis Hamilton, la 92° in carriera mentre Mercedes conquista la 100 pole dall'inizio dell'era ibrida e la 200 per un motore Mercedes, con Bottas accanto. La Mercedes annichilisce la concorrenza, con il terzo (Verstappen) a sette decimi dal poleman mentre le due Racing Point, quarta e quinta, sono distaccate di più di un secondo. Ancora male le Ferrari, con il solo Leclerc a raggiungere la Q3 segnando il nono tempo mentre il compagno Vettel sarà eliminato in Q2 (11°), perdendo per soli 2 millesimi la possibilità di entrare in top ten. Il giorno dopo non regalerà sorprese, con Hamilton a dominare la gara davanti a Verstappen su Red Bull ed al compagno Bottas. Per il britannico è 156° podio, nuovo record assoluto della categoria. 

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