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NICHOLAS LATIFI, LO STRANO CASO DEL PILOTA USCITO AL TELEVOTO

DI MILLY SUNSHINE

Abu Dhabi, 12 dicembre 2021. Il Gran Premio che assegnerà il titolo mondiale si avvia verso la sua conclusione, mancano pochi giri al completarsi delle 58 tornate al termine delle quali o Lewis Hamilton, al momento leader, otterrà il suo ottavo titolo, oppure Max Verstappen, lontano inseguitore, conquisterà il suo primo. Siamo al culmine di settimane di controversie, costruite intorno alla speranza che il campionato si concludesse con un incidente alla prima curva tra i due contendenti al titolo. Non è accaduto, nonostante le premesse, sembra che tutto possa risolversi senza ulteriori danni, non resta che aspettare una dozzina di minuti e poi tutto sarà finito. Gli occhi del mondo intero sono concentrati su questo, ma c'è anche chi non ha alcuna preoccupazione per le vicende dei due leader.

 

Prendiamo per esempio Nicholas Latifi, pilota della Williams penultima forza del mondiale, "goatifi" per quelli che lo prendono per i fondelli ogni singolo minuto sui social network. È un pilota dalle dubbie doti velocistiche, entrato in Formula 1 grazie alla valigia pesante, insomma, uno di quelli che danno un po' fastidio, ma solo perché i posti sono pochi e piloti di maggiore talento rimangono fuori. Se la Formula 1 non ha un volante per i migliori la colpa è in primo luogo dei pochi volanti disponibili e del costo degli stessi, non del fatto che, diversamente da altri, questo giovane canadese si possa permettere di pagarne uno.

 

Latifi è tutto ciò che c'è di più lontano dallo scontro Hamilton vs Verstappen e segue benissimo la regola aurea che fa da legge non scritta nei finali di stagione: se sei un pilota che non ha nulla a che vedere con la lotta per il titolo, tieniti ben lontano dai piloti che lottano per il titolo. Infatti è esattamente quello che fa Nicholas, ingaggiando un duello con Mick Schumacher senza neanche grandi risultati, perché dopo un lieve contatto il pilota della Haas gli sta davanti e fugge via. È a quel punto, mentre insegue la penultima piazza senza grandi chance di portarla a casa, che Latifi finisce in testacoda e la sua carriera di pilota e la sua vita cambiano per sempre.

 

Fino a quel momento Nicholas Latifi era un solo un ragazzo educato e tranquillo, mai una parola fuori posto o un comportamento fuori dagli schemi, mai nulla che giustificasse qualcosa di più di qualche bonaria presa in giro e di qualche parola sul fatto che il suo sedile meritasse un pilota migliore: l'ho già detto, "goatifi" e i meme nei quali proietta l'ombra di una capra. È il 52° giro, entra la safety car, chissà se ci sarà mai il tempo di riprendere la gara...

 

La gara sappiamo tutti come è ripresa, sappiamo perfettamente quale penoso spettacolo sia stato dato in pasto ai bimbiminchia TeamLH e ai bimbiminchia Orange e anche a tutti gli altri che hanno avuto la malasorte di assistere alla diretta di quell'evento. Un po' di doppiati da far sdoppiare, un po' di doppiati no, a condizione che fossero tra i piloti in lotta per il titolo oppure che fossero in mezzo ad altri. Così ecco il restart per un solo giro con Hamilton e Verstappen a tu per tu e i loro inseguitori a superare doppiati, perché se sei a fine stagione e non lotti per il mondiale, allora i doppiati ti possono essere parcheggiati davanti mentre il mondo assiste allo spettacolo.

 

Meglio non entrare ulteriormente nel merito di una vicenda già di per sé abbastanza controversa, tutto ciò che conta è che Latifi è la scheggia impazzita che è stata sfruttata per arrivare a un simile caos. Il suo incidente, se il regolamento fosse stato applicato come si doveva, avrebbe in realtà congelato le posizioni e fatto sì che Hamilton fosse certo di passare sotto la bandiera a scacchi in testa e campione del mondo. La carnevalata della direzione gara, invece, ha sfruttato la situazione per avere un finale al cardiopalma... ed eccoli, branchi di bimbiminchia indignati che hanno subito preso di mira il "colpevole" del titolo di Verstappen.

 

Parlo di bimbiminchia del TeamLH (che, è giusto specificare, non sono peggiori dei bimbiminchia tifosi di altri piloti, ma in questo caso sono quella fetta di bimbiminchia autori del fattaccio), che spesso tifano Hamilton per il suo attivismo e quando non parlano di Formula 1 sono attivisti social che parlano di quanto sia doveroso il rispetto e di quanto lo scopo ultimo della vita sia la pace nel mondo. Parlano di quanto il bullismo sia terribile e di quanto le vittime di insulti debbano essere protette. Poi si tolgono la maschera e, mentre rischiano di affogare nella loro ipocrisia, per restare a galla e non farsi soppiantare da altri tifosi bimbiminchia che fanno più rumore di loro, eccoli che prendono d'assalto i profili social di Nicholas Latifi e di chi gli sta intorno (compresa la fidanzata, una modella che nulla ha a che vedere con il motorsport e che mai parla di motorsport sui suoi profili).

 

Insulti, minacce di morte... e quando Latifi osa parlare del fatto, viene nuovamente attaccato, accusato con le sue parole di spargere odio social nei confronti di Hamilton e dei suoi tifosi. Gli viene detto che deve tacere, perché criticandoli li sta discriminando per i motivi più astrusi. Gli viene detto che deve tacere, perché lui è uno scarso che sta nelle ultime file e quindi è doveroso essere insultato da orde di fanboy.

La carriera già poco brillante di Latifi prende una chiara svolta, sempre più verso il basso. Mentre non vi è una sola persona nel mondo della Formula 1 che lo sostenga con decisione schierandosi dalla sua parte dopo gli attacchi subiti, un po' come a dare tacitamente ragione a chi afferma che se sei scarso allora devi subire in tutte le forme possibili, nel 2022 rimane con la Williams con risultati sempre meno degni di nota. Per ironia della sorte, la sua carriera finisce con un incidente ad Abu Dhabi, stavolta insieme a Schumacher e non inseguendolo.

 

Abbandonata la Formula 1, Latifi sparisce quasi totalmente dai social. Non c'è, ma c'è ancora chi lo insulta. Quando ritorna, il 18 luglio 2023, per annunciare il suo abbandono delle competizioni, spacciato come temporaneo, dopo essere stato ammesso a un corso universitario alla London Business School, nonostante non faccia più parte del mondo della Formula 1, c'è ancora chi lo attacca e lo insulta, giusto a ricordare che Abu Dhabi 2021 è un marchio a fuoco che si porterà dietro per sempre.

 

C'è chi pensa che l'uscita di scena, probabilmente definitiva, di Nicholas Latifi da qualunque genere di competizione motoristica sia da accogliere come un trionfo, come se giustizia sia stata fatta, perché il "pilota scarso" non ha più un volante da nessuna parte e non sentiremo più parlare di lui.

Non è un trionfo, ma è la peggiore delle sconfitte. È pur vero che piloti con un'altra personalità se ne sarebbero fregati di insulti e minacce, magari sarebbero stati in grado di replicare a tono o addirittura di mettere a tacere i loro hater, è vero che se questo ragazzo ha deciso di appendere il casco al chiodo è stato per un agglomerato di cause... eppure ci sono odiatori seriali che hanno di gran lunga favorito questo suo (probabilmente non solo) temporaneo ritiro, perché Latifi si era comprato un sogno, non un incubo.

Per la prima volta da quando esiste la Formula 1, i tifosi sono stati in grado di far uscire di scena chi non volevano più vedere al volante, un po' come se la Formula 1 di Liberty Media fosse diventata una reality show e a stabilire chi deve stare dentro e chi fuori sia il televoto.

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