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DEL DOMINIO MERCEDES IN TERRA AUSTRIACA

DI LUIGI MARCHESE

Del dominio. In Formula Uno non si fa altro che parlare del dominio di un pilota, di una monoposto, di una scuderia. Si susseguono le stagioni, alcune ripetitive, monotone, altre invece senza scrupoli, avvincenti, ma il verbo resta sempre il medesimo, resta uno soltanto: dominare. E che cos’è, dunque, il dominio? Qual è la sua implicazione pratica? Stando alla definizione della spettabile Enciclopedia Treccani, il dominio indica «genericamente, il fatto di dominare: ambizione, sete di dominio […]», ovverosia, il fatto di «soggiogare, sottomettere,  tenere sotto, comandare, governare, guidare, reggere». Non a caso, il sostantivo maschile in questione deriva dal latino «dominium», cioè “proprietà, diritto di proprietà”, a sua volta un derivato di «domĭnus», cioè “padrone, signore, arbitro”. E in questo articolo, infatti, tratterò di quei signori della Formula Uno che, non troppi anni fa, trasformarono il Red Bull Ring, sede del prossimo Gran Premio d’Austria, in un feudo interamente anglo-tedesco. Racconterò, insomma, del dominio Mercedes in terra austriaca, cioè di una scuderia capace di conquistare ben sei vittorie nelle ultime dieci edizioni (considerando il Gran Premio di Stiria 2020 come un’edizione a sé stante).

La prima vittoria: Austria 2014

Nella stagione 2014, il tracciato austriaco tornò, finalmente, all'interno del calendario mondiale di Formula Uno, dopo un'assenza durata la bellezza di undici stagioni. L'ultima gara, infatti, valevole per il titolo iridato, si disputò nella stagione 2003, quando a trionfare davanti a tutti fu Michael Schumacher su Ferrari F2003-GA.

 

Nel corso della sessione di Qualifica, il duo della Williams-Mercedes fece incetta di prime posizioni: il team di Grove, infatti, monopolizzò l'intera prima fila, con Felipe Massa che fece registrare la Pole Position in 1'08"759, seguito a ruota dal compagno di squadra, Valtteri Bottas, in seconda posizione (+0.087 s). La prima della due Mercedes, quella di Nico Rosberg, ottenne soltanto la terza posizione in griglia (+0.185 s), dal momento che il compagno di squadra, Lewis Hamilton, classificatosi soltanto in nona posizione, rovinò l'ultimo tentativo disponibile, suo e del tedesco, con un banale testacoda. Ma se il sabato di qualifica non sorrise alla Mercedes, la domenica di gara, invece, riservò tutt'altra storia: nelle fasi concitate della corsa, quando cominciò il famoso valzer delle soste, il team di Brackley costruì un'ottima strategia che permise a Nico Rosberg di conquistare la sua sesta vittoria in carriera davanti a Lewis Hamilton, finito in seconda posizione e autore di un'eccellente rimonta dalle retrovie. Fu doppietta Mercedes, dunque: la prima al Red Bull Ring, non certamente l'ultima. 

Lewis Hamilton e Nico Rosberg del Mercedes AMG Petronas F1 Team festeggiano sul podio la doppietta al Gran Premio d’Austria 2014. © (Hoch Zwei/Corbis via Getty Images).
Lewis Hamilton e Nico Rosberg del Mercedes AMG Petronas F1 Team festeggiano sul podio la doppietta al Gran Premio d’Austria 2014. © (Hoch Zwei/Corbis via Getty Images).

Il trittico di vittorie: Austria 2015, 2016 e 2017

 

 

Nella stagione 2015, il copione non cambiò di un millimetro. O meglio, cambiò, ma soltanto in positivo. Le due Mercedes, infatti, all'ultimo tentativo disponibile in Q3 rovinarono, ancora una volta, il loro giro: Hamilton andò di nuovo in testacoda, alla prima curva, mentre Rosberg andò lungo e finì in ghiaia all'ultima curva. Ciò nonostante, il team anglo-tedesco riuscì a monopolizzare l'intera prima fila, con Lewis Hamilton che fece registrare la Pole Position in 1'08"455, seguito dal compagno di squadra, Nico Rosberg, in seconda posizione (+0.200 s). Il primo degli avversari fu Sebastian Vettel, che si pose saldamente in terza posizione, accumulando, però, un distacco di quasi quattro decimi dal Poleman. In questo modo, la casa anglo-tedesca conquistò la partenza al palo sull'unico tracciato in cui tale risultato era mancato nella precedente stagione. E la domenica di gara, poi, risultò essere ancor più una passeggiata per Mercedes: neanche la penalità di 5 secondi comminata ad Hamilton (l'aver toccato la linea bianca che delimita la corsia d'uscita sulla pista) riuscì ad impedire la seconda doppietta consecutiva sul tracciato austriaco, con Rosberg che trionfò per l'undicesima volta nel mondiale, precedendo per la seconda volta consecutiva il compagno di squadra. Il terzo classificato, Felipe Massa su Williams-Mercedes, tagliò il traguardo con un distacco di oltre 17 secondi. 

Nico Rosberg e Lewis Hamilton del Mercedes AMG Petronas F1 Team celebrano la doppietta di giornata in pit lane con la squadra. © (Mark Thompson/Getty Images)
Nico Rosberg e Lewis Hamilton del Mercedes AMG Petronas F1 Team celebrano la doppietta di giornata in pit lane con la squadra. © (Mark Thompson/Getty Images)

La stagione 2016, invece, presentò qualche insidia per la scuderia dalla stella a tre punte. In Qualifica, le due Mercedes riuscirono, in un primo momento, a monopolizzare l'intera prima fila per il secondo anno consecutivo: fu Pole Position per Lewis Hamilton, che fece registrare il tempo di 1'07"922, seguito dal compagno di squadra, Nico Rosberg, ancora una volta in seconda posizione (+0.543 s). Ma, ecco il primo grattacapo: a causa della sostituzione del cambio, avvenuta al termine della terza sessione di prove libere, il tedesco dovette scontare una penalità di 5 posizioni, costringendosi quindi a scattare dalla sesta piazza in griglia. E in gara, infatti, le cose non andarono per il verso giusto, almeno per il tedesco: negli ultimi giri fu lotta vera tra Nico Rosberg, autore di un'ottima rimonta, e Lewis Hamilton, che, minaccioso, gli si avvicinò con l'intento di passarlo all'ultimo giro. Un contatto con l'alettone del compagno, però, finì per danneggiare la vettura di Rosberg, che concluse mestamente in quarta posizione. Lewis Hamilton conquistò, in questo modo, la sua quarantaseiesima vittoria in carriera e il suo decimo «Hat Trick» (Pole Position, vittoria e giro veloce).

La stagione 2017, invece, a differenza della precedente, non riservò particolari colpi di scena. Nella sessione di Qualifica al sabato, Valtteri Bottas, nuovo compagno di squadra dell’inglese, fece registrare la sua seconda Pole Position in carriera, col tempo di 1'04"251. Al contrario, Lewis Hamilton fu costretto a scattare dall'ottava posizione in griglia nonostante avesse fatto segnare il terzo tempo utile in classifica, dovendo scontare una penalità di 5 posizioni per la sostituzione del cambio. L'azione di gara alla domenica fu, nei fatti, piuttosto blanda. Il finlandese riuscì a conquistare la sua seconda vittoria in carriera senza grossi problemi.

 

 

 

Dopo gli anni di magra, la doppia vittoria: Austria 2020

 

Gli anni di magra arrestarono la cavalcata trionfale del team Mercedes. Nella stagione 2018, un clamoroso doppio ritiro interruppe la striscia vincente cominciata quattro anni prima: Valtteri Bottas fu costretto al ritiro per un problema al cambio, mentre Lewis Hamilton fu costretto al ritiro per un problema di pressione alla pompa del carburante. Per la Mercedes si trattò del primo doppio ritiro per motivi tecnici dal Gran Premio d'Italia 1955 (l'ultimo doppio ritiro risaliva al Gran Premio di Spagna 2016 per una collisione al primo giro). E nella stagione 2019, una prestazione assai deludente permise di racimolare soltanto un misero terzo posto con Valtteri Bottas, che concluse dietro a Charles Leclerc su Ferrari, finito in seconda posizione, e dietro a Max Verstappen su Red Bull , che vinse per la seconda volta consecutiva in terra austriaca.

Ma nella stagione 2020, la storia cambiò. E volse, di nuovo, a favore di Mercedes, che monopolizzò ancora una volta l’intera prima fila, con la Pole Position di Valtteri Bottas in 1'02"939, seguito a ruota dal compagno di squadra, Lewis Hamilton, in seconda posizione (+0.012 s). Quest’ultimo, però, non avendo rispettato il regime di bandiera gialla in Q3, e avendo superato anche i limiti di pista in curva 10, fu penalizzato di tre posizioni sulla griglia di partenza, costretto quindi a scattare dalla quinta piazza nel complesso. In gara non vi fu alcun modo di scalfire il duo Mercedes, che si ricompose già al giro n° 10, dopo una buona rimonta da parte del pluricampione del mondo; sennonché, un contatto tra la vettura di Hamilton e la Red Bull di Alexander Albon, compromise definitivamente la buona prova dell’inglese, dal momento che la direzione di gara penalizzò Hamilton di cinque secondi giudicandolo responsabile del contatto con il thailandese, il quale, nel frattempo, fu definitivamente costretto a fermarsi per via di un problema elettrico. Valtteri Bottas vinse per l'ottava volta in carriera, davanti a Lewis Hamilton che, a causa della penalità, scalò in quarta posizione.

Valteri Bottas (#77) e Lewis Hamilton (#44) del Mercedes AMG Petronas F1 Team durante il Gran Premio d’Austria del 2020. © (Bryn Lennon/Getty Images)
Valteri Bottas (#77) e Lewis Hamilton (#44) del Mercedes AMG Petronas F1 Team durante il Gran Premio d’Austria del 2020. © (Bryn Lennon/Getty Images)

Quanto al secondo appuntamento di stagione, denominato Gran Premio di Stiria 2020, dal nome del land austriaco in cui ha sede il tracciato a causa del divieto di avere due gare in calendario con lo stesso nome, il copione non mutò di una virgola. Inizialmente la gara non era prevista nel calendario, ma a causa della pandemia di COVID-19, che portò alla cancellazione e al rinvio di numerose gare, la FIA fu costretta a ridisegnare le date della stagione. Il nuovo calendario, infatti, prevedeva ben due Gran Premi sul Red Bull Ring e, per la prima volta nella storia del mondiale di Formula 1, uno stesso circuito ospitò due gare nella stessa stagione. Nella sessione di Qualifica, ecco l’ennesima Pole Position targata Mercedes, fatta registrata da Lewis Hamilton nel tempo di 1'19"273. E della gara, invece? Nient’altro che l’ennesima doppietta di Mercedes, che inflisse un distacco siderale al terzo classificato, ovvero Max Verstappen su Red Bull, di ben 33 secondi e mezzo. 

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