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ALFA ROMEO: FRA PASSATO E FUTURO

DI MARCO TERRAGNI

Alfa Romeo Sauber è in una stagione che definire particolare è dire poco. Il team vive infatti un periodo di transizione, all’ultimo anno della sponsorizzazione con la scuderia del Biscione. Una partnership fortemente voluta dal precedente presidente Ferrari e FCA Sergio Marchionne, che desiderava rilanciare il marchio di Arese nel motosport.

Gli anni insieme, dal 2018 al 2023, nonostante le speranze si sono rivelati estremamente discontinui, senza riuscire a fare mai il definitivo salto di qualità che potesse portare il team al vertice almeno dei team di centro classifica, nonostante negli anni la presenza di ottimi piloti come Leclerc, Räikkönen, Bottas.

 

La stretta vicinanza a Ferrari, testimoniata non solo dalla fornitura della PU rossa ma anche dal passaggio del capo progettista Ferrari Simone Resta al team elvetico nel maggio 2018, sembrava il primo tassello per riuscire a raggiungere in breve tempo il vertice del centro gruppo. Dopo un 2018 dove il team aveva mostrato una grande curva di crescita nel corso della stagione, l’arrivo di Räikkönen dalla Ferrari nella stagione successiva sembrava promettere un ulteriore salto n avanti. Ma le promesse non sono state mantenute, e nel triennio 2019-2021 i risultati sono progressivamente peggiorati non riuscendo a migliorare l’ottava posizione in campionato già ottenuto nel 2018 ed anzi perdendo una posizione nel corso del 2021, giungendo davanti alla sola Haas la quale correva con un’auto non aggiornata e totalmente rivolta al 2022. Influì molto, soprattutto nel biennio 20-21, la questione Power unit Ferrari depotenziata, a seguito dell’accordo Ferrari-FIA dell’inverno 19-20.

Raikkonen e Giovinazzi in lotta con la poco C39
Raikkonen e Giovinazzi in lotta con la poco C39

Con il nuovo ciclo di regolamenti tecnici le cose sembrarono migliorare. Una line up stravolta, con l’arrivo da Mercedes di Valtteri Bottas e dalla F2 di Zhou Guanyu e un auto nata bene portò il team durante la prima fase di stagione come forza appena dietro ai top team, con un Bottas spesso non lontano dalle prestazioni di Mercedes e un Zhou capace già al debutto di conquistare un punto. Il risultato di squadra migliore avvenne al gp del Canada, con la squadra capace di conquistare un settimo e ottavo posto, con la squadra al sesto posto in classifica costruttori a soli 14 punti dalla quarta posizione tenuta da McLaren. Ma l’appuntamento di Montreal fu il crocevia della stagione per il team elvetico, incapace nel proseguo della stagione di tenere il ritmo di crescita dei diretti competitors McLaren ed Alpine e autrice di soli quattro punti nei successivi quattro appuntamenti, mantenendo la sesta posizione nei costruttori approfittando dei problemi di Aston Martin, in grande crescita sul finale del 2022.

La sesta posizione in campionato era per il team guidato da Frédéric Vasseur il miglior risultato dal 2012, quando il team riuscì a conquistare però ben tre podi in stagione e sfiorando il successo in Malesia. Ma la notizia che ha cambiato il destino del team avvenne nel ottobre 22, con l’annuncio della nuova partnership con Audi, la quale entrerà in F1 con una propria Power unit a partire dal 2026, in concomitanza con il nuovo regolamento tecnico, mentre ad Hinwil continueranno a sviluppare le monoposto. L’arrivo di Audi rappresenta una grande occasione per Sauber, che potrà puntare a rinverdire i fasti del periodo 2006-2009 quando con BMW la squadra ottenne il primo successo in F1 e fu a lungo in lizza per il titolo nel 2008. La struttura dei quattro cerchi entrerà direttamente nella categorie solo nel 2026 ma intanto ha iniziato a muoversi assumendo come CEO Andre Seidl, Team Principal McLaren e che già aveva lavorato con Audi all’interno del progetto Endurance mentre al posto di Vasseur, passato alla Ferrari è stato nominato nella atipica carica di Team Representative  Alessandro Alunni Bravi mentre alla direzione tecnica, dopo l’addio di Furbatto direzione Aston Martin è recente la notizia dell’arrivo come direttore tecnico di James Key.

 

La presentazione di  Audi
La presentazione di Audi

In questo clima di grandi cambiamenti rimane sempre l’attività in pista, la quale si sta rivelando più difficoltoso del previsto in questa prima metà di stagione. La nuova vettura si è rivelata non competitiva, soprattutto in qualifica dove in una sola occasione, con Bottas nel gp di Miami, è riuscita a conquistare l’accesso al Q3 scontando spesso eliminazioni già nel corso del Q1. In gara le cose vanno un pochino meglio, ma in classifica il bottino si rivela magro. Solo 9 punti ed il settimo posto in classifica costruttori, approfittando anche delle problematiche dei team rivali. Nonostante una situazione di classifica non ancora compressa, appare difficile per il team provare a confermare la sesta posizione dell’anno precedente. Soprattutto in crisi è il pilota di punta Valtteri Bottas. Assunto con un contratto pluriennale, per la sua lunga esperienza in Mercedes aveva mostrato un ottimo passo al debutto col team, portando a casa punti fondamentali in ottica costruttori. Ma con il calare delle prestazioni dell’auto il pilota finlandese non è riuscito a confermare le buone prestazioni, riuscendo nella seconda metà del 2022 solo in due occasioni ad arrivare a punti, punti comunque fondamentali per respingere l’assalto di Aston Martin.  

Gli attuali piloti Alfa Romeo
Gli attuali piloti Alfa Romeo

Il 2023 sembrava potesse essere un anno di rilancio per il #77, ansioso di dimostrare ad Audi di dover puntare su di lui per il team futuro. Ma la stagione non si sta rivelando positiva, con due soli arrivi a punti in Bahrein e in Canada (grazie alla penalità di Lando Norris) e spesso sopravanzato sul lato delle prestazioni dal compagno Zhou il quale si ritrova in molte occasioni come riferimento competitivo del team. Arrivato tra lo scetticismo di molti, il pilota cinese ha dimostrato una buona crescita, puntando a convincere Audi a puntare su di lui per il futuro. La C23 risente della mancanza del predecessore Luca Furbatto, avendo cambiato la filosofia del doppio fondo per passare ad una filosofia aerodinamica più simile a quella della F1-75 ma probabilmente risente il fatto che il team si trova in una piena fase di transizione, all’ultimo anno con Alfa Romeo e in attesa dell’arrivo in pianta stabile di Audi.

Un team ancora alla ricerca del proprio destino, che spesso sembrava sul punto di poter alzarsi dalle secche della parte bassa della classifica nonostante alcune stagioni dove sembrava potessi esserci il potenziale. 

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