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LA MAGIA DEL NUMERO 41

DI LAURA PIRAS

Non è semplice per i piloti di f1 raggiungere certe vette. 

Inizi la tua carriera da giovanissimo, quando al posto di giocare con gli amici, preferisci startene in pista con un kart a macinare km su km in cerca di quella velocità che ti fa sentire sempre vivo e te stesso. 

Cresci, prendendo come spunto i grandi del tempo, ti cibi della loro figura e cerchi in tutti i modi di emulare le imprese di quelle leggende che sembrano così distanti. 

 

Max, dopo una sfavillante carriera, la scorsa domenica, in Canada, sul circuito intitolato al grandissimo Gilles Villeneuve, ha raggiunto il numero di vittorie di Ayrton Senna. Il campione di casa Red Bull, oltre a dominare in lungo e largo le scene da un paio di anni, si sta sempre di più avvicinando con i numeri ai più grandi di sempre. 

 

Non solo Max però ha raggiunto questo numero, così magico e prezioso, infatti anche altri piloti, prima di lui, hanno potuto festeggiare, con il cuore pieno di una consapevolezza nuova, questo traguardo. 

Facciamo un passo indietro nella storia della F1 e andiamo a vedere quali sono stati i piloti che hanno abbracciato l'incanto del numero 41. 

 

 

Lo sapete che in realtà non è stato Ayrton a raggiungere per primo il numero 41 per quanto riguarda le vittorie?

In realtà ad agguantare quel record, prima del brasiliano, fu Alain Prost, in occasione del Gran Premio del Messico del 1990, sesto appuntamento della stagione. La vittoria giunse alla fine di una prodigiosa rimonta da parte del pilota francese, vestito dei colori Ferrari. In pole partì Berger mentre Alain era solo tredicesimo. Nonostante questa posizione iniziale, Prost riuscì a vincere e a conti fatti divenne, per quanto riguarda i gran premi vinti, il recordman assoluto.

Prost non si fermò alla consacrazione numero 41, anzi, sali sul gradino più alto del podio altre 10 volte. 

 

Prost, Senna e Mansell nel Gran Premio del Messico del 1990
Prost, Senna e Mansell nel Gran Premio del Messico del 1990

Dopo Prost venne il momento per Ayrton di entrare nel club del numero 41. Si aggiunse a questa particolare statistica vincendo il Gran Premio D'Australia nel 1993. Era il 7 novembre e fu il giorno delle ultime volte: l’ultima volta di Alain Prost in Formula Uno, l’ultima volta di Ayrton Senna vincitore, all’ultima gara con la McLaren e purtroppo anche l’ultima corsa che il brasiliano riuscirà a concludere. Acerrimi nemici in pista, rivali tosti, protagonisti di uno scontro e un duello che animò i circuiti del mondo. Ma dopo anni, ad Adelaide, dove si svolse la gara, arrivò il disgelo. 

Ayrton vince la gara ma sul gradino più alto del podio vuole anche Prost, vincitore del campionato del mondo di quell'anno. Con questa immagine si chiude definitivamente un'epoca. 

Alain Prost ed Ayrton Senna in Australia nel 1993
Alain Prost ed Ayrton Senna in Australia nel 1993

Per vedere il prossimo grande campione conquistare tale vetta dobbiamo arrivare al 2000, un bel salto nella linea del tempo. 

E' il turno di Michael Schumacher, uno dei più grandi, uno di quei piloti che solo a sentir nominare ti vengono letteralmente i brividi. Tutto accadde in un giorno di settembre, precisamente il 20.

Michael vince e convince, eguagliando i successi della leggenda brasiliana.

Per il pilota tedesco è il tripudio, sul podio è quasi trasfigurato come futuro campione del mondo. Tutto splendidamente circondato da una cornice d'eccezione, il circuito di Monza. In Italia, a casa della Ferrari, Michael tocca il cielo con un dito. La gioia è incontenibile, soprattutto perchè la Ferrari e Michael vengono da un periodo davvero complicato, Schumy sa che ha chances per poter portare il mondiale a Maranello, Schumy sa che per fare questo deve ricominciare a vincere. E così fece. Per lui aver raggiunto le 41 vittorie di Senna è davvero significativo e piange, in diretta tv, nella conferenza stampa post festeggiamenti podio. Così freddo e distaccato in pista, così caldo ed emozionato al di fuori. Tanto robot quanto uomo fragile e vero. 

 

Michael Schumacher a Monza nel 2000
Michael Schumacher a Monza nel 2000

15 anni abbiamo dovuto aspettare per vedere un altro pilota timbrare il cartellino di questo circolo così prezioso. In questo caso stiamo parlando di Sebastian Vettel che ottenne la vittoria numero 41 in occasione del Gran Premio di Ungheria del 2015. Una delle più belle gare per il pilota tedesco con la Scuderia di Maranello.

Per Sebastian è il primo anno in Ferrari, aveva già vinto in Malesia, gli inizi sono difficili ma la squadra lavora con serenità ed armonia. 

In Ungheria, in una calda giornata d'estate, giunge finalmente il secondo trionfo della stagione, un trionfo davvero storico, dopo una partenza super e una gara gestita alla perfezione. Vittoria che Sebastian dedica subito a Bianchi, morto qualche giorno prima la gara. "Questa vittoria è per te Jules!" Urla ai box via radio appena tagliato il traguardo.

Un'emozione incredibile quella dedica, lacrime sia per gli addetti al lavoro sia per noi tifosi. 

Un urlo che spezza il silenzio, il tempo e lo spazio. 

Un momento indimenticabile per tutti, un momento che terremo sempre nel cuore! 

 

 

Sebastian Vettel in Ungheria nel 2015
Sebastian Vettel in Ungheria nel 2015

Nello stesso anno anche Lewis Hamilton raggiunge il mito di Ayrton Senna a quota 41 vittorie in carriera su uno dei tracciati più belli del mondiale, Suzuka. In terra giapponese il pilota inglese della Mercedes ottiene l'ottavo successo stagionale dopo una vittoria letteralmente dominata. 

Tante le similitudini fra Hamilton e Senna: entrambi con il casco giallo, Lewis addirittura con tale livrea ci debuttò agli inizi della carriera. Entrambi forti, talentuosi e veloci in pista. Due piloti di ere diverse legati da un sottile filo rosso per via della grande passione di Hamilton nei riguardi del tre volte campione del mondo brasiliano. La carriera dell'attuale sette volte campione del mondo è sempre stata collegata a quella di Ayrton e il raggiungimento di tale traguardo è il sigillo che ha reso forte e stabile l'intreccio della carriera di questi due grandi piloti. 

Lewis Hamilton in Giappone nel 2015
Lewis Hamilton in Giappone nel 2015

Piloti diversi, di epoche che non possono essere messe a paragone fra di loro. 

Vittorie uniche ed irripetibili, ognuna di essere con uno scenario proprio, con un significato tutto personale e particolare, con un profumo tutto suo. 

E ora anche Max ha conquistato questo numero, dominando una gara abbastanza lineare per il pilota olandese, continuando una serie di successi dai contorni netti e dai colori vividi. 

E ora chi sarà il prossimo a far parte di questo esclusivo club?

Chi sarà il prossimo talento a bussare alla porta di questa roccaforte abitata da leggende e talenti? 

 

 

 

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