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JOSE' FROILAN GONZALEZ: L' ARGENTINO FOLLE

DI LAURA PIRAS

Ogni tanto scaviamo nel passato della storia del motosport e oggi, tornando indietro nel tempo, arriviamo al 1922, precisamente al 5 ottobre quando nacque ad Arrecifes, nella provincia di Buenos Aires, González

 

Il pilota argentino fece il suo debutto nelle corse sportive entrando a far parte della categoria Fuerza Limitada e del Turismo Carretera ( campionato del Sudamerica delle vetture turismo) dove si destreggiò molto bene e dove conobbe il grande Fangio.

 

Poco dopo fece il suo debutto in F1 partecipando, a bordo di una Maserati 4CLT, a due gran premi, precisamente al Gran Premio di Monaco e di Francia. Purtroppo non fu un inizio brillante in quanto collezionò due ritiri. Sebbene l'inizio nella massima categoria sportiva non fu brillantissimo in gara, sfoderò il suo immenso talento in qualifica, tanto che il Drake, Enzo Ferrari volle ingaggiarlo nella sua squadra

 

All'epoca Gonzales era noto a tutti come  “Il Toro della Pampa” a causa della sua immensa aggressività e delle sue peculiarità a livello fisico. Successivamente venne chiamato, affettuosamente, “El Cabezón” per il capo molto intenso.

 

Come pilota della Rossa di Maranello mostrò una grande grinta e ottenne dei meravigliosi risultati e fu proprio lui a donare la prima vittoria assoluta per la Ferrari in occasione del Gran Premio di Gran Bretagna, il 14 luglio del 1951.

 

Siamo a Silverstone, dove il pilota argentino, a bordo di una 375, concretizzò la prima vittoria del team di Enzo Ferrari.

Oltre la vittoria González partì in pole, la prima per lui e per Ferrari.

 

Fu un punto di svolta della storia delle competizioni, in quanto la consacrazione della squadra modenese segnò il tramonto dell’Alfa Romeo nella F1 e, contemporaneamente, la scalata sportiva al successo della Ferrari.  Questi due andamenti opposti causarono nel cuore di Enzo Ferrari una spaccatura interna, da una parte era orgoglioso dei traguardi che stava raggiungendo ma dall’altra era profondamente dispiaciuto delle prestazioni della casa milanese alla quale doveva tutto. Senza l’Alfa Romeo non ci sarebbe stata la Ferrari che conosciamo tutti.

 

Enzo Ferrari commentò così la vittoria della propria squadra: “Quando nel 1951 González su Ferrari, per la prima volta nella storia dei nostri confronti diretti, si lasciò alle spalle la 159 e l’intera squadra dell’Alfa, io piansi di gioia, ma mescolai alle lacrime di entusiasmo anche lacrime di dolore, perché quel giorno pensai: Io ho ucciso mia madre”.

 

La stagione di Formula 1 del 1951 vide alla fine vittorioso nel campionato mondiale il leggendario Juan Manuel Fangio su Alfa Romeo, ma dopo Silverstone la Ferrari conquistò altre due vittorie, in Germania e in Italia.

 

 

 

Tornando a Gonzales, nelle gare successive ottenne ancora brillanti risultati fra cui una seconda posizione a Monza dietro al suo compagno di squadra Ascari.

Nello stesso anno González vinse con la Ferrari 375 il XX Circuito di Pescara.

Nel 1952 passò in Maserati e partecipò ad una sola gara, precisamente in Italia dove arrivò secondo. L'anno successivo salì al podio 3 volte, salendo sul gradino più basso dello stesso in Argentina, Olanda e Francia.

 

L'anno dopo, nel 1954, segnò il pilota argentino tornò in Ferrari. Oltre ad un terzo posto al Gran Premio d’Argentina di Buenos Aires, González riuscì ad ottenere tre vittorie, non valevoli per il campionato mondiale di formula 1: Bordeaux, Brands Hatch e Bari.

 

In Formula 1 si impose nuovamente in Gran Bretagna dove si laureò vicecampione del mondo piloti dietro al suo connazionale e rivale di sempre Juan Manuel Fangio. Guidando una Ferrari 375 Plus vinse la 24 ore di Le Mans facendo coppia con il pilota francese Maurice Trintignant.

 

Man mano che passava il tempo il pilota argentino rallentò il ritmo in Formula 1 disputando solo 5 Gran Premi e successivamente prese la decisione di dedicarsi con più intensità alle corse con auto sportive.

 

L’ultimo grande risultato nella classe regina giunse con la Maserati nel 1955, dove conquistò la pole e finì secondo alle spalle di Fangio. L'ultima corsa per lui fu il Gran Premio di Argentina del 1960.

José Froilán González morì il 15 giugno 2013, all’età di 90 anni a Arrecifes.

 

 

ENZO FERRARI NEL LIBRO: “PILOTI, CHE GENTE” (DICHIARAZIONE SU GONZALES)

 

“Frolianz González era compatriota di Fangio, ma non c’era affinità fra i due, anzi, in un certo senso González era il tipo opposto. Il “cabezón”, come tutti lo chiamavano, era proprio in contrario della continuità, della regolarità di Fangio. Alternava periodi felicissimi di velocità inconsuete, addirittura sconosciute, ad allarmanti pause. Quando si trovava in testa rallentava fino a farsi inspiegabilmente superare, quando inseguiva era un demolitore di avversari. Debbo concludere però che è stato un pilota coraggioso, volitivo e generoso. Non posso dimenticare ch’egli ha offerto alla Ferrari delle soddisfazioni magnifiche, sia a Silverstone, quando per la prima volta riuscì a battere le squadre dell’Alfa Romeo e delle Mercedes, sia a Le Mans, in una 24 Ore da cardiopalma.“

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