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CARO ENZO FERRARI

DI LAURA PIRAS

Caro Enzo Ferrari, 

 

Siamo nel 2023 e il mondo è totalmente diverso rispetto a quando c'eri te. 

Siamo nell'era di internet e della potenza dei social, siamo nell'era delle intelligenze artificiali, siamo nell'era del dominio digitale. 

 

Non so se tutto questo ti sarebbe piaciuto, non so quanto avresti apprezzato tutti questi nuovi canali di comunicazione. 

Non so come avresti guidato la tua azienda in questo marasma moderno, non so come avresti mantenuto la tua identità in un mondo che, nonostante ci voglia tutti diversi, alla fine ci preferisce tutti uguali. 

Sarebbe veramente interessante vederti all'opera in questi nuovi scenari, chissà, forse, anche in questo, saresti stato innovatore, forse avresti rotto ogni regola, creandone delle nuove. 

Ma non sono quì per parlarti di come il mondo stia cambiando, anzi sono quì per esporti ciò che in realtà è rimasto tale, ciò che è fisso, ciò che non è cambiato a seconda del tempo che passa e delle maree che si susseguono. 

Parliamo della Ferrari e dei suoi successi nel WEC. 

Ebbene sì, Enzo! la tua amata Ferrari è tornata a far parte della classe regina dell'Endurance dopo 50 anni di assenza e lo ha fatto in pompa magna, con una vittoria a Le Mans che ha un sapore tutto suo. 

 

Ferrari e Le Mans una storia unica
Ferrari e Le Mans una storia unica

Ah! quanto saresti felice di questo ritorno nel mondo Endurance. Quanto saresti stato entusiasta di vedere, in prima persona, la 499P espugnare Le Mans e battere Toyota, Cadillac, Peugeout e Porsche. Nemici temibili, pericolosi, agguerriti e forti.

 

Quanto saresti stato felice di poter ammirare la tua vettura volare, di giorno e di notte, grazie alle sapienti mani (e piedi) di Pier Guidi,Giovinazzi e Calado sul circuito de La Sarthe. 

Non è stata una vittoria come un'altra vero Enzo? E' stata magia, è stata pura poesia.

Dopo 50 anni, (quando prendesti la decisione di abbandonare questo mondo per dedicarti interamente alla Formula 1), il Cavallino Rampante torna a fare faville come non mai e lo fa con un progetto quasi tutto italiano. 

Ecco un ingrediente che rende questo trionfo ancora più caro a te, ancora più speciale. 

 

Quando penso a questo fantastico disegno, nato non poco tempo fa, i miei pensieri vanno immediatamente a chi ha plasmato le forme della squadra, Antonello Coletta, tenace e forte, caparbio e determinato a dare la sua impronta e farla diventare trionfante. 

I miei pensieri vanno a tutta la squadra di AF Corse che con umiltà e forza ha dato vita ad un team unito, concentrato e spietato. 

Dopo 58 anni la tua Ferrari ha alzato in alto la coppa più bella del mondo delle gare di durata e lo ha fatto dominando: pole, vittoria e giro più veloce. 

Nonostante sia un progetto giovane, nonostante i pochi test, nonostante i pochi collaudi la numero 51 ha danzato come non mai, mostrando che l'Italia c'è ancora nel motosport. 

 

 

Le Mans 2023
Le Mans 2023

 

Quando nacque la 24h di Le Mans Enzo avevi soltanto 25 anni, eri un giovane di belle speranze, avevi già nel cuore una passione immensa per i motori e volevi guardare in alto, sempre più in alto. 

Nel 1923 sei già un adulto, hai già una particolare maturità, hai già una testa sulle spalle ma ancora non sei diventato una leggenda, sei un uomo comune che lotta e sbraita per esaudire i propri sogni. 

E grazie all'arte dei piccoli passi, percorri il tuo cammino nel mondo del motosport, forgiando una realtà, a tua immagine e somiglianza. E con essa cresci, gioisci, piangi e ti esalti. 

 

Crei la Ferrari e la fai conoscere al mondo intero, con te la Ferrari è presente ovunque, in F1, nelle gare di lunga durata e anche alla 24 ore di Le Mans. 

 Sarà proprio nel 1949, subito dopo il secondo conflitto mondiale, che la Ferrari intreccerà la sua storia con la gara più importante del mondo endurance. E gli inizi sono folgoranti, visto che il Cavallino Rampante vince e convince con la 166 MM, guidata da Luigi Chinetti e Lord Selsdon. Sarà solo l'inizio di una storia nel suo genere. 

Cosa si prova Enzo a vincere alla prima botta? 

Le Mans 1949
Le Mans 1949

Ti va Enzo di continuare con me questo viaggio nel tempo? Ti va di ripercorrere con me la storia della Ferrari e di Le Mans?

Sfogliamo l'album dei ricordi e cerchiamo di raccontarci gli avvenimenti più belli e significativi.

Ecco che giungiamo insieme, mano nella mano, al 1954 quando c'è il primo trionfo in veste ufficiale per la tua squadra con una 375 Plus guidata da due pesi massimi del tempo, l' argentino José Froilán González e il francese Maurice Trintignant.

E poi venne la terza vittoria nel 1958 sotto una pioggia battente, grazie alla 250 TR58 guidata dal belga Olivier Gendebien e dallo statunitense Phil Hill.

Ti ricordi nel 1960 quando avvenne la prima doppietta, ti ricordi che volevi conquistare il mondiale sportprototipi e per farlo ti presentasti in Francia con 13 vetture ufficiali? 

 

Proprio in quell'anno agguantasti, sul circuito storico di Le Mans, una storica doppietta: prima la 250 TR59/60 dell’equipaggio belga composto da Gendebien e Paul Frère, seconda la 250 TR59 del belga André Pilette e del messicano Ricardo Rodríguez.

E l'anno dopo, per non farci mancare niente, il tuo squadrone ottiene la prima tripletta: nei primi due posti troviamo due 250 TRI/61 (la prima guidata dal duo Gendebien/Hill, la seconda dal belga Willy Mairesse e dal britannico Mike Parkes), seguite da una 250 GT SWB privata di un equipaggio composto dal belga Pierre Noblet e dal francese Jean Guichet.

 

La tua Ferrari, nonostante una rivoluzione nel reparto corse, attuata nel 1961, continua a dominare come una splendida imperatrice ricca di spille e di onorificenze. 

 

Nel 1962 ti presenti con 18 auto al via e porti a casa l'ennesima tripletta: prima la 330 TRI/LM Spyder di Gendebien/Hill davanti a due 250 GTO (al secondo posto il duo Noblet/Guichet e in terza piazza un equipaggio belga composto da “Eldé” e “Beurlys”). Nota curiosa vuole che si tratta dell’ultimo successo sulla Sarthe per un’auto a motore anteriore e per Gendebien, che decise di lì a poco di ritirarsi. 

 

Sebbene le vittorie giungano facilmente la tua sete di primeggiare diviene sempre più forte.

Arriviamo al 1963 quando per la prima volta in assoluto l’ordine di partenza viene stabilito dal tempo ottenuto nelle qualifiche e non più dalla cilindrata. Per la tua compagine è un dominio netto e forte e sul gradino più alto del podio c'è un equipaggio tutto tricolore, caratterizzato da Ludovico Scarfiotti e Lorenzo Bandini, vincitori a bordo di una 250.

 

E' la settima vittoria in terra francese, la quarta consecutiva. 

Voltando pagina troviamo la lotta leggendaria con Ford, guerra davvero intensa e particolare. Vorresti vendere ma allo stesso tempo vuoi rimanere saldo al comando del reparto corse. Ma non è così e fai saltare l'accordo. 

 

Sei sempre più tosto, indipendente. 

Sai difenderti per bene dagli attacchi esterni. 

Non arretri e decidi di mantenere la tua indipendenza. Contro tutti e tutto. 

 

Ford ovviamente cerca di vendicarsi e ci riesce ma non con poche sofferenze e disagi. 

 

Nel 1964 sei sempre te a vincere, realizzando un’altra tripletta: prima la 275 P di Guichet e del nostro Nino Vaccarella davanti a due 330 P (quella del britannico Graham Hill e dello svedese Jo Bonnier e quella guidata da Bandini e dall’inglese John Surtees).

L'anno successivo Ford cerca la rivalsa ma non riesce nell'intento di portare la squadra ai vertici. Sei ancora te a vincere! 

 A portare i tuoi vessilli sul gradino più alto del podio è la 250 LM guidata dall’austriaco Jochen Rindt e dallo statunitense Masten Gregory davanti ad altre due Rosse: un’altra 250 LM con equipaggio francese (Pierre Dumay e Gustave Gosselin) e una 275 GTB con un duo belga composto da Mairesse e “Beurlys”.

 

Ed ecco il nono trionfo assoluto, il sesto consecutivo, l’ultimo per un’auto italiana. Di lì a poco il digiuno, l'oblio e l'assenza del tuo marchio a Le Mans, sino ad oggi. 

 

Saluti le gare di durata e ti butti a capofitto su altri progetti, hai un estremo bisogno di concentrarti solo su una categoria che forse nel tuo cuore, all'epoca, stava diventando sempre più importante. La F1: terra di alti e bassi, di terreni conquistati e di feudi persi, di ere positive e di momenti difficili. Di gioie viste in prima persona e di vittorie ammirate dall'aldilà. 

 

Perchè tu Enzo, anche se non ci sei più, sei sempre presente nel cuore di tutti noi, anche di chi, come me, non tifa la Rossa. 

 

Spero che ti possa far piacere parlare con me che non sono una tifosa della tua creatura, spero che tu possa guardarmi con occhi accoglienti e ricchi di gioia, perchè, anche se non porto i vessilli rossi, amo raccontarti e amo narrare le tue gesta al mondo intero. 

 

Enzo, permettimi, ancora di una volta, di chiamarti per nome. Non voglio usare soprannomi per definirti, non voglio, in questo momento, discorrere con te ponendo una distanza fra noi. Voglio darti del tu per provare anche solo una volta a trattarti da amico. 

Enzo avrei voluto conoscerti, avrei voluto tanto farti tante di quelle domande che solo Dio lo sa, non tanto per scriverci qualche articolo ma per assaporare, degnamente, la tua presenza nella mia vita. 

 

Leggo tanto di te, continuo a documentarmi sulla tua figura e su ciò che hai potuto creare. Tutto ciò che trovo, anche del passato recente della Ferrari, ha davvero dell'incredibile perchè anche se non guidi la Ferrari in prima linea, quando la medesima vince è come se tutto fosse dipeso da te. Dalla tua forza, dal tuo modo di fare, dalla tua dedizione. Come se la tua anima e la tua forza circolino ancora in quel di Maranello.

 

Come vedi non abbiamo parlato di ciò che sta succedendo in F1, lo faremo un'altra volta, se tu vorrai. 

Questa volta volevo parlare con te di aspetti positivi della tua storia, volevo creare, in questo piccolo momento di condivisione, un ambiente armonioso e confortevole. 

Magari in un secondo incontro potremo rivolgere i nostri sguardi altrove e parlare di altri aspetti del motosport e dedicarci anche alla F1 e al team, guardandolo con spirito critico ma profondamente rispettoso. 

 

Intanto ti ringrazio di avermi dedicato un po' di tempo, quel tempo così prezioso che non va sprecato, quel tempo che in f1 è così fragile e delicato. 

In questo piccolo pezzo abbiamo parlato degli ultimi 100 anni del motosport ma sappiamo che in pista sono determinanti piccoli intervalli infinitesimali: decimi, centesimi, millesimi...piccole porzioni temporali che sono tutto. 

Il tempo scandisce le nostre vite non sempre allo stesso modo: alcune volte ci sembra eterno, altre invece non è mai abbastanza. 

Tutto fugge, tutto scorre ma contemporaneamente diventa lento, inesorabile e disteso. 

Chissà per te ora come è il tempo, chissà come lo vivi nella tua eternità, chissà con che velocità scorre la storia del mondo davanti ai tuoi occhi. 

 

Ancora grazie per avermi, con la fantasia, accompagnata in questa corrispondenza. Te ne sarò eternamente grata perchè solo grazie a figure come la tua che io posso emozionare, raccontare e dare voce alla storia di questa grande passione che ci infiamma e ci fa sentire vivi e liberi. 

 

Grazie Enzo. 

 

Con Affetto. 

 

Laura 

 

Cavallino Rampante sulla 499P dopo la gara della 24 ore di Le Mans 2023.
Cavallino Rampante sulla 499P dopo la gara della 24 ore di Le Mans 2023.

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