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FERRARI: LUCI E OMBRE

DI LAURA PIRAS

C'è una Ferrari che ancora non vince ma che convince ed entusiasma il popolo del motosport.

C'è una Ferrari invece che vince ma di cui si parla troppo poco.

C'è una Ferrari, quella agli occhi dei più, la più importante, che, nonostante i buoni propositi e le dichiarazioni, non riesce a decollare, ma anzi arranca sempre di più nel midfield perdendo la veste di top team.

C'è una Ferrari che nelle gare di durata fa faville mentre nei mini gran premi della F1 è in affanno, stanca di un metodo di lavoro che non sta funzionando.

 

C'è la 296 GT3 che ha regalato, qualche settimana fa, spettacolo, trionfando nella 24 Ore del Nurburgring spezzando, miracolosamente, un dominio tedesco difficilmente scardinabile.

 Il 21 maggio di quest'anno, poco tempo fa, la storica gara endurance, disputata sull'Inferno Verde, ha visto come protagonista ufficiale la Ferrari 296 GT3 del Frikadelli Racing di David Pittard, Felipe Fernandez Laser, Earl Bamber e Nick Catsburg, che è stata capace di mettere in crisi lo squadrone Mercedes che aveva ottenuto la pole position nelle qualifiche. Per la Rossa di Maranello è un evento storico visto che è la prima storica vittoria in terra tedesca davanti agli squadroni locali.

C'è la 499P, nuova vettura facente parte della categoria Hypercar, che sta costruendo un autentico miracolo nel panorama del WEC, con pole position magiche e podi meravigliosi.

L'ultima pole (anzi Hyperpole) è stata arpionata ieri con forza a Le Mans, dove la Ferrari ha scritto pagine memorabili della sua storia e del suo marchio, dove la Rossa mancava da ben 50 anni.

50 anni spazzati via da due qualifiche consecutive degne dell'Olimpo del Motosport.

50 anni di assenza che magicamente si trasformano in presenza viva e cristallina.

 

E la marea rossa festeggia, urla con entusiasmo e balla per la gioia, capendo che c'è un motivo per sognare e sperare.

Domani inizierà la 24 ore di Le Mans e comunque vada, perchè Toyota è sempre un avversario temibile, nonostante un BoP riformulato, sarà un successo. Perchè iniziare così, con questa grinta e questi risultati è segno di una visione ottimale da parte di AF CORSE, che sa il fatto suo e che lo sta confermando sempre di più.

E poi c'è la SF-23, unica vettura di Maranello del 2023 che non riesce a primeggiare e che ancora non riesce ad uscire dal labirinto della lentezza.

Sarebbe bello che anche la squadra di F1 possa gioire come le altre, sarebbe bello che si riportasse un'altra bandiera a Maranello e invece bisogna fare i conti con la dura realtà.

Il mondiale manca da tanto tempo, il digiuno sta diventando pesante da sostenere, una zavorra di cui l'armata rossa potrebbe anche farne a meno.

Ci sono due piloti, Leclerc e Sainz, che vorrebbero fare meglio, c'è un nuovo Tp, Vasseur che si è trovato catapultato in una dimensione fatta di incertezza e mestizia, c'è una squadra che forse deve ritrovare una sua unità.

C'è un AD, assente in pista, che non fa altro che lanciare dichiarazioni bomba, mentre sui circuiti del mondo le vetture sono tutto tranne che siluri veloci e indomabili.

C'è una squadra che lavora, che ancora non trova il bandolo della matassa per migliorare gli scenari, che non vede la luce in fondo al tunnel.

Manca forse metodo, mancano pace e serenità, manca una visione di insieme, manca un'organizzazione migliore.

Mancano tante cose, ma forse la cosa che manca di più è la vittoria, quella vittoria che ti mette davanti a tutti.

In Spagna nonostante gli aggiornamenti portati la Scuderia Ferrari ha subito una sonora sconfitta con i due piloti che hanno raccolto davvero pochi punti, con due vetture che hanno mostrato un passo gara da gambero. 

La macchina è instabile, è indecifrabile, è aggressiva con le gomme, è enigmatica, è fragile, è lenta...tanto nei tratti veloci quanto in quelli lenti. 

Al momento ci sono solo ombre in F1 mentre nel resto ci sono luci brillanti e vivaci. 

Quando caleranno le tenebre?

 

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Commenti: 1
  • #1

    Pietro (aka ribici bike shop) (domenica, 11 giugno 2023 19:40)

    O forse, in F1, non sono ancora i più bravi. Ed è giusto guardare le cose come stanno. Manca un team che sia superiore in tutto, un'auto che sia superiore in tutto, un pilota che sia superiore in tutto. E senza quelli, purtroppo non si vince. Brava Red Bull, Marko, Horner, Newey e Verstappen, ad oggi sono i migliori in tutto, C'è da remare forte per raggiungerli e superarli.