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LA SORPRESA ALPINE NEL PRINCIPATO

DI MARCO TERRAGNI

Chi avrebbe mai pensato di vedere un Alpine a podio durante il gp di Monaco? Probabilmente quasi nessuno avrebbe scommesso sulla squadra francese a meno di una gara folle. Invece hanno stupito tutti e sul palco di premiazione del Principe Alberto è salito Esteban Ocon (3°), al terzo podio in carriera interrompendo un digiuno che per la squadra di Enstone durava da una stagione e mezzo.

Ma la vivacità mostrata da Alpine tra le stradine del principato dev’essere considerata solo un raggio di sole momentaneo o il primo passo che la condurrà in futuro a lottare con i top team?

 

 

Una vita a metà che sembra per ora incarnata dalla storia recente del marchio, subentrato a Renault a fine 2020 per volere del Presidente del gruppo De Meo. Infatti il 2021 era stato un anno di ulteriore crescita per il team francese, che ottenne due podi come la stagione precedente ma impreziosita dal ritorno sul podio di Fernando Alonso (che aveva sostituito Daniel Ricciardo passato a McLaren) in Qatar e soprattutto dal successo in Ungheria di Esteban Ocon.

 

Le aspettative per il 22 erano molto elevate, con il mantra “El Plan” coniato da Alonso a testimonianza del clima di fiducia nel team. Ma la realtà si è dimostrata molto più difficoltosa, nonostante una posizione in classifica costruttori migliorata con il ritorno al quarto posto che mancava dal 2018. Le prestazioni si sono rivelate mediocri, lontane dai top team con la squadra incapace di ottenere un singolo podio, enormi problemi di affidabilità uniti agli screzi tra i piloti, spesso autori di lotte molto dure in pista e fuori non hanno aiutato a la squadra a trovare tranquillità, unità dopo l’estate dallo scontro con McLaren che era riuscita a soffiare ad Alpine il campione F2 Oscar Piastri.

La stagione 2023, nonostante le ambizioni, non si era aperta nel migliore dei modi con un prestazioni altalenanti e senza mostrare una reale crescita tecnica. Simbolo negativo delle prime gare il doppio crash di Melbourne dopo la bandiera rossa dove Alpine, nonostante il buon passo dimostrato da Gasly, non distante da Ferrari e Mercedes, aveva chiuso con un incidente che aveva visto coinvolti direttamente i suoi piloti, costato punti e molti danni alle auto. E durante la pausa non erano mancate le scintille nel team francese, con il CEO Laurent Rossi che dopo la deludente prova di Baku aveva dichiarato:

"Sto notando non solo un'evidente mancanza di prestazioni e di rigore nei risultati, ma anche potenzialmente uno stato d'animo che non è all'altezza degli standard passati di questa squadra […] È consentito commettere errori ma bisogna imparare, e quando si commettono gli stessi errori 2 volte significa che non si è imparato e che non ci si assume la responsabilità".

 

Una critica che sembrava rivolta direttamente al team principal del team, Otmar Szafnauer, reo di non riuscire a rendere competitiva la squadra nonostante gli investimenti fatti. Ma a partire da queste parole le cose sono iniziate a migliorare per Alpine, anche grazie agli aggiornamenti tecnici portati in pista e che si sono rivelati funzionanti. A Miami il team ha conquistato un ottavo e nono posto, mostrando un piccolo trend di crescita.

Sul principato si attendeva di confermare i miglioramenti, grazie anche all’arrivo di un nuovo fondo. La macchina si è dimostrata subito competitiva fin dalle libere, non distante dalle posizioni alte della classifica. Il sabato poi la sorpresa, con entrambi le auto in Q3 e un Ocon in grandissima forma, capace al termine del secondo tentativo di issarsi addirittura al primo posto. Il miglioramento di Leclerc, Alonso e Verstappen lo fanno scalare al quarto posto, a meno di due decimi dalla pole siglata dal campione del mondo in carica ma davanti alla più quotata Ferrari di Sainz e alle due Mercedes.

 

Un risultato strabiliante, reso ancora migliore poche ore dopo per via della penalizzazione di Leclerc, facendo scalare al terzo posto il numero 31, in un’ottima posizione per conquistare il podio su una pista notoriamente poco amica dei sorpassi.

 

Ma si sa, Montecarlo può regalare grandi sorprese, creare grandi occasioni ma anche perdere tutto.

E la corsa per il team francese non si è rivelata così semplice come si pensava. Infatti durante le prime fasi della corsa Ocon è stato quasi tamponato da Sainz, che nell’urto ha leggermente danneggiato l’ala ma senza creare danni al pilota francese. Ferrari ha provato di tutto per cercare di creare dubbi ad Alpine, simulando in due occasioni un undercut di Sainz per far pittare il francese. Ma gli strateghi di Alpine non si sono fatti ingannare, e sono stati successivamente lesti a rispondere alla sosta di Hamilton. La corsa sembrava orami tranquilla dopo i pit-stop ma l’arrivo della pioggia ha sparigliato le carte.

 

Ma sia Ocon, bravo a resistere al deciso attacco di Sainz, sia il team nella scelta del giro giusto per passare alle intermedie hanno mostrato sangue freddo, non commettendo nessun errore e conquistando così il podio dietro ad Alonso (prima volta per i due ex compagni sul podio insieme) e l’imprendibile Verstappen. A ciliegina della prestazione Alpine anche il settimo posto di Gasly, con il francese che continua a migliorare nell’adattamento alla nuova squadra e capace di mettersi dietro a fine gara la Ferrari di Sainz

Questa tappa monegasca può essere considerata una tappa di rinascita per il team francese, che può rilanciarla nel campionato ed aiutandola nel percorso di crescita intrapreso. I continui aggiornamenti tecnici stanno mostrando la loro utilità e gli errori di inizio stagione sembrano un lontano ricordo. Fondamentale ora per il team francese sarà cercare di continuare in questo trend, cercando gara dopo gara di avvicinarsi ai competitor. Il grande balzo in avanti di Aston Martin può essere da ispirazione per cercare in futuro di inserirsi anch’essi con costanza nelle posizioni di vertice, come ci si attende da un team ufficiale.

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