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FERRARI, IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

DI LAURA PIRAS

Abbiamo abbandonato le stradine del principato di Monaco con una situazione che si sta delineando sempre di più con contorni netti e precisi. Red Bull ha confermato la bontà del suo progetto, Aston Martin si è issata sempre di più come seconda forza, da casa Mercedes sembrano esserci piccoli segni di miglioramento mentre la Rossa di Maranello sembra andare sempre più a picco. 

A Monaco in Ferrari non ha funzionato praticamente niente, a parte i pit stop (unico aspetto in miglioramento continuo e costante rispetto alla passata stagione). 

La Ferrari, che arrivava a Montecarlo, con qualche speranza in più, rispetto gli appuntamenti già avvenuti nel calendario, ha fallito ogni proposito di rivalsa rispetto ai passati gran premi. 

 

Gia nelle qualifiche la situazione era risultata piuttosto intricata non avendo siglato la pole position

Per la Ferrari partire dietro era un verdetto inequivocabile che la vittoria sarebbe stata difficile da raggiungere, visto l'impossibilità di sorpassare sulle strade del Principato, ma, giusto per aggiungere un bel carico da 90, si è addizionata anche una bella penalizzazione inflitta a Charles per impending su Norris.. ed il quadro generale si è tinto di note davvero tragiche e funeste.

 

Tutto poi, non per colpa del monegasco, ma per l'ennesima volta l'errore è partito dal muretto che si è distinto ulteriormente per incompetenza gestionale e comunicativa. (Xavi Marcos quante altre volte sbaglierà?..si accettano previsioni)

 

Dalla speranza all'agonia, dalle dichiarazioni ambiziose alla dura realtà: in Ferrari bisogna solo impegnarsi con una forza mai vista prima per almeno affrontare decentemente tutte le attività di pista. Non diciamo che l'obiettivo finale sia vincere perchè al momento è una chimera, ma almeno avere un weekend lineare e pulito, sarebbe un primo passo per cominciare a cambiare prospettiva. 

Addirittura anche la Red Bull è rimasta abbastanza stupefatta nell'aver visto la Ferrari così dietro, ritenendo che il Cavallino Rampante, a Monaco, sarebbe dovuto essere il suo competitor più vicino. 

 

Ma la Ferrari ha fatto bene a nutrire certe aspettative per il gran premio di Monaco? 

 

Nì. Rispondo così perchè oggettivamente, in una pista così particolare, l'aerodinamica non conta moltissimo soprattutto se si va a considerare quanto il DRS, che in altre piste risulta più determinante per essere veloci ed efficiente, a Montecarlo è pressoché inutile. Alla luce di ciò il gap con Red Bull poteva assottigliarsi e sicuramente sul giro secco è stato così ma in gara, ancora una volta, il distacco è sembrato ancora molto estremo. 

Tutto poteva essere riformulato in chiave positiva ma la SF-23 è una vettura davvero disastrosa quando si tratta di gestire la gara. 

 

I due alfieri, Sainz e Leclerc, hanno fatto fatica a gestire le gomme in tutte le fasi del gran premio, sia nella prima parte quando la pista era asciutta sia nella seconda fase bagnata.

 

E' difficile valutare il passo gara a Montecarlo, pista troppo atipica, ma entrambi i piloti hanno subito un crollo di prestazioni evidente in ogni stint di gara: Leclerc ad esempio ha faticato tantissimo con le hard tanto che non riusciva quasi a mantenere la macchina sul tracciato prima della sosta.

 

La Ferrari in questa occasione era addirittura 1 e 2 secondi più lenta rispetto alla AMR23 di Fernando e alla RB19 di Verstappen con il distacco che aumentava vertiginosamente. 

 

Non solo sull'asciutto la Rossa ha faticato ma anche montando le intermedie è stato veramente un calvario con Leclerc che non riusciva neanche ad avvicinarsi a mala pena a Russell che oltretutto ha scontato una penalità di 5 secondi. Anche in questo caso la forbice, questa volta con Mercedes, andava ad aumentare sempre di più. Insomma un autentica ecatombe. 

 

La SF-23 è una vettura nata malissimo, manca di una buona aerodinamica, manca di un fondo progettato a regola d'arte, manca di velocità e si mangia le gomme in un modo assolutamente preoccupante, soprattutto considerando che durante la gara si sono usate medie e hard e che non faceva caldo. 

 

Cosa succederà a Barcellona? 

 

 

PROBLEMA FONDO:

 

Durante il week-end monegasco alcuni errori dei piloti ci hanno fatto assaporare per bene la filosofia dei fondi dei top team. Poco prima del gp in realtà era stato siglato un accordo fra le squadre e la FIA che dava delle indicazioni precise al personale di pista su come agire in caso di incidente: le vetture non dovevano essere sollevate in modo esagerato, sia per una questione di sicurezza sia per non permettere alla concorrenza di studiare la filosofia aerodinamica dei fondi delle monoposto incidentate. Ma così non è stato, tutto è stato mostrato con una facilità disarmante e ovviamente tutti ne abbiamo approfittato per studiare attentamente le parti magicamente svelate, parti che attualmente sono sicuramente elementi importantissimi per assicurare alle monoposto efficienza e velocità. 

 

Studiando i tre fondi di Ferrari, Mercedes e Red Bull si è evinto che il fondo del team campione in carica sia quello più particolare e singolare, totalmente diverso da ciò che stanno portando gli altri. Possiamo appurare che i Canali Venturi sono decisamente meno pronunciati rispetto a quelli progettati dagli altri, questo è stato fatto per lavorare meglio con le altezze da terra. E aggiungiamo che si è scelta una configurazione con un effetto Venturi doppio: all'inizio i canali sono alti, successivamente perdono di altezza per poi rimpennarsi. 

 

Invece la Ferrari si ritrova ad avere questa sezione molto più vicina al terreno e di quì nascono i vari problemi della SF23 in merito al bouncing. Inoltre sembra che il fondo della Rossa sia parecchio basic ed elementare senza elementi interessanti da studiare ed analizzare. 

 

 

A Barcellona per Ferrari arriveranno aggiornamenti più succulenti ma non creiamo allarmismi o false aspettative. Il gap con Red Bull è davvero troppo grande per presumere un ravvicinamento lampo. Il circuito di Catalunya non è una pista amica alla Rossa di Maranello, soprattutto considerando il fatto che la la vettura attualmente lavora malissimo con le gomme e il fatto che farà decisamente più caldo rispetto a Montecarlo. Inoltre ricordiamo che è stata rimossa l'ultima chicane quindi il terzo settore sarà più veloce ( di 7/8 secondi) e avremo un aumento del carico laterale, non una situazione ottimale per il Cavallino Rampante.

 

Detto questo c'è una vettura da sviluppare e un mondiale da svolgere con studio, pazienza e dedizione. 

Sarà importante per la squadra capitanata da Vasseur testare e portare aggiornamenti per capire davvero al massimo quello che dovrà essere improntato per il prossimo anno. 

Il mondiale è andato ma la squadra non può tirare i remi in barca, deve lavorare duramente per risalire ed emergere. 

Duro lavoro, testa bassa e umiltà. 

 

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