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STATE TRASFORMANDO TUTTO IN UNO SHOW

DI DOMENICO FEDELE

Prima della partenza del Gran Premio di Miami c’è stato uno show che ha presentato i piloti in gara. Uno show che però ha creato molte polemiche tra chi è d’accordo con questa novità e chi invece la ritiene inopportuna perché troppo lontana ai canoni della Formula 1.

 

Per continuare il nostro discorso dobbiamo comunque inquadrare bene il contesto in cui tutto si è sviluppato, cioè Miami. Già lo scorso anno la cittadina della Florida si era contraddistinta dalle altre sedi di gara del campionato mondiale per via dello strano modo con cui i piloti giungevano sul podio scortati dalla polizia.

 

Gli americani sono abituati a fare le cose in grande soprattutto quando si crea un legame tra sport e spettacolo (ad esempio possiamo pensare alle partite di NBA, oppure al Super Bowl). Quanto visto a Miami potrebbe e forse dovrebbe essere considerato come un minuscolo antipasto di ciò che vedremo il prossimo 18 novembre a Las Vegas.

La Formula 1 da anni ha iniziato un percorso di modernizzazione e di cambiamento molto importante.

Ogni cambiamento ha una propria storia ed ogni volta la domanda è sempre la stessa: “Questo cambiamento farà bene al nostro sport? Stiamo esagerando?”

 

Subito dopo il Gran Premio di Miami si è aperto un dibattito tra chi ha apprezzato la presentazione show dei piloti sulla griglia di partenza e chi l’ha ritenuto poco adatto al mondo della F1. Gli stessi piloti hanno sviluppato pensieri discordanti riguardo questa novità.

 

A fare molto rumore sono state le parole del pilota britannico George Russell che ha commentato la vicenda dicendo: “Io sono qui per correre, non mi interessa dover partecipare ad uno show. Io sono qui perché voglio provare a vincere. Ci hanno costretto ad arrivare in griglia mezz’ora prima e siamo dovuti restare sotto il sole. Negli altri sport non accade. Da nessuna parte ti fanno stare 30 minuti prima sotto il sole prima di iniziare una gara con le telecamere puntate delle televisioni di tutto il mondo per fare uno spettacolo”.

Il pilota della Mercedes ha poi continuato dicendo: “Nel briefing dei piloti di venerdì sera abbiamo parlato proprio di questa novità. Ognuno di noi ha il proprio pensiero, ma personalmente a me non piace questo show. Credo che dovremo accettare questa novità ed essere aperti ai cambiamenti, ma non vorrei che fosse così ogni singolo fine settimana della stagione. La cosa più bella del pre-gara è l’inno nazionale che riesce a caricarti ed è ovviamente un omaggio alla nazione che ci sta ospitando.”

 

Della stessa idea di Russell è anche il connazionale Lando Norris che ha affermato che questo show toglie ai piloti tempo prezioso per prepararsi e concentrarsi in vista della gara.

Ad essere felice di questa novità è Lewis Hamilton. Il 7 volte campione del mondo ha affermato: “Penso che sia bellissimo che la F1 sia in continua crescita ed evoluzione, soprattutto introducendo cose nuove che non sono mai state fatte nel passato. Gli organizzatori stanno cercando di migliorare lo spettacolo ed io sono pienamente d’accordo con loro.”

 

La Formula 1 avrebbe pensato di ospitare altri eventi simili a quello visto nel pre-gara di Miami. In totale dovrebbero esserci altri show in sei o sette gare in questo campionato.

Ora con molta probabilità saranno i piloti ad esprimere la loro idea su questi show. Da un lato da tifoso sarebbe molto bello vedere i miei idoli in pista un po’ di tempo prima della gara, ma al lato opposto mettendomi nelle vesti di un pilota mi incomincerei a fare qualche domanda su quanto tutto ciò possa essere utile o meno alla Formula 1.

Il primo atto di questa diatriba è solo iniziato, nelle prossime settimane vedremo come si svilupperà la vicenda che continuerà a creare idee contrapposte tra tifosi, giornalisti e piloti.

 

 

 

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