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DISTRUZIONE E SPERANZA

DI LAURA PIRAS

Viviamo una vita di sogni, di difficoltà e di momenti indimenticabili. 

Viviamo una quotidianità che spesso non apprezziamo, che non valorizziamo, che non curiamo abbastanza. 

Il tempo passa inesorabilmente, senza che ce ne rendiamo conto, portandosi dietro di sé aspettative, emozioni e attimi magici. 

Il tempo scorre come l'acqua, fluisce nelle nostre esistenze, scavandoci dentro con forze sempre diverse e uniche. 

Alcune volte lo fa con forza, con violenza, con prepotenza facendoci aprire gli occhi dopo aver trascorso segmenti di vita scanditi dalla normalità, da una routine che fissa gli eventi, eventi che diventano normalità.

 

 

In Emilia Romagna l'acqua, nei giorni scorsi, è stata distruttrice, quell'acqua tanto desiderata visto la siccità imperversante su quella zona di Italia da tanto tempo. 

E' cominciato tutto con una pioggia che sembrava salvifica ma che è alla fine è diventata matrigna cattiva e feroce del destino dell'uomo. 

Quella pioggia, così tanto voluta, si è trasformata in pioggia incessante, in tempesta e unendosi alla terra ha dato vita ad una marea fangosa estremamente pericolosa. 

 

A poco a poco tutto ha preso dei colori tinti di disastro, quel torrente così aggressivo si è portato via tutto: vite, case, lavoro e anche forse speranze e sogni. 

E ora c'è una popolazione che soffre, che prova a rialzarsi, che è bloccata ancora da un oceano che ancora oggi fa fatica ad arretrare il suo cammino. 

 

E poi ci siamo noi, al sicuro nelle nostre case, lontani da questi scenari così tragici, testimoni di ciò che sta succedendo. Siamo dietro ad uno schermo e davanti ai nostri occhi scorrono foto, video di questa immensa sciagura.

E, animati da una grande spirito di impotenza, perchè non possiamo fare molto in queste circostanze, cerchiamo con i mezzi che abbiamo a disposizione, di infondere coraggio e calore a chi ora si sente perso, attonito, bloccato e amareggiato. 

 

I nostri pensieri però vanno anche al nostro Gran Premio cancellato, facciamo valutazioni in merito al fatto che lo sport per una volta ha deciso di fermarsi, proprio quello sport che si fa portatore di messaggi totalmente diversi. Perchè la formula 1 è gas, velocità, sorpassi e vittorie. Ma per la prima volta dopo 3 anni la F1 decide di spegnere il proprio motore perchè non si può fare diversamente. 

In questi giorni si è svolto comunque un gran premio, diverso dal solito, forse anche più speciale. Perchè questa volta si sta svolgendo il gran premio della solidarietà e in quello credo che abbiamo vinto tutti. 

 

Abbiamo scelto di mettere al primo posto i bisogni altrui, abbiamo scelto di dare spazio alle priorità della vita, abbiamo scelto di tutelare chi al momento è in estrema difficoltà perchè non si può continuare imperterriti come se niente stesse accadendo. 

La disperazione è sotto gli occhi di tutti e non si può volgere lo sguardo altrove. Bisogna guardare in faccia la realtà, soppesare le scelte ed essere coraggiosi.

 

 

Perchè la nostra passione, a prescindere da tutto, è cristallina, autentica e caparbia.

Spesso è inserita nella nostra quotidianità a tal punto che non ne possiamo farne a meno. Ma per un momento dobbiamo metterla da parte e dare ascolto ad altre voci. Come vedete dalla foto appena postata da me, la F1 può dare, se lo vuole, una mano, può essere portatrice di sostegno e aiuto.

Per un momento smettiamo di fare la nostra consueta e quotidiana caccia alle streghe, smettiamo di litigare e di trovare il cattivo dove non c'è, cancelliamo malelingue, critiche e offese. Facciamo parlare il lato migliore di noi, facciamo parlare la parte positiva del nostro essere e diamo una seconda possibilità ad un mondo che critichiamo aspramente.

In questo mondo fatto di lotte, di dichiarazioni tossiche, di polemiche continue trasformiamo tutti come il nostro caro Yuki. Aiutiamo, come possiamo, il prossimo. Tendiamo una mano al nostro nemico. Abbracciamo chi ha bisogno di noi. E non smettiamo mai di sperare. Perchè la speranza vibra nelle nostre vite come una bandiera colorata con i colori più belli del mondo in mezzo alle macerie.

Perchè le nostre passioni sono anche questo, sono barlumi di fiducia, sono inviti a carpire le cose con prospettive nuove, sono spinte verso auspici ancora non esauditi. 

 

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