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HAAS: SVELATO IL MOTIVO DEL GUASTO AL MGU-K DI HULKENBERG

DI DOMENICO FEDELE

Ci stiamo avvicinando al gran premio di Azerbaijan e sono passate quasi 4 settimane dalla gara in Australia valevole per il Campionato Mondiale in Formula 1, e in tutti questi giorni continuano ad emergere a galla dei dettagli molto importanti su quanto visto il 2 aprile a Melbourne.

 

Subito dopo la bandiera a scacchi il pilota della Haas, Nico Hulkenberg, ha dovuto fermare la sua monoposto a causa del cedimento della MGU-K.

La notizia del cedimento di questa parte di motore ha creato molta apprensione ed ansia tra i motoristi della Ferrari. Di conseguenza a Maranello è stata avviata un indagine approfondita sulle cause che hanno determinato il cedimento del componente incriminato.

 

Dai risultati dei test è emersa una verità molto particolare: la rottura della MGU-K di Nico Hulkenberg si sarebbe generata in quanto il componente è andato al di fuori della finestra di utilizzo corretta delle temperature.

Sappiamo bene che ogni singola parte delle monoposto possiede una propria finestra di funzionamento, cioè una sorta di intervallo di temperatura nel quale il componente preso in considerazione riesce a funzionare in modo ottimale.

Il motivo di questa fuoriuscita dalla finestra di funzionamento della MGU-K, nel caso del GP d’Australia, è da ricercare ovviamente in quella che è stata la gara. Infatti, il terzo round della stagione si è reso protagonista di ben 3 bandiere rosse con altrettante ripartenze. Tale aspetto è da considerare molto importante nel caso in cui, nel corso del campionato, si ripeteranno situazioni analoghe a quelle viste al Circuito di Albert Park.

 

Nel corso di questa stagione le vare squadre dovranno porre massima attenzione sul concetto di affidabilità in ottica campionato, ma anche in ottica del budget cap.

Ciascuna power unit è stata creata per durare ipoteticamente sette weekend di gara (Prove Libere, Qualifiche, Sprint Race, Gara). Ogni accensione e spegnimento del motore segue una serie di procedure che devono essere eseguite in modo perfetto considerando soprattutto due variabili: temperatura e tempo.

 

Il GP d’Australia, con le sue tante bandiere rosse e ripartenze, ha messo in enorme difficoltà le power unit di tante monoposto (come quella di Hulkenberg) in quanto hanno subito processi di spegnimento, raffreddamento ed accensione fin troppo repentini e talvolta non corretti.

La questione quindi è molto complessa, e di tale complessità e problematica ne dovrà tenere in considerazione chi gestisce i prossimi Gran Premi perché, come detto poc’anzi, si rischia di andare a creare danni gravi alle Scuderie soprattutto in ottica budget cap.

Ritornando al protagonista della vicenda, Nico Hulkenberg, vi possiamo già annunciare che si ritroverà a Baku (30 aprile) con una nuova MGU-K. Il pilota tedesco utilizzerà quindi il terzo motogeneratore che ricarica l’energia cinetica in fase di rilascio, l’ultimo prima di subire una penalità in griglia.

 

 

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