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"GRAZIE RAGAZZI, FERRARI IS BACK"

DI LAURA PIRAS

29 marzo 2015. La prima vittoria non si scorda mai.

 

Quando leggo sul calendario questa data faccio subito un tuffo nei ricordi, la mia mente viaggia nella storia del motosport, arrivando a quel fatidico giorno, di 8 anni fa, quando sul podio c'è un pilota tedesco, ma dal cuore italiano, che piange, festeggia, salta perché sa di essere entrato di diritto nella storia del mito, della leggenda, quella leggenda chiamata SCUDERIA FERRARI

Sebastian Vettel, quando diventa un cavaliere rosso, è già un quattro volte campione del mondo, è già uno dei piloti più vittoriosi di sempre...è già un'istituzione. Cosa vorrebbe di più?

 

Parlo un secondo a te che mi stai leggendo, e ti chiedo un secondo di immedesimarti nel pilota venuto da Heppenheim: sei uno dei piloti più forti della formula 1, hai raggiunto traguardi incredibili, hai collezionato coppe e trionfi in ogni parte del globo ma, il 29 marzo del 2015, dopo aver vinto per l'ennesima volta, tu sali sul podio e ti riveli al mondo profondamente commosso, non nascondi nessun tipo di emozione, trasmettendo a tutti una spontaneità disarmante.

Come ti senti in merito? Cosa hai avvertito nel profondo del tuo cuore?

 

Anche io, in primis, molte volte, ho cercato di mettermi nei panni del Seb di quei momenti. Ho provato a capire le sue emozioni e sensazioni e penso che per lui sia stata, come dirà spesso, una delle sue vittorie più belle, una di quelle vittorie a cui è più legato. Seb ha rivissuto tutte le tappe del suo cammino sportivo, ha guardato i sacrifici, ha rivissuto le gioie e i dolori e ha capito che ogni inizio, ogni nuova avventura può rappresentare un briciolo di paradiso. 

 

Vettel scelse la Ferrari seguendo letteralmente il cuore, spinto da quel desiderio così forte di imitare il suo idolo Michael Schumacher. Tutto tinto dal suo essere UN FERRARISTA VERO. 

Era giunto da poco Maranello, stava imparando a conoscere la squadra, si stava ambientando e già da subito si poté dire, anche grazie a lui, Ferrari is Back.

 

 

Mondiale 2015. Siamo in Malesia, nella terra delle tigri di Mompracem di Salgari, stiamo vivendo il secondo anno dell'era ibrida, ci siamo lasciati alle spalle il dominio Red Bull e stavamo assistendo all'alba dell'era Mercedes.

La Formula 1 ha bisogno di una nuova linfa vitale, ha bisogno di quella favola che porta un vento salvifico e nuovo. Quella brezza nascerà in Malesia grazie alla vittoria di Sebastian Vettel, divenuto da poco pilota della Rossa di Maranello

La bontà del progetto della Rossa si era già vista durante i test e si erano avute preziose conferme già nella prima gara a Melbourne, dove le Mercedes risultarono ancora un pochino distanti, ma i segnali erano incoraggianti. 

 

Sul circuito di Kuala Lumpur la Ferrari brilla molto di più e anche al sabato, complice la pioggia, Vettel mostra un passo di tutto rispetto, sfiorando la pole. Ma come diciamo spesso? I punti si fanno la domenica. 

 

E così avvenne, non solo i punti si fecero, ma si conquistarono proprio quei punti tanto importanti quanto significativi. 

La Ferrari veniva da un digiuno di due anni (Gran Premio di Spagna del 2013), Seb non saliva sul gradino più alto del podio dal Gran Premio del Brasile del 2013.

 

Vincere fu determinante per entrambi, perché una vittoria può sbloccarti, può ridarti vigore e può darti più forza per lavorare con ancora più determinazione. Una vittoria ti porta la consapevolezza che puoi ripetere il risultato, che vuoi rivivere quegli instanti ancora ancora e ancora, perché non è mai abbastanza. 

 

 

Sebastian Vettel. Tanto determinato, freddo e distaccato in pista, quanto euforico, coinvolto ed emozionato sul podio con nel cuore il ricordo del suo idolo, Michael Schumacher, a cui il quattro volte campione del mondo dedica la vittoria. 

 

Gara perfetta, strategia perfetta, pilota perfetto. Tutto magicamente confezionato da quel trofeo lanciato al cielo, tutto accompagnato da una colonna sonora speciale: l'inno italiano preceduto, ancora una volta, dopo tanto tempo, da quello tedesco. 

C'è una felicità pura e celestiale nel team rosso, c'è un vento gioioso che pervade la squadra, ma tutti richiamano alla prudenza anche per tutelare una vittoria così preziosa, quasi come si dovesse custodire il regalo più bello di una vita. 

 

Maurizio Arrivabene, il nuovo team principal Ferrari si fa portavoce di questo pensiero commentando così: “Io dico piedi per terra e testa bassa. Siamo contenti. Avevamo detto che avremmo fatto due podi quest’anno, uno è fatto, quindi bene così. Una grande gara per tutti e due i piloti. Una grande squadra e un grande lavoro della gente di Maranello. Non ci sono vincitori individuali, questa macchina non ha un papà, né 2 o 3, ne ha 1.300”.

 

I complimenti “per una gara sensazionale” a Sebastian Vettel e a Kimi Raikkonen, giunto quarto al traguardo dopo una prodigiosa rimonta, arrivano anche da Sergio Marchionne, che si è detto “Felice per tutti i tifosi che aspettavano da troppo tempo una giornata così. Forza Ferrari”

 

Abbracci, lacrime, sospiri, un urlo folgorante di un pilota che giunto al traguardo esplode per la felicità, attraverso un team radio che rimarrà impresso nella storia della famiglia Ferrari.

 

"Yes, yes. Great drive, well done! Numero uno is back, top class. Ferrari is back!".

"Mi senti, mi senti... Grazie ragazzi, grazie. Forza Ferrari!".

 

Per i ferraristi il 29 marzo 2015 rimarrà una grande giorno, per chi guarda dall'esterno forse verrà ricordato come uno dei tanti e per me, che ti ho seguito ovunque, sarà sempre il tuo giorno più bello: cuore, mente e spirito uniti per sempre da un sottile filo rosso che si è vestito di eternità. 

 

 

Sebastian Vettel (vincitore del GP Malesia)“Grande gara e bellissima macchina! Sì, all’inizio ho parlato in italiano, ma oggi è davvero un giorno speciale. Non trovo nemmeno le parole, per un sogno d’infanzia che diventa realtà, anzi per tanti sogni messi assieme. Guardare giù dal podio e vedere i meccanici, gli ingegneri, tutta la squadra, sentire gli inni tedesco e italiano è stato fantastico. In squadra c’è sempre stata una bella atmosfera, che migliora giorno dopo giorno. Per oggi l’importante è godersi il momento e festeggiare. Non mi è capitato spesso di cambiare squadra in passato, quindi vincere per un team nuovo è un sollievo. Da quando sono in Ferrari ho sempre sentito una grande accoglienza e insieme abbiamo lavorato per migliorare. Il potenziale è enorme, è bello vedere il grande passo avanti fatto in inverno. Pur con tanti cambiamenti (compreso un pilota…) che non sono mai facili, ognuno ha visto solo il lato positivo. Niente a che vedere con l’anno scorso, quando pur avendo una buona macchina non ne ero mai venuto a capo. Con la Ferrari ho avuto un buon feeling fin dall’inizio. Questo è un giorno speciale perché sia io che il team non vincevamo da un po’. Vorrei finire sempre in questa posizione ma dobbiamo essere realistici, la Mercedes oggi ha faticato un po’ ma hanno un pacchetto fenomenale e il nostro obiettivo resta quello di ridurre un po’ il divario ad ogni gara e assicurarci di essere sempre subito dietro le loro spalle”.

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