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LA PRIMA VITTORIA DI KIMI RAIKKONEN

DI LAURA PIRAS

Sono esattamente passati 20 anni dal giorno in cui Kimi Raikkonen è salito sul podio della Formula 1 per la prima volta nella sua carriera, trionfando al Gran Premio della Malesia.

La carriera del pilota finlandese era ancora agli albori e sarebbe diventata una delle avventure più lunghe in questo sport. 

La prima vittoria in F1 per Kimi arrivò alla sua terza stagione completa, annata che molti di noi definiscono come una delle più forti, nonostante non sia stato l'anno in cui abbia vinto di più.

A Kuala Lumpur, dove si svolse il secondo gran premio della stagione 2003, Raikkonen arrivò terzo nel campionato piloti dopo aver ottenuto un terzo posto all'apertura della stagione a Melbourne.

A conquistare la pole position, la prima della sua carriera, al sabato fu Fernando Alonso che era al suo secondo gran premio con la Renault. 

Accanto al giovane pilota in prima fila c'era il suo compagno di squadra Jarno Trulli, segno che la Renault era abbastanza competitiva in quel campionato. 

 

Al via Alonso mantenne la testa della corsa mentre il compagno Trulli, venendo centrato dalla Ferrari di Michael Schumacher, che si stava difendendo dall'attacco di un arrembante David Coulthard, si ritrovò in fondo alla griglia. Per Michael arrivò un drive-through. Raikkonen, partito settimo, dopo solo un giro si ritrovò in quarta posizione. Velocemente superò sia Nick Heidfeld e David Coulthard, costretto al ritiro per un problema elettrico. 

Alonso è saldamente in testa e, così facendo, diventò il pilota più giovane nella storia della F1 a guidare un Gran Premio, battendo un record che durava 52 anni detenuto da Jimmy Davies.

Ci ritroviamo al 14° giro quando cominciò il valzer del pit stop: Alonso rientrò ai box prima del pilota finlandese, che aveva imbarcato più carburante all'inizio del gran premio. Kimi, complice un alleggerimento della sua McLaren, cominciò a registrare tempi velocissimi, quasi da qualifica. 

Tale mossa venne premiata perchè Kimi rientrando al box 5 giri dopo Fernando si ritrovò a guidare il gran premio.

Stessa strategia, anche da parte della Ferrari di Barrichello, che si ritrovò secondo, alla fine dei primi rifornimenti. Con lo stesso meccanismo, furono effettuati i secondi pit-stop, congelando così le posizioni fino al passaggio sotto la bandiera a scacchi.

 

 

La prima vittoria di un pilota giovane e già maturo, a detta di tutti un avversario leale, con uno stile di guida pulito e cristallino e una sensibilità per la velocità fuori dal comune. Definito da molti come uno dei piloti con il talento naturale più intenso, sfiorò il mondiale in due occasioni, il 2003 e il 2005, quando era in McLaren ma, ahimè, si ritrovò fra le mani delle vetture estremamente fragili che solo lui sapeva portare e condurre con fierezza.

Si sente molto la mancanza di Kimi, dei suoi team radio così unici ed iconici, dei suoi atteggiamenti veri e particolari e lontani da un ordinarietà che serpeggia sempre di più. Per sentire meno il vuoto lasciato dal nostro Kimi e per rivederlo in pista, se volete, prossima domenica sarà protagonista nella categoria del motosport della NASCAR guidando una Chevrolet Camaro.

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