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SF-23: LENTEZZA E FRAGILITA'

DI LAURA PIRAS

Anno nuovo ma situazioni già viste in casa Ferrari. 

Mentre l'avversario numero 1 vola, quasi letteralmente, il Cavallino Rampante sembra andar avanti con il passo del gambero. 

La SF-23 è nata sotto una cattiva stella, creatura del oramai ex TP Binotto, sembra addirittura essere la brutta copia della F1-75, che almeno ad inizio del mondiale 2022, aveva vinto e convinto, facendo ben sperare gli appassionati della Rossa. 

Ma ahimè la nuova vettura, che dovrebbe lottare con la RB19, sta mostrando segni di una debolezza unica e di una fragilità alquanto allarmante. 

Dopo i test ci si aspettava una superiorità tecnica da parte della Red Bull ma non di questa portata, la casa di Milton Keynes si sta dimostrando uno schiacciasassi indomabile, un'armata perfetta in tutte le sue caratteristiche. 

 

Se da una parte si vive in un ambiente quasi utopico, in Ferrari invece sembra essere entrati in un autentico incubo fatto di ritmo non all'altezza delle aspettative e di un'affidabilità che attualmente non esiste. 

 

Festeggiamenti Red Bull dopo la gara di domenica scorsa
Festeggiamenti Red Bull dopo la gara di domenica scorsa

Il campionato è iniziato da pochissimo e al momento, forse è anche troppo presto, per dare un giudizio sull'andamento della stagione e ammettere che sia tutto già chiuso e compromesso ma, la realtà delle cose è che il divario dei competitors con la Red Bull, invece di essere minore rispetto a delle aspettative, cresciute erroneamente durante la pausa invernale, è addirittura maggiorato.

 

In qualifica la forbice, almeno in Bahrain, non è stata così tragica ma in gara, parlando di casa Ferrari, ha subito pesanti distacchi, con Leclerc che era più lento di Max di 6 decimi (ma anche di più), mentre Sainz viaggiava su un gap decisamente più pesante. Mentre Charles tentava in tutti i modi di rimanere vicino alle RedBull, Carlos ha ingaggiato la lotta con chi lo seguiva: Mercedes e una sorprendente Aston Martin, vera sorpresa di inizio anno.

 

In conclusione del gran premio le due grandi deluse sono state proprio Ferrari e Mercedes che devono, un'altra volta, rivedere le loro vetture e provare a riorganizzare il flusso del lavoro per cercare di recuperare il terreno con la Red Bull.

 

Mentre in Ferrari ci si trova a fare i conti, ancora una volta, con il fattore dell'affidabilità, in Mercedes si lavora ad una versione B della W14 che non ha risolto, del tutto, i problemi della sua antenata, la W13

 

Con l'introduzione della TD39 la casa di Brackley pensava di aver trovato il bandolo della matassa ma la nuova creatura di casa Mercedes è sembrata piuttosto nervosa, scivolando nelle curve e mostrando una certa instabilità. 

E' stato proprio il TP della Mercedes a confermare questa realtà, annunciando che la vettura subirà un vero e proprio restyling: "Porteremo nuovi pezzi, la W14 sarà più simile alle altre auto".

 

Tornando alla Ferrari, focus del nostro articolo, l'affidabilità sembrava essere solo un brutto ricordo e invece si è ripalesata di nuovo rientrando negli incubi dei tifosi della Rossa. L'anno scorso Binotto, più di una volta aveva annunciato che sarebbero stati presi dei provvedimenti per provvedere a risolvere questo gravoso problema, ma ancora una volta, Charles Leclerc si è ritrovato a non concludere la gara e quindi a non totalizzare punti importanti in classifica. 

 

Il guasto della Pu della vettura numero 16 è stato di natura elettrica anche se per avere una conferma bisognerebbe aspettare l'esito delle analisi che effettueranno a Maranello sulla parte lesa. 

Ma ancora una volta la vettura ha mostrato una fragilità tanto intensa quanto pericolosa: 

 

Il nuovo TP Ferrari Fred Vasseur al termine della gara ha ammesso di avere un quadro più completo su dove bisogna intervenire per migliorare le prestazioni” e di “allarme affidabilità come priorità, perché non accada più”.

 

Dalle prime analisi in sede alla Ferrari sembrerebbe che il guasto sia stato riscontrato nella centralina elettrica, proprio quella centralina che era stata inserita nella vettura poco prima della gara in sostituizione della precedente che dava segni di cedimento.

E il fattore preoccupante è che le due unità a quanto pare non potranno essere recuperabili.

Entrambe difettose ed entrambe danneggiate. 

La centralina durante la gara sarebbe andata in tilt e avrebbe tolto potenza al motore decretando la fine della gara di Charles. 

Il problema più grave è che i team possono cambiare due centraline durante la stagione e la Ferrari ha già raggiunto questo tetto massimo! Quindi oltre il danno anche la beffa di arrivare già alla prima penalità della stagione.

Ma quali sono stati i motivi del ritiro di Leclerc? 

Nel mirino degli addetti ai lavoro per capire i reali motivi del cedimento dell'unità, ci sono le vibrazioni della vettura, questa causate da un assetto troppo rigido della SF-23. Da aggiungere a tale elemento ci potrebbe essere anche un possibile errore di cablaggio dell'unità. 

Sainz si è lamentato più volte durante la gara perché saltellava spesso, questo poiché si è intervenuto sulle vetture irrigidendole molto e abbassandole per recuperare un certo carico. In questo modo però si sono intensificati i fenomeni di porpoising e di bouncing che hanno minato strutturalmente l'integrità della monoposto. 

Tali configurazioni hanno causato vibrazioni talmente tanto intense che potrebbero essere alla base del KO tecnico della vettura numero 16. 

Oltre a questi fattori ci potrebbe essere stato anche una semplice dispersione di elettricità in un collegamento difettoso, un cablaggio che molto probabilmente è ceduto o sempre per le vibrazioni troppo forti o per un problema di surriscaldamento interno

 

 

 

 

Dettagli Power Unit Ferrari F1-75
Dettagli Power Unit Ferrari F1-75

La SF-23 ha mostrato in questa prima parte dell'anno una fragilità strutturale non indifferente, basti pensare ai test e alle difficoltà che ha riscontrato Leclerc con l'alettone posteriore monopilone. Da aggiungere a tale equazione anche qualche pezzo perso quì e lì durante le qualifiche.

Insomma oltre che essere più lenta delle aspettative, anche se l'AD Vigna si era espresso diversamente qualche tempo fa, la nuova vettura sembra fatta di cristallo. 

Bisogna lavorare alacremente e duramente non solo sulla velocità e sulla stabilità ma anche sulla robustezza della vettura. 

Il mondiale è lungo, la sfida sarà intensa, la Ferrari riuscirà a diventare una degna concorrente della Red Bull o assisteremo all'ennesima annata particolarmente complicata e difficile? 

 

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