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INTERLAGOS: EMOZIONE E MITO

DI LAURA PIRAS

Josè Carlos Pace
Josè Carlos Pace

Siamo giunti nella terra della foresta amazzonica, magicamente fotografata in largo e lungo da Sebastiao Salgado, dove il ritmo principale è la samba.

Siamo giunti nella patria del calcio dove è nato e cresciuto il mito di Pelè.

Siamo giunti in Brasile, patria della leggenda di Ayrton Senna...Re della pioggia e divinità motoristica locale.

Siamo precisamente a sud di San Paolo, nel circuito intitolato a Josè Carlos Pace, pilota brasiliano che vinse proprio quì nel 1975 ma ahimè morì a soli 32 anni a causa di un incidente aereo.

Siamo ad Interlagos: lunghezza 4.309 metri, giri da percorrere 71 per un totale di 305,939 chilometri. 

Un giro ad Interlagos è decisamente breve, dura un battito di ciglia ma non credete che non sia intenso, anzi l'adrenalina, anche se di piccola durata, raggiunge livelli stellari.

Interlagos è un circuito tridimensionale, ha saliscendi, curve magiche...insomma i piloti quasi quasi trattengono il fiato ad ogni tornata, facendosi trascinare da un tracciato che con le sue S magicamente ti porta a danzare con estrema velocità.

In questo affascinante circuito, caratterizzato da previsioni meteo decisamente poco prevedibili, i piloti non hanno mai avuto vita semplice. Gare rocambolesche, al cardiopalma, con il cuore che impazzisce.  

I primi passi motoristici del Brasile nella Formula 1 li possiamo far risalire agli anni 30 anni, 10 anni dopo venne l'idea di progettare e realizzare un circuito fra due laghi artificiali chiamati Guarapiranga e il Billings, costruiti all'inizio del XX secolo per rifornire la metropoli di acqua ed energia elettrica.  (da quì deriva il nome Interlagos). 

Il primo ad ottenere la vittoria in terra carioca fu Carlos Reutmann su Brabham ma allora il gran premio non era valevole per il titolo mondiale. 

Il battesimo ufficiale avvenne nel 1973 quando fu proprio un brasiliano ad issarsi sul gradino più alto del podio: Emerson Fittipaldi. 

Oltre ad Emerson Fittipaldi a brillare in quel periodo è il prima nominato Carlos Pace che vince nel 1975. 

Il Brasile diventa terra fertile per talenti sportivi, oltre al calcio, anche in Formula 1. Anche nel mondo dove sono i motori a farla da padroni, i colori brasiliani emergono con forza.

In questa terra così magica, ad uno sportivo basta anche una semplice vittoria per entrare di diritto nel mito del popolo. 

Questo è il caso di Carlos Pace, che nonostante un singolo trionfo, divenne talmente tanto un simbolo di questo paese, che il circuito venne intitolato a lui. 

Che amaro destino per questo vincente atleta: nel 1977 perì in un incidente aereo. La sua vita finì ma il suo nome continuò ad essere vivo e pulsante.

 

Proseguendo in questa carrellata storica del gran premio e sfogliando il libro dei ricordi della F1, ci ritroviamo a rimembrare gli anni successivi quando è la Ferrari a dettare il passo con Lauda e Reutemann. 

 

Ma Interlagos non vive un bel momento, anzi le sorti del tracciato sono davvero in bilico: i piloti mostrano un certo malcontento perchè la pista verte in condizioni ridicole con l'asfalto che è particolarmente abrasivo e molto irregolare. Anche il contesto non giova al tracciato: i quartieri poveri che circondano Interlagos non possono coesistere con una Formula 1 sempre più in e glamour. 

E arriva la decisione funesta: niente più Interlagos, il circus trasloca al Jacarepaguà a Rio de Janeiro. 

Ayrton Senna nel 1991
Ayrton Senna nel 1991

 

Interlagos ritornerà solo nel 1990, quando la Formula 1 è oramai ai piedi di Ayrton Senna che compì nel 1991 un'impresa direi eroica e titanica, degna del suo nome. 

Ayrton vincerà il gran premio nonostante abbia il cambio bloccato in sesta marcia dimostrando a tutti per una volta che è lui l'Imperatore della Formula 1. 

Nonostante lo sforzo immenso Ayrton raccoglie gli onori.

La fatica, degli ultimi 20 giri, fu così immensa che uscì dalla vettura urlando, sia dalla gioia che dalla stanchezza e addirittura sul podio, seppur vacillando, riuscì ad alzare la coppa del vincente.

 

 

Kimi Raikkonen nel 2007
Kimi Raikkonen nel 2007

Nota curiosa vuole che da quando il circuito di Interlagos è stato reintrodotto nel calendario si sono viste vittorie, per la maggior parte dei casi, dei campioni del mondo. Come se il circuito riconosca chi ha la stoffa dei migliori. Schumacher si è imposto più e più volte sia con Benetton che con Ferrari, Hamilton e Vettel anche hanno assaporato la gloria quì a Sao Paolo, entrambi 3 volte. Due sono stati i tronfi invece per Senna, Hakkinen e Rosberg. 

E non finisce quì la lunga lista delle caratteristiche storiche particolari di questo appuntamento mondiale. 

Come spiegato in precedenza il meteo può essere, facilmente, l'ago della bilancia per determinare chi deve salire sul gradino più alto del podio, stravolgendo spesso gli esiti e gli andamenti della gara. 

 

Esempi calzanti di questa affermazione sono i gran premi vinti da Coulthard nel 2001 e Fisichella due anni dopo. 

Siamo nel 2001 quando Coulthard vinse un pazzo gran premio di Brasile. 

La gara iniziò con il sereno e finì sotto un bel acquazzone. Il pilota scozzese arrivò per primo sotto la bandiera scacchi davanti a Michael Schumacher. Vittoria accaparata anche con una bella dose di fortuna visto che il leader, Juan Pablo Montoya si ritirò a causa di un contatto con Jos Verstappen.

 

Nel 2003 invece il corridore italiano Fisichella, allora pilota Jordan, portò a casa la consacrazione dopo l'ennesima gara caratterizzata da eventi degni della roulette russa. 

 

Sotto una pioggia incessante moltissimi piloti escono di pista o subiscono ritiri per cedimenti meccanici: Schumacher, esce di pista alla Curva do Sol, Rubens Barrichello invece si ritira per un guasto. Al termine della gara Webber sbatte poco prima del rettilineo e successivamente Fernando Alonso prese in pieno i detriti lasciati dalla vettura del pilota australiano. In prima battuta a vincere la gara fu Kimi Raikkonen ma, perchè in Formula 1 tutto può succedere, la direzione di gara intese di aver sbagliato totalmente il cronometraggio. Così facendo le posizione fra il Kimi e Giancarlo si erano invertite. Fisichella venne proclamato vincitore del gran premio del Brasile solo nel weekend successivo.

 

A partire dal 2004 Interlagos diverrà teatro e tappa conclusiva del mondiale dove andranno in scena alcune assegnazioni del titolo iridato.  

Alonso, Button, Raikkonen, Hamilton e Vettel diventeranno campioni del mondo in questo circuito.

Come non ricordare i rocamboleschi finali del 2007 e del 2008 con Raikkonen e Hamilton ad entrare nell'Olimpo dei migliori per la prima volta nella carriera (per Kimi sarà la prima e l'ultima). 

 

Nel 2012 la stessa sorte toccherà a Sebastian Vettel che ad Interlagos otterrà per la terza volta il titolo iridato. Il tutto dopo aver affrontato una gara assolutamente intensa...che avrebbe messo alla prova chiunque.

E come dimenticare le meravigliose rimonte a cui abbiamo assistito in questo tracciato, fra le quali c'è da menzionare quella messa in atto da Michael Schumacher nel 2006, vincitore morale di quel gran premio. 

Michael Schumacher nel 2006
Michael Schumacher nel 2006

Interlagos, luogo di gioie e di dolori. Scenario di sfide epiche e di imprevisti incredibili. Teatro di storie sofferenti e di vittorie inaspettate. 

Simbolo lampante di ciò che la Formula 1 è, simbolo delle tante sfaccettature di questo sport che ci dona chicche ed eventi stupefacenti, come la pole position conquistata da Kevin Magnussen, a bordo della sua Haas, l'anno scorso. 

Pianti, sorrisi, colori, suoni e urla: tutto c'è in Brasile. 

 

Tutto abbracciato da emozioni uniche e da un mito che echeggia per sempre... elementi che non dovrebbero mai mancare in Formula 1 ma che ogni tanto ci sfuggono, trascinati da una marea ricca di polemiche. 

 

 

Olá Brasil, obrigado por tudo!

 

 

 

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