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GP GIAPPONE, PAGELLE: VERSTAPPEN CAMPIONE DEL MONDO, VETTEL RE STRATEGA, OCON DIFESA DA MANUALE... E UNA FIA IMBARAZZANTE

DI LAURA PIRAS

Ieri sul circuito di Suzuka si è chiusa definitivamente la lotta al mondiale con Max Verstappen che ci ha concesso il bis iridato dopo il 2021.

Il pilota olandese della Red Bull non solo ha conquistato la coppa più prestigiosa ma ha portato a casa anche la vittoria del gran premio, durato poco più di 40 minuti, tempo ridotto a causa della pioggia incessante caduta sul tracciato nipponico. Mondiale che Max ha meritato tantissimo ma che ahimè è stato particolarmente offuscato dalle numerose polemiche che stanno vessando questo fine di stagione. 

 

Concentriamoci un attimo sulla gara e proviamo a valutare con qualche voto l'operato di alcuni piloti che si sono distinti o per onori o per orrori. 

 

Max Verstappen, voto 10: Lasciamo da parte per un momento le polemiche e le contese di questo periodo, perché credo che quando si parla del rendimento di un pilota lo si debba fare in un modo cristallino, trasparente e obiettivo. Max ha dimostrato di saper vincere in qualsiasi condizione atmosferica, partendo dalla pole o iniziando i gran premi dalle retrovie. In Giappone Max è stato dominatore incontrastato, tutto perfetto. Non c'è niente da aggiungere. 

 

Sebastian Vettel, voto 10: Nella sua Suzuka il quattro volte campione del mondo è stato per l'ennesima volta uno stratega nato. Credo che l'esperienza giochi un ruolo fondamentale in questo tipo di gestioni ma secondo me Sebastian ha una sensibilità riguardo questi aspetti, consolidata nel corso della sua straordinaria carriera.

Sesta posizione assolutamente meritata e conquistata con astuzia e furbizia! 

 

Esteban Ocon, voto 8: Il pilota francese dell'Alpine è stato abilissimo a sfruttare una monoposto così veloce sul dritto. E tenere dietro un campione come Lewis Hamilton per tutta la gara, anche se breve, è da menzionare. 

 

Lewis Hamilton, voto 7-: Ieri Lewis, a differenza di tante altre volte, mi è parso leggermente sottotono in condizioni di tempo avverso. Il quinto posto non è male ma non è riuscito a dare la zampata su Ocon nonostante un assetto dedicato al bagnato. 

 

Sergio Perez, voto 6,5: Non al massimo come Max, seconda posizione ottenuta grazie alla penalità inflitta a Leclerc. Involontariamente è stato un po' come l'ago della bilancia per portare i titoli a Milton Keynes.  

 

Charles Leclerc, voto 6: Charles non ha colpe se non è riuscito a vincere. Non aveva un ritmo giusto per contrastare Max, e nonostante una qualifica molto buona, in gara la Ferrari aveva assolutamente un rendimento fallimentare. Anche in Giappone come in molte altre piste la F1-75 ha fatto vedere quanto strapazzi le gomme. Dinamica che mette serialmente in difficoltà il suo pilota.

Ottima difesa su Perez ma Charles ha sbagliato e ha involontariamente dato il mondiale al pilota olandese.

 

Carlos Sainz, voto nullo:  La sua gara termina subito al primo giro. Domenica da dimenticare per Carlos che dopo aver perso la posizione su Perez perde il controllo della macchina e si va a schiantare. 

Ma l'importante è che non sia successo nulla e che è uscito indenne dallo schianto. 

 

George Russell, voto 6.5: Gara tutto sommato divertente la sua con alcuni buoni sorpassi, non un piazzamento elevato ma nel complesso non una cattiva prestazione. 

 

Nicholas Latifi, voto 8: Un pilota molto spesso bersagliato per i suoi errori banali e da principiante nonostante abbia una discreta esperienza. Contrariamente ad altre occasioni Nicholas non ha commesso errori nella gara di domenica, ha guidato davvero bene sul bagnato e ha colto una nona posizione incredibile. 

 

Voti degli altri 

 

Daniel Ricciardo: voto 5,5

Lando Norris: voto 5.5 

Lance Stroll; voto 6 

Yuki Tsunoda: voto 6 

Kevin Magnussen: voto 6 

Mick Schumacher: voto 6 

Valtteri Bottas: voto 5 

Guanyu Zhou: voto 5 

Pierre Gasly: voto 5 

Alexander Albon: voto 4 

 

Voto Direzione di Gara: Imbarazzanti 

 

Si sa che la pioggia torrenziale può portare un certo caos in pista, si sa che qualcosa potrebbe andare storto, si sa che qualcuno potrebbe commettere incidenti in queste condizioni atmosferiche estreme. Almeno noi lo sappiamo e siamo consapevoli di quello che dovrebbe e non dovrebbe succedere se si verificano le circostanze sopra citate.

E invece la Fia  sembra che brancolino totalmente nel buio, sembra che non abbiamo le idee chiare, sembra che all'interno manchi una guida consapevole e lucida all'interno di questa struttura.

A quanto pare nonostante infausti eventi del passato ancora non ha imparato a campare, a gestire le situazioni al meglio.

C'erano due trattori in pista mentre le vetture percorrevano le dolci curve del circuito nipponico.

A distanza di anni ancora non hanno capito che i trattori in quelle circostanze non devono varcare il cancello dei loro depositi. Ancora non si è capito che bisogna attendere che le vetture vadano piano per far uscire questi automezzi.

Già dall'incidente di Sainz doveva esserci una chiara e netta presa di posizione con una bandiera rossa ma così non è stato, abbiamo vissuto attimi terribili e dobbiamo ringraziare Dio per non aver assistito al peggio in quanto la red flag è uscita, secondo me troppo in ritardo. 

Vedere la macchina di Sainz distrutta diventare un semplice bersaglio per le macchine che sfrecciavano in pista è stato angosciante.

 

Oltre il danno anche la beffa di far andare due trattori in pista quando letteralmente non si vedeva nulla. Nonostante l'accorata richiesta di Vettel, pochi giorni prima del Gran Premio, di gestire meglio la situazione trattori non si è fatto decisamente nulla.

Dopo l'incidente di Jules Bianchi, nome sfruttato a pieno dalla FIA per i suoi porci comodi, non ci sono stati miglioramenti di gestione di questi incidenti.

Eppure molti dicono che ai piloti manchi la spina dorsale perché non vogliono correre in queste condizioni.

Ai piloti non manca la spina dorsale, ai piloti manca la fiducia di un sistema che forse non li tutela mai abbastanza.

Zero rispetto per tutti: per i morti, per i famigliari dei morti, per chi è in pista, per chi ha vissuto quei terribili momenti e per chi si impegna fortemente per presentarci una formula 1 migliore. 

 

Alla luce di ciò che sta uscendo ora riguardo al budget cap, di cui parleremo in un altro articolo, si fanno i conti in tasca, giustamente, alle squadre. 

Le regole sono regole e vanno seguite, anche in termini economici. 

Ma la FIA si fa qualche conto in tasca in termini di coscienza? 

Perché è ora che si cominci a pensare, soprattutto, agli aspetti basilari di questo sport: velocità, divertimento in pista ma in primis SICUREZZA. 

E' inutile pensare di ampliare il palcoscenico di questo sport con nuove tappe mondiali, è inutile pensare a nuovi scenari, è inutile invitare nuovi costruttori a far parte di questo sistema, è inutile pensare a sprint qualifying, griglie invertite e punti bonus per le prove libere...

Tutto questo è inutile se in questo sport comincia seriamente a manca l'ABC. 

Senza una base solida e ferma la Formula 1 diventerà sempre più un castello di carta che alla prima crisi crollerà miseramente. 

 

Ieri si è vinto un titolo mondiale che era giusto celebrare con tutti gli onori e invece tutto è miseramente passato in sordina ed è un gran peccato perché, per l'ennesima volta lo sport, nel vero stretto senso del termine è passato in secondo piano rispetto a penalità, al numero dei giri, al meteo e ad altre tematiche affrontate in questo fine settimana. 

Anche Max alla fine del gran premio non aveva ben compreso che aveva conquistato il mondiale, anche lui non ha potuto prontamente festeggiare la consacrazione, consacrazione non vissuta come l'anno scorso, consacrazione celebrata senza un particolare guizzo, senza quella gioia spontanea che nasce in queste situazioni. 

Non c'è stata una naturale esplosione di allegria e di felicità...era tutto offuscato.

Un'immagine che francamente mette un velo di tristezza negli occhi di tutti noi che vediamo questo sport lentamente ingrigirsi. 

 

 

 

 

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