DI LAURA PIRAS
Ci siamo lasciati alle spalle la doppia trasferta a Silverstone e Zeltweg che ci ha regalato due vittorie della Rossa di Maranello. Dopo un fine settimana di riposo stiamo per affrontare il weekend del Gran Premio di Francia a Le Castellet sul Circuit Paul Ricard.
Siamo davvero al giro di boa del mondiale, giro di boa anche della sfida abbastanza intensa che stiamo vivendo fra Leclerc e Verstappen, fra Ferrari e Red Bull che si stanno confrontando con un ritmo serratissimo.
La Ferrari arriva in Francia forte di una doppia vittoria consecutiva mentre la Red Bull ha limitato i " danni" il più possibile, La F1-75 si sta dimostrando vettura veloce e competitiva ma ahimè poco affidabile. Un altro neo per la Ferrari è da riscontrare in gestioni di gara non sempre all'altezza del mezzo che ha a disposizione. In Red Bull invece sembra esserci una certa costanza di rendimento con la RB18 che è davvero una monoposto molto valida.
A Maranello devono assolutamente risolvere i problemi di affidabilità per dare ai propri piloti una sicurezza durante le operazioni di pista soprattutto in gara e per prepararsi al meglio anche alla stagione 2023 quando le Power Unit saranno praticamente congelate.
Un'ultima considerazione per completare un po' il quadro generale della situazione è da rimandare alla Mercedes che nelle ultime gare ha dimostrato un grandissimo passo avanti soprattutto con Lewis Hamilton che sta tornando nella sua forma usuale.
CARATTERISTICHE CIRCUITO:
Questo fine settimana ci troviamo nel circuito di Paul Ricard a Le Castellet una località nel Sud della Francia.
Il tracciato aveva ospitato già nel passato qualche edizione del Gran Premio di Francia (1971, 1973, 1975, 1976, 1978, 1980, 1982, 1983, 1985, 1990).
Successivamente il Gran Premio si è tenuto sul circuito di Magny-Cours per altre 18 edizioni per poi essere assente dal calendario per ben 10 anni.
Questa tappa del mondiale è tornata in auge nel 2018 per avere una conferma nel 2019. Nel 2020 il gran premio è stato annullato per via della pandemia di Covid19.
Il Paul Ricard è conosciuto soprattutto per la Courbe de Signes, una curva che si percorre a oltre 340 km/h in piena accelerazione. La curva è situata dopo il rettilineo del Mistral, lungo ben 1.800 metri, chiamato così per via del vento francese presente spesso in questa area geografica. Anzi attenti a questo vento che potrebbe disturbare le operazioni in pista.
Questo settore del tracciato è sicuramente uno dei più significativi ed interessanti e mette in luce anche il coraggio del pilota che può affrontare la curva senza decelerare.
In passato oltretutto i giornalisti si mettevano proprio in prossimità di quel punto per determinare il fegato dei piloti, fra cui spicca Ayrton Senna che fin dal suo esordio nel 1984 con la Toleman riusciva a fare la curva senza diminuire la velocità.
La pista dal 1986 al 1990 era lunga 3.813 metri ma venne accorciato in seguito all'incidente di Elio De Angelis in cui il pilota perse drammaticamente la vita durante un test privato.
Il circuito venne estromesso dal calendario nonostante le modifiche apportate.
Nel 1999 Ecclestone volle acquistare il tracciato per effettuare interventi per rimodernare la struttura al fine di renderlo disponibile per i test svolti dai team.
Nel giugno 2012 venne annunciato che il Gran Premio sarebbe tornato in alternanza al Gran Premio del Belgio ma non si proseguì con questa scaletta per una sostanziale mancanza di fondi, oltretutto, giusto per dovere di cronaca, il Paul Ricard all'epoca ottenne anche la licenza FIA.
Solo nel 2017 arrivò la conferma dell'entrata effettiva del gran premio a partire dal 2018.
Ma come è cambiata la pista nel mentre?
Il Paul Ricard adesso è lungo 5.842 metri, il rettilineo del Mistral presenta una discontinuità in una variante creata per aumentare le possibilità di sorpasso.
La curva Signes ha mantenuto la sua antica nomea senza subire modifiche, invece l'asfalto ha subito un bel processo di rinnovamento.
Altri punti del tracciato in cui sono state apportate modifiche sono l’ingresso e l’uscita alla S della Verrerie. Sono stati allargati invece la curva Camp e la fine del terzo settore e il Virage du Punt mentre l’angolo d’ingresso della Verrerie è stato modificato rendendolo più chiuso.
In vista del GP Francia dell'anno scorso sono state riprogettate le varie curve e anche riasfaltate. La società che si è occupata di tale lavori è la Dromo, azienda italiana amministrata da Jarno Zaffelli.
DRS:
Ecco a voi le zone DRS del Paul Ricard.
- la prima giace sul rettilineo principale;
- la seconda si trova nel tratto che va dalla curva 7 porta alla 8
I detection point sono situati prima della curva 14 e curva 7.
PIRELLI:
Per questo fine settimana la Pirelli ha scelto queste mescole:
- C2 P Zero White Hard
- C3 P Zero Yellow Medium
- C4 P Zero Red Soft
Il Paul Ricard è una pista da medio carico aerodinamico, ha curve veloci, rettilinei importanti ma anche settori lenti e più tecnici.
La pista ha una larghezza di 12 metri e questo permette ai piloti di compiere traiettorie diverse in modo tale da sorpassare più agevolmente.
Occhio ai rettilinei dove le gomme anteriori possono raffreddarsi e perdere prestazione proprio in ingresso di curva, soprattutto dove c'è la Signes che è tecnicamente una delle curve più dure da affrontare.
I piloti dovranno stare attenti anche alle possibili uscite di pista per via delle strisce rosse, blu e bianche che lambiscono il tracciato, linee composte da un materiale che può rallentare anche in modo vistoso le vetture e danneggiare i pneumatici.
Attualmente un altro fattore che potrebbe portare un po' di problemi è anche il caldo torrido che stiamo vivendo in questo periodo.
L'anno scorso la strategia vincente è stata a due soste ma tutto è possibile.
LE PAROLE DI MARIO ISOLA:
“Il Gran Premio di Francia di quest’anno sarà ancora più interessante, svolgendosi quasi un mese dopo quello corso lo scorso anno, con condizioni climatiche che si annunciano ben diverse dalla pioggia avuta la domenica mattina!
Al momento ci aspettiamo infatti una situazione ben diversa, con temperature più calde e clima più secco. La nuova generazione di pneumatici e le mescole di quest’anno sono come abbiamo visto fino ad ora molto diverse e più resistenti al surriscaldamento rispetto alle versioni da 13 pollici dell’anno scorso, quindi sara’ interessante vedere come questo possa influire sulle diverse opzioni per la miglior strategia. Per la cronaca il Paul Ricard è il luogo in cui i nostri pneumatici da 18 pollici dell’era attuale hanno fatto il loro debutto, in un test con Renault e Sergey Sirotkin nel 2019″.
ANTEPRIMA BREMBO:
Il Paul Ricard su una scala da 1 a 5 ha un indice di difficoltà per i freni pari a 2 quindi non è un circuito che mette a dura prova l'impianto frenante.
Quì i freni vengono utilizzati 10 volte durante il giro, particolarmente usati nella sequenza delle curve 3-4-5 e complessivamente in un giro sono sollecitati per oltre 16 secondi, circa il 17% dell'intera gara.
Ma diamo qualche dato in modo tale da arrivare preparati alle qualifiche e alla gara di domenica.
In 5 staccate la velocità subisce una riduzione di 100 km/h e solo in un caso andiamo oltre i 140 km/h. Le frenate con decelerazioni di almeno 4 g sono 3 e sono situate nella prima parte del circuito.
A partire da curva 9 il pilota non esercita mai sul pedale un carico che va oltre i 100 kg.
Delle 10 frenate solo 2 sono considerate veramente impegnative per i freni, una è di media difficoltà e le 7 restanti sono molto leggere quindi in tal senso non dovremmo avere particolari problemi.
La frenata più impegnativa è quella alla curva 8, che sarebbe la chicane che divide in due il Mistral: le monoposto giungono in tale staccata a 319 km/h, frenando per 2,12 secondi compiendo 116 metri per arrivare a 135 km/h. I piloti esercitano un carico di 141 kg e subiscono una decelerazione di 4,7 g.
Per curva 1: la decelerazione è di 4,6 g invece nota interessante e che la curva 14 fa invece segnare un buon spazio di frenata di 120 metri, e il secondo intervallo di tempo di frenata, 2,19 secondi.
ALBO D'ORO GRAN PREMIO FRANCIA PAUL RICARD:
1971 Jackie Stewart Tyrrell
1973 Ronnie Peterson Lotus
1975 Niki Lauda Ferrari
1976 James Hunt McLaren
1978 Mario Andretti Lotus
1980 Alan Jones Williams
1982 René Arnoux Renault
1983 Alain Prost Renault
1985 Nelson Piquet Brabham
1986 Nigel Mansell Williams
1987 Nigel Mansell Williams
1988 Alain Prost McLaren
1989 Alain Prost McLaren
1990 Alain Prost Ferrari
2018 Lewis Hamilton Mercedes
2019 Lewis Hamilton Mercedes
2021 Max Verstappen Red Bull
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