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INSULTI, MOLESTIE E VIOLENZA: QUESTA NON E' LA FORMULA 1

DI LAURA PIRAS

Ho guardato lo schermo del mio pc per almeno 10 minuti prima di scrivere la prima frase. 

Chi crea contenuti di un certo tipo ha una grande responsabilità quando vengono affrontate determinate dinamiche, e in taluni casi, si vive un grande contrasto fra la voglia di comunicare e diffondere un messaggio e un senso di inadeguatezza perché alcune volte ci si trova davanti a montagne troppo alte da scalare.

 

Ma sento il dovere di parlare, anche a nome di chi non ha il coraggio di farlo perché non sempre si è forti e pronti per dare voce ai propri pensieri, spesso troppo grandi e complicati per noi.

Ci voglio provare e ci devo riuscire. 

 

Un gran premio deve essere un'occasione di unità, un momento di grande festa che deve creare aggregazione fra tifosi di nazionalità e fede sportiva diverse.

E invece questo fine settimana in terra austriaca i racconti di festa sono stati quasi annebbiati da storie ricche di terrore, paura ed ansia. Leclerc e la Ferrari hanno ampiamente vinto ma lo sport ha perso inesorabilmente.

 

 

LA SITUAZIONE 

 

Il circuito di Zeltweg, durante questo ultimo fine settimana, si è letteralmente trasformato in una Woodstock dei nostri tempi: alcool a tutto spiano, musica ad altissimo volume, forse anche più dei motori che imperversavano fra le stradine del Red Bull Ring, camping presi totalmente d'assalto e più di 100.000 persone che hanno partecipato alla gara domenicale.

Questo è lo scenario in cui si svolgono le nostre torbide vicende, torbide perché si sta parlando di denunce di aggressione a sfondo sessuale e non solo ma anche insulti ricchi di volgarità e foto fatte alle malcapitate contro la loro volontà. 

A me non interessa tanto il contesto su cui si articola la nostra narrazione, a me interessa proprio la narrazione stessa, vero punto focale che dovrebbe destare la nostra attenzione. 

L'alcool, la troppa euforia non dovrebbero mai essere basi per comportarsi in questo modo animalesco e brutale verso il prossimo. 

ALCUNE DELLE TANTE TESTIMONIANZE CHE ABBIAMO TROVATO SUI SOCIAL IN QUESTI GIORNI CHE RIGUARDANO VICENDE PASSATE E PRESENTI

Mi metto nei panni di queste ragazze, sia tifose che addette ai lavori, che volevano trascorrere dei momenti felici o che volevano semplicemente ricoprire la loro mansione con tranquillità. 

 

Tifose che volevano vedere solamente un evento sportivo sono state toccate in maniera totalmente inopportuna, hanno inoltre subito catcalling, fischi e sono state vittime di comportamenti ripugnanti.

 

E' inaccettabile che tutto questo ancora succeda e mi auguro che ci sia, nel prossimo futuro, una presa di posizione seria e di ampio spettro. 

Sinceramente non mi basta ciò che ho letto da parte della Formula1, che ha preso la distanze condannando gli episodi, perché trovo che ci sia una certa leggerezza e non una disanima con i fiocchi.

 

Al comunicato (foto sottostante) manca una certa decisione, mancano certi termini netti e forti. E' un passo avanti ma che non basta e spero vivamente che si prendano seri provvedimenti perché le persone vanno tutelate, perché lo sport non può portare certe macchie, che diventano indelebili con il tempo.

 

 

 

Comunicato Formula 1
Comunicato Formula 1

LE REAZIONI 

 

Unica nota positiva di questa tristissima pagina è la reazione che le storie di queste appassionate ha fatto nascere. 

Campioni come Hamilton, Vettel e Ricciardo hanno preso subito una posizione chiara e cristallina. 

 

“È un bene che queste cose vengano alla luce, ma è orribile quanto accaduto. Chiunque siano queste persone, dovrebbero vergognarsi e dovrebbero essere bandite dalle gare per tutta la vita. Penso che ci debba essere tolleranza zero. Se le persone si divertono e bevono va bene, ma questo non giustifica un comportamento sbagliato”.

 

Per il quattro volte campione del mondo ci deve essere tolleranza zero. 

 

 

ALCUNE REAZIONI FRA GLI ADDETTI A LAVORO, TEAM, PILOTI E GIORNALISTI. 

La formula 1 deve attuare una politica sistematica volta a risolvere tali problemi. Ovviamente bisognerebbe chiedersi perché succeda tutto questo.

Le denunce arrivate sono troppe e troppo hanno dovuto sopportare le tifose in Austria.

Ma c'è un altro aspetto ancor più grave. Tutto questo è iterativo e sistematico, non è la prima volta che capita, infatti alle testimonianze recenti si sono aggiunte ancora storie provenienti dagli anni passati.

 

Come è possibile che non vengano svolti controlli? Come è possibile che non si sia subito scoperto tutto? Sino ad ora non si è potuto fare nulla per stroncare tutto sul nascere?

Non è accettabile che una persona non si senta al sicuro in circuito di Formula 1. 

A chi ha subìto tutto ciò io voglio mostrarmi vicina e mandare tutta la mia solidarietà con un chiaro messaggio: denunciate sempre, in ogni contesto in cui si svolgano tali azioni dissacranti e aberranti. 

Alle parole servono sempre i fatti perché solo con gli ultimi si possono attuare certi cambiamenti sostanziali. 

Non si può e non si deve tacere ma allo stesso modo non si può e non si deve stare con le mani conserte in attesa che la soluzione scenda magicamente dal cielo o tutto quello che è stato detto e scritto non avrà minimamente senso. 

Quì siamo passati oltre il concetto di antisportività, quì si è toccato la parte intima di una persona, la più preziosa e non deve succedere più. MAI PIU'! 

 

Pensate a chi è andato in circuito per la prima volta e ha conosciuto questo lato della Formula 1, pensate ai sacrifici fatti per comprare il biglietto e organizzare la trasferta. 

Ecco molte avranno questo primo ricordo nella loro anima. 

 

Care Ragazze.

Spero che a tutto ciò possa esserci un rimedio concreto per riabilitare il vostro sogno. 

Spero che in futuro possiate tornare in pista e rivedere la formula 1 con occhi diversi. lucidi per la gioia non per un pianto che sa di terrore, con il cuore che palpita per le gesta dei vostri piloti amati non per la tensione di un incontro ricco di paura. 

Vi auguro che il vostro amore per la formula 1 possa continuare per sempre senza interrompersi mai.

Un caro abbraccio da parte mia

 

P.S: Quando un pilota sbaglia e fa un incidente non fischiatelo. 

I nostri beniamini rischiano la vita ogni santa domenica motoristica e in qualsiasi ambito i piloti meritano rispetto. 

Basta questo spirito ipocrita che aleggia fra di noi perché davvero non ha senso. 

Vi aspetto al varco falsi tifosi ed appassionati, vi aspetto il 1 maggio a postare tutti tristi per la morte di Ayrton, vi aspetto per Hubert, vi aspetto anche per Bianchì...tanto lo so che farete la vostra parte da tifosi dalla doppia e meschina faccia che sicuramente guarderete allo specchio senza provare la minima vergogna. 

Chissà forse un po' di repulsione vi nascerà per la vostra persona... io con tutto il cuore me lo auguro. 

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