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IL PRIMO PUNTO NON SI SCORDA MAI

DI NICOLA CORINI

Anni difficili, molto difficili quelli vissuti dopo la morte di Jules Bianchi per la sua squadra, la Marussia: dopo l’incidente a Suzuka, il team presentò il solo Chilton nel GP di Russia 2014 e fu poi costretto a saltare gli ultimi appuntamenti stagionali. Nella stagione successiva, dopo alcune vicissitudini finanziarie, assunse il nome di Manor Marussia con un campionato costantemente nelle ultimissime posizioni: i piloti per la stagione 2015 furono Will Stevens, oggi affermato driver nel Wec, e Roberto Merhi (poi frequentemente sostituito da Alexander Rossi a partire dal Gran Premio di Singapore). Per il 2016 la situazione tecnica migliora, grazie al passaggio ai motori Mercedes e alla definitiva denominazione in Manor Racing, con una struttura guidata da Bob Bell e Luca Furbatto. In questa annata i piloti sono Pascal Wehrlein, giovane promessa di scuola Mercedes, e Rio Haryanto, scommessa indonesiana (sostituito dal giovanissimo Esteban Ocon dal GP del Belgio in poi). Dopo alcuni discreti risultati, soprattutto per Wehrlein, si arriva a Spielberg per il GP d’Austria, nona prova del Mondiale 2016. Che potesse essere un weekend incoraggiante per il tedesco lo si capì già dall’ultima sessione di prove libere, conclusa al 13° posto e a poco meno di un secondo e mezzo di ritardo dal ferrarista Vettel che chiuse la sessione al comando. In una Q1 caratterizzata dal cedimento delle sospensioni di Perez e Kvyat a causa dei cordoli della penultima curva e dalla rottura del motore per la Toro Rosso di Sainz, la Manor di Wehrlein si classifica addirittura al nono posto, ottenendo così il primo passaggio nella Q2 in carriera. Nella seconda fase delle qualifiche, dominata dalle Mercedes di Hamilton e Rosberg, Pascal si piazza in 12° posizione, un ottimo biglietto da visita per la gara del giorno successivo. La Pole Position è di Hamilton che, su una pista progressivamente più asciutta dopo un violento scroscio d’acqua, precede Rosberg, Hulkenberg, Vettel e Button (con Rosberg e Vettel penalizzati di 5 posizioni in griglia per la sostituzione del cambio). Al via Hamilton mantiene la vetta con Jenson Button in seconda posizione davanti a Raikkonen e Hulkenberg, seguito dal rimontante Rosberg, con Vettel in ottava posizione. Wehrlein è sempre in dodicesima posizione, dopo una buona partenza nella quale si è difeso dagli attacchi di Grosjean e Alonso. Col passare dei giri proseguono le rimonte di Ferrari e Rosberg, con Raikkonen che sale al secondo posto e il tedesco a seguirlo, sempre costante il rendimento di Wehrlein, grazie a una guida pulita e accorta, ancora davanti alla McLaren di Fernando Alonso. Dall’ottavo giro in poi iniziano le soste ai box, con i piloti con gomma ultrasoft i primi a rientrare, tra i quali Hulkenberg, Rosberg e Verstappen, con Hamilton che rientrerà alcuni giri più tardi. Al 23° giro è Vettel a comandare, non essendo ancora rientrato ai box, seguito dalle Mercedes di Rosberg ed Hamilton (sosta non velocissima per lui), con Kimi Raikkonen sceso in 6° posizione dopo il pit. Nel mentre Pascal Wehrlein ingaggia una dura lotta con Magnussen, accusando il danese della Renault di chiuderlo con una serie di manovre poco corrette, “ben 5 volte”, come dirà in radio e specialmente in curva 1 (al punto che, successivamente, Magnussen verrà penalizzato di 5”).

(L’aspra lotta tra Kevin Magnussen e Pascal Wehrlein)
(L’aspra lotta tra Kevin Magnussen e Pascal Wehrlein)

Al 27° giro un’importante svolta della gara: la gomma posteriore destra di Sebastian Vettel cede sul rettilineo del traguardo, costringendo il ferrarista ad un mesto ritiro, causando l’ingresso della Safety Car per diversi giri. Una scena già verificatasi pochi mesi prima, a Spa, in occasione del GP del Belgio 2015. La gara riparte al 31° giro, con le due Mercedes davanti alle Red Bull di Verstappen e Ricciardo, mentre Wehrlein è scivolato addirittura in ultima posizione dopo aver effettuato una ulteriore sosta in regime di SC. A partire dalla 51° tornata inizia l’ultimo giro di soste, inaugurato da Hulkenberg e Bottas. Particolare è quanto accade nel box Mercedes, con una diversificazione della strategia: gomme soft per Hamilton e gomme supersoft per il leader della gara Rosberg. Nel mentre Wehrlein risale in dodicesima piazza, una volta ultimato il valzer dei pit stop, preceduto da Bottas e seguito dalla Haas di Gutierrez. Nel corso del 58° passaggio, Kimi Raikkonen supera brillantemente Ricciardo, all’uscita dal tornantino, guadagnando la quarta posizione. Il ritiro di Felipe Massa dovuto al cambio (63° giro) permette all’alfiere della Manor di salire in undicesima posizione, ai margini della zona punti. Tutto sembra ormai congelato, ma nel corso dell’ultimo giro accade l’imponderabile, con un clamoroso contatto tra le due Mercedes in curva 3, quasi un remake di quanto avvenuto a Barcellona soltanto pochi GP prima. Rosberg ha la peggio, con la vettura danneggiata e conclude la gara al 4° posto superato da Hamilton, vincitore della gara, Verstappen e Raikkonen. Nel frattempo Perez si insabbia nel settore centrale, regalando così il primo punto in carriera a Wehrlein (e il primo punto stagionale alla Manor) che chiude 10° dopo una robusta difesa della posizione dagli attacchi di Gutierrez e un’ottima gestione gomme. Nel dopo gara Rosberg viene penalizzato di 10” per la difesa scorretta ai danni di Hamilton, ma mantiene comunque la vetta della classifica con 11 punti di vantaggio sul fuoriclasse inglese.

(Pascal Wehrlein festante nel box Manor)
(Pascal Wehrlein festante nel box Manor)

Ma la vera festa è in casa Manor, con il pilota tedesco che dichiara: «È incredibile, sono molto felice. È un grande risultato questo, perché durante la gara, dopo il secondo pit stop, ero ultimo. Finire in zona punti dopo aver fatto più di metà gara con le Soft, ben 40 giri, è un risultato che non ci aspettavamo. Abbiamo avuto un po’ di sfortuna con la strategia quando è entrata la safety car ma abbiamo recuperato e alla fine mi sono trovato a lottare con i piloti della Williams». Una grande soddisfazione per Pascal, che nel corso della stagione otterrà ancora una qualificazione in Q2 (a Monza), ma che non riuscirà più portare altri punti soprattutto a causa del basso livello della sua MRT05. La stagione si chiuderà con un velo di amarezza per la Manor, dato che i punti ottenuti da Nasr su Sauber ad Interlagos faranno sì che il team chiuderà all’11° e ultimo posto nella Costruttori, piazzamento che non permette di accedere alla ripartizione dei vari premi tra i team, anticamera del fallimento (poi annunciato a inizio 2017, con conseguente chiusura dei battenti).

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