· 

LA FORZA DI NON VIVERE NEL PASSATO: FERRARI 2007, RICOMINCIARE DAL PRESENTE

DI MILLY SUNSHINE

Vi capita mai, quando guardate una gara di Formula 1, di sentire all'improvviso un ticchettio che si intensifica quando viene inquadrata una monoposto di colore rosso? Deve essere il suono dell'orologio che scandisce, sempre più nitidamente, il tempo che scorre dall'ultimo titolo mondiale. Correva l'anno 2007 quando venivano conquistati titoli piloti e costruttori, con un titolo costruttori che si è aggiunto nel 2008 e che per la memoria collettiva fa poco testo, dopotutto ci ricordiamo i piloti e ai team resta solo la consolazione dei big money dei diritti televisivi ripartiti grazie alla loro apposita classifica. Immaginate adesso l'arrivo dell'uomo del passato (o della donna, è indifferente), con una macchina del tempo, che vi chiede: "che cos'è successo? cosa ne è stato della Ferrari in tutti questi anni?"

Credo sia una domanda bellissima, ma a cui è difficile dare una risposta. Sono stati anni e anni di proclami, di lamentele a proposito della fortuna altrui, di team principal screditati, di prime guide incensate, di seconde guide screditate, di prime guide poi screditate e di confini divenuti labili su chi fosse la prima e la seconda guida. Sono stati anni in cui si è parlato di "iniziare cicli vincenti", perché iniziare al basso non va bene, un titolo non basta, ce ne vogliono dieci di fila, possibilmente all'improvviso, dopo essere usciti da anni di digiuno. Non vi sembra di vedere l'uomo del passato che scuote la testa, osservando che non c'è niente che funziona? E, ricordate, quest'uomo del passato è appena arrivato dal 2007/2008, sta scuotendo la testa solo per sentito dire, non perché abbia visto ciò che i nostri occhi hanno visto in tutti questi anni. Povero uomo del passato, arrivato dall'epoca della santificazione alternata e precipitato in una giungla.
Con questo non voglio dire che il 2007/2008 non fosse una giungla. La sindrome della santificazione alternata era galoppante, a tutti i livelli, dal tifoso medio ai commenti negli studi televisivi - commenti che comunque spesso ad oggi ci appaiono più pertinenti di quelli contemporanei. Come definire la santificazione alternata, in parole povere? Forse con un esempio pratico. Abbiamo Kimi Raikkonen che vince una gara e subito il tifoso medio dice "Raikkonen idolohhhh, Massa fai schifohhhh!!!11!!!1!!1!!" Poi abbiamo Felipe Massa che la volta successiva vince una gara e il tifoso medio - lo stesso - afferma "Massa idolohhhh, Raikkonen fai schifo!!!11!!11!!!!" e se vince la McLaren fanno invece schifo entrambi e sarebbero da appiedare. Se il tifoso medio è romantico e legato al passato, la ricetta del successo è andare a ripescare Michael Schumacher. Se invece è pragmatico e orientato al futuro, sogna l'ombra incombente di Fernando Alonso.
Non è la situazione migliore possibile, c'è chi si lamenta costantemente perché ci sono Raikkonen e Massa e nessuno dei due svetta palesemente sull'altro e non si vince un mondiale con due piloti di cui nessuno riesce a diventare una prima guida dominante. Ci vorrebbe Alonso per vincere un mondiale insieme a Massa a fargli da zerbino. Oppure ci vorrebbe Alonso per vincere un mondiale, con addirittura Raikkonen a fargli da zerbino... e in effetti, a questo punto, mi verrebbe da raccontare all'uomo del futuro che è esattamente quello che si afferma al giorno d'oggi, che bisogna puntare tutto solo ed esclusivamente su un pilota per vincere il mondiale, con l'altro da considerare un elemento di disturbo da tenere il più lontano possibile. Dopotutto è esattamente quello che è successo all'epoca dell'Alonso-centrismo e che risultati che ha dato, il momento migliore della storia della Ferrari!
Dopotutto è stata solo colpa della Redbull, che non si è adeguata a continuare a fare il team di midfield e ha preteso di lottare con le squadre che contavano, permettendosi oltraggiosamente di vincere titoli per fondoschiena e non per merito rendendo il mondiale falsato. Questo lo può capire chiunque, anche l'uomo del passato... o forse no, perché lo sento affermare: "mi stai dicendo che ai tempi di Alonso e dello zerbino di turno si vincevano mondiali, mentre con due piloti competitivi non si può, eppure mi ricordo chiaramente che il mondiale - l'ultimo mondiale - lo si è vinto quando c'erano Raikkonen e Massa". Vuoi vedere che qualcosa è andato storto? Che con un pilota che vince e uno che arriva decimo il mondiale non lo si vince, a meno di non disporre di una monoposto talmente dominante da staccare tutta la concorrenza? Vuoi vedere che Massa e Raikkonen - le seconde guide di Alonso - sono riusciti a fare da soli quello che Alonso non ha fatto quando li aveva, a turno, accanto a sé troppo demotivati per avere il benché minimo ruolo di supporto?
Caro uomo del passato, lo so che ti sto raccontando la mia verità e non quella del ferrarista medio - dopotutto non parlo accecata dal tifo, né sono ultrà di un pilota o hater dell'altro - e che tanti altri potrebbero affermare qualcosa di diverso, ma non riesco a capire perché l'obiettivo dovrebbe avere un Charles Leclerc che diviene un Fernando Alonso 2.0 e un Carlos Sainz che diviene un Felipe Massa 2.0. Il concetto di prima e seconda guida ha totalmente senso, il concetto di "zerbino che deve annullarsi totalmente e cedere qualsiasi posizione al compagno di squadra" a mio parere no. Nessuno potrebbe gareggiare motivato in una simile situazione, senza avere nulla in cambio. Solo, tutto ciò che una seconda guida può avere in cambio, è potersi togliere qualche soddisfazione a fine stagione, quando il mondiale si vince in luglio e la prima guida ha già il titolo saldamente in mano. Se non c'è questa possibilità, ci si riduce ad avere un altro Massa.
Massa, ai tempi dell'Alonso-centrismo, era quello che non stava mai tra le scatole alla prima guida, il problema è che non stava tra le scatole neanche agli altri. La Redbull aveva due piloti che vincevano gare, la McLaren anche. Vaneggiare a proposito di Michael Schumacher e Rubens Barrichello non portava da nessuna parte allora e non porta da nessuna parte adesso, perché la situazione era ed è totalmente diversa. La Ferrari del 2002 e del 2004 era una vettura dominante, quella attuale non lo è affatto, così come non lo era quella di Alonso - anzi, era una monoposto al massimo da midfield, secondo gli alonsisti più sfegatati, mentre gli avversari avevano vetture dominanti sempre e comunque, anche nel 2012, quando hanno vinto gran premi piloti di millemila scuderie. Credo che uno dei grossi problemi della Ferrari - uno dei tanti - sia appunto nel volere replicare piccoli estratti di scenari passati, ma all'interno di scenari completamente diversi da quelli di un tempo.
La ricetta vincente del binomio Raikkonen/ Massa è stata a mio avviso proprio il fatto di non prendere ispirazione da qualcosa che già si era visto prima. Nel 2007 abbiamo assistito a un mondiale con due punte e una vettura non dominante nei confronti della concorrenza, che si è concluso con il successo finale. Ai tempi "si stava meglio quando Schumacher vinceva e Barrichello arrivava secondo" se lo dicevano i tifosi al bar o al massimo lo scrivevano su blog e forum a tema. Il team lavorava per l'obiettivo, invece di stare a fare chiacchiere. Di chiacchiere, invece, adesso ce ne sono fin troppe, che si aggiungono a follie strategiche. Alimentano il tifoso medio, facendogli credere nell'esistenza di complotti vari, per mascherare al meglio i propri errori strategici, che si ripetono ormai da troppo tempo e non solo dai tempi della coppia Leclerc/ Sainz. Alimentano il malcontento di un fanbase che, drammaticamente, sembra non essere più qualcosa di astratto, ma un vero e proprio specchio di un team allo sbando.
Credo sia sacrosanto lamentarsi per la scellerata decisione di non far fermare Leclerc in regime di safety car al GP di Gran Bretagna, ma ho l'impressione che ci si stia spingendo troppo oltre: vi sembra davvero così normale che tifosi della Ferrari scrivano minacce di morte a Sainz perché, avendo avuto la fortuna che la squadra azzeccasse almeno la sua strategia, ha vinto invece di mandare in vacca la propria gara per solidarietà con Leclerc? Non sarebbe più preoccupante il contrario? Un pilota che, messo nella condizione di potersi giocare una vittoria, vi rinunciasse di proposito? E che lo facesse quando il destino del suo compagno di squadra è ormai segnato. Se da un lato è totalmente comprensibile aspettarsi che un pilota rinunci a una vittoria per favorire concretamente il proprio compagno di squadra, è a mio parere assurdo chiedere a un pilota di rinunciare a una vittoria perché "tanto anche vincendo non favorisce il suo compagno di squadra".
Mi rendo conto che, per chi si aspettava una vittoria di Leclerc che riaprisse il mondiale e invece si è ritrovato con una vittoria di Sainz, questa sia una delusione. Però mi sembra che ci siano ferraristi che avrebbero preferito di gran lunga assistere a una vittoria di Perez - seconda guida della squadra direttamente avversaria della Ferrari - oppure di Hamilton e questo, da non ferrarista, non riesco a spiegarmelo. Così come non riesco a spiegarmi i ferraristi stessi che si lamentano di come Sainz abbia vinto per pura fortuna e immeritatamente, Un tempo queste considerazioni si facevano degli avversari. Mi sembra esagerato volere a tutti i costi considerare la propria seconda guida come un avversario interno che, se non ci fosse, sarebbe tutto di guadagnato. In sintesi, così credo che in Ferrari dovrebbero schiarirsi le idee e capire se vogliono vincere il mondiale o meno e comportarsi di conseguenza, anche molti tifosi dovrebbero quantomeno schiarirsi le idee.

 

Scrivi commento

Commenti: 0