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PROBLEMA PORPOISING

DI LAURA PIRAS

Mercedes W13
Mercedes W13

Nuovo regolamento e nuovi problemi in questo 2022, fra i quali spicca il famoso porpoising, termine che oramai sentiamo più e più volte durante la telecronaca di un gran premio. Questo fenomeno ovviamente non è proprio una grande novità visto che in passato era già visibile sulle wing-car. 

 

Sapevamo che ci potesse essere il rischio di un problema di questo tipo ma è difficile capire e studiare il motivo preciso per cui questo si forma e come risolverlo. Quanto più carico hai, più la macchina riduce la sua altezza dall’asfalto, fino a rompere il flusso passante al di sotto della vettura e da lì si scatena il rimbalzo”. 

 

Ecco a voi le parole di Adrian Newey, parole che spiegano molto bene tale fenomeno. 

Molte squadre stanno trovando delle soluzioni a tale problema ma la Mercedes ancora non riesce a trovare il bandolo della matassa, e a Baku abbiamo visto che la W13 continua a soffrire particolare tale fenomeno. 

 

PORPOISING PROBLEMA DI SALUTE? 

 

“Il porpoising è brutale, faccio fatica a vedere dove devo frenare alla fine del lungo rettifilo. È solo questione di tempo prima di assistere a un grave incidente. Temo per un disastro. Non credo che si possa andare avanti così per altri tre anni o per quanto resteremo con queste regole La situazione è già troppo pericolosa.”, “Io ho dolore al collo e alla schiena, anche se non ci sono curve ad alta velocità. Non so come sarà il futuro, ma non è possibile guidare così per tre anni: è semplicemente stupido. Chiaramente siamo nella F1, l’apice di questo sport. Abbiamo tecnologie incredibili, potremmo trovare qualsiasi soluzione. Vedremo cosa faremo: meglio prima che dopo“

 

George Russell

 

“Dobbiamo trovare una soluzione al porpoising, non penso che potremo passare quattro anni in questo modo. Ad un certo punto ci sarà il botto, e farà davvero il botto. E poi tutti diranno: ‘L’avevamo detto’” 

 

Sebastian Vettel 

 

“La nostra macchina continua a sobbalzare. Questo ci rende la vita molto difficile, io ho dato tutto quello che potevo, ma questa macchina sia in rettilineo sia in ingresso nelle curve veloci, saltella così tanto che sembra di essere dei canguri. Nelle libere del venerdì non sono riuscito a terminare la simulazione di gara per via di mal di schiena e anche oggi (sabato 11 giugno 2022) ho provato tanto dolore. Di certo questa è stata la gara più dura della mia vita dal punto di vista fisico, per i dolori che ho provato“

 

Lewis Hamilton 

 

 

Dalle dichiarazioni di diversi piloti, degli ultimi giorni, emerge sempre di più uno scenario che si sta rivelando alquanto preoccupante.

Il porpoising non sta solo minando lo stato di forma delle vetture ma anche il benessere psicofisico dei piloti.

Il porpoising, unito al bottoming, è origine di vibrazioni che stanno rendendo la vita dei nostri driver all'interno dell'abitacolo davvero difficile, basti pensare a come è arrivato Lewis Hamilton alla fine della gara tenutasi in terra azera. 

 

I piloti stanno chiedendo a gran voce di intervenire sul problema anche cercando l'aiuto di medici specialisti per consultazioni. Bisogna veramente analizzare in che modo il porpoising sta influendo negativamente sul corpo dei nostri piloti per attuare una politica di intervento al fenomeno. 

 

In Azerbaijan Toto Wolff ha affermato che l'abitacolo è sottoposto a forze sino a 6G e le sollecitazioni che ne conseguono confluiscono direttamente sulla zona lombare e sulla colonna. A differenza del TP della Mercedes invece Horner, team principal della Red Bull, ha ammesso candidamente che è solamente una polemica di natura politica volta a modifiche del regolamento visto che Mercedes in questo momento è indietro nelle classifiche e nei gran premi con distacchi considerevoli da chi comanda il gioco. 

A rispondere queste illazioni è stato George Russell con questa dichiarazione: “Anche i piloti della Ferrari e persino Max Verstappen, dicono che è dura. La maggior parte di noi è sulla stessa barca”. 

 

 

Oggi parlando con un'amica osteopata che lavora in un reparto di neurologia di un ospedale di Roma, ho affrontato con lei le ripercussioni fisiche che tali sollecitazioni possono causare sul fisico anche di atleti ben allenati e la spiegazione che mi ha dato è stata veramente interessante. 

Colonna Vertebrale
Colonna Vertebrale

“Credo proprio che il porpoising possa diventare un problema per il fisico dei piloti poiché le vibrazioni, a cui sono sottoposti, possono generare parecchi problemi alla colonna vertebrale nel tempo. Potremmo avere nel prossimo futuro compressioni e decompressioni molto serie della colonna, composta non solo da materiale osseo ma anche da elementi fibrosi che fungono da ammortizzatore naturale degli urti. 

Comprimendo e decomprimendo tale area con sollecitazioni molto elevate e prolungate la colonna potrebbe attutire gli urti in maniera decisamente irregolare portando la stessa a deformazioni di un certo tipo. Fortunatamente la colonna vertebrale è sostenuta da un apparato muscolare che cerca in tutti i modi di contrastare tutte le sollecitazioni. A lungo andare anche nei muscoli possono insorgere dei problemi di tensioni e contratture molto serie."

 

Quindi il problema c'è e bisognerebbe monitorare le condizioni fisiche dei piloti in modo costante con check-up iterativi.

Tornando alla Mercedes, la vettura è davvero molto vicina al suolo, nel corso di questi primi mesi hanno tentato di risolvere il problema del porpoising ma, nonostante i miglioramenti, è ancora la vettura a soffrirne di più di tutti, soprattutto in circuiti particolari come Baku. 

La W13 sembra davvero molto rigida e bassa.

Le dichiarazioni dei piloti Mercedes sono all'unisono, per loro non c'è solo un problema in termini di velocità e di stabilità ma anche di sicurezza. 

Se Lewis è sembrato parecchio sofferente alla fine del gran premio per George, le attività di pista della gara sono diventate un autentico calvario dal punto di vista delle comunicazioni, quasi totalmente assenti perché il porpoising impediva al pilota e al muretto di parlare fra di loro. Russell riusciva a confrontarsi con i suoi ingegneri solo esclusivamente nei tratti più lenti ma non nei rettilinei. 

Da una parte la Federazione punta al dito contro le squadre perché sono i team che dovrebbero tutelare in primis la sicurezza dei piloti con una progettazione migliore delle proprie vetture, dall'altra qualche team principal, come poc'anzi detto, afferma che sono tutte lamentele volte per un cambio di regolamento aggiungendo che le monoposto possono essere già modificate per limitare l'insorgere del porpoising, per esempio alzando un pochino la vettura per evitare la creazione di saltellamenti e del bouncing.  

Il piloti si sono detti disponibili a resistere per un pochino di tempo ma c'è da considerare che questo tipo di filosofia aerodinamica sarà presente ancora per molto tempo, precisamente per tre anni.

 

Ecco il pensiero per esempio di Pierre Gasly. “Questo weekend ho messo a rischio la mia salute. Lo faccio perché sono un pilota e come tale voglio la massima prestazione, ma il saltellamento va a danneggiare non solo la schiena, ma tutta la mia colonna vertebrale. Se avere prestazione vuol dire dover fare massaggi di un’ora e mezza dopo le sessioni e soffrire per un anno, cercheremo di soffrire. Poi più in là, tra 40 anni, la penserò magari diversamente, ma oggi sono un pilota e sacrifico la mia salute per questo”.

 

Sicuramente va presa una decisione anche molto veloce, riflettere velocemente sul da farsi e controllare attentamente le dinamiche di ogni gara. 

Durante la pausa invernale, le squadre non avevano accettato delle componenti proposte dalla Red Bull, gli inerter sospensivi che dovevano assorbire l'energia creata dai movimenti della sospensione.

Gli Inerter avrebbero davvero potuto ridimensionare il fenomeno del saltellamento. Senza questo elemento, per esempio, la Mercedes non riesce a seguire in maniera armoniosa il profilo dei circuito e se ci sono dossi e avvallamenti il problema si intensifica enormemente. 

 

Ma oramai è una sfida non solo che riguarda la sicurezza dei piloti ma anche le lotte politiche delle squadre. 

C'è chi come Red Bull non vuole guardare in faccia a nessuno e continuare come sta facendo (giustamente sono primi nel mondiale e non vogliono arretrare), dall'altra troviamo i piloti che chiedono a gran voce quanto meno di essere ascoltati, e in fine ci sono squadre che non hanno imboccato la strada giusta e vorrebbero sistemare le loro debolezze. 

 

Chi vincerà questo duello? 

Spero vivamente che si guardi alla salute dei piloti e alla loro sicurezza. 

Bisogna lavorarci già adesso sul problema per non trovarci nella situazione difficile e atroce di leccarsi le ferite perché qualcuno ci ha rimesso la vita o perché qualche pilota ha subito gravi danni fisici. 

La Federazione dovrebbe sentire i piloti, analizzare velocemente i dati in possesso dei team e cercare una soluzione corale.

 

 

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