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FERRARI E L'AFFIDABILITA'

DI LAURA PIRAS

Dopo un inizio di stagione molto incoraggiante il Cavallino Rampante sta attraversando un periodo alquanto difficile e complicato. 

Il campionato era iniziato nel miglior modo possibile, la doppietta del Bahrain aveva scaldato gli animi, alzato di gran lunga, in partenza, le aspettative mondiali dei tifosi Ferraristi e aveva dato al team conferma che gli ultimi anni, ricchi di sofferenze e prove da superare, erano stati tutto sommato ben spesi. 

Sui social dopo l'ennesima delusione e debacle ovviamente si è partiti già alla caccia all'uomo, sono molte le domande che ci assillano e ci si sta confrontando (e anche scontrando) sui possibili nuovi scenari. 

 

Di chi è la colpa? Perchè sta succedendo questo? Cosa deve fare la Ferrari? 

Premetto che non credo che sia giusto trovare un colpevole della situazione ma bisogna analizzare le dinamiche e cercare di trovare la soluzione ottimale a riemergere dopo le battute d'arresto delle ultime domeniche. 

Per quanto riguarda Montecarlo e Spagna si è parlato già abbastanza, concentriamo un secondo sull'ultima gara a Baku e cerchiamo di fare un quadro della situazione e soprattutto guardiamo alla realtà delle cose con lucidità e un briciolo di calma, che male non fa. 

Psicologicamente non possiamo non ammettere che quella di domenica sia stata una gran bella botta, sia per la squadre che per la tifoseria. Le parole di Charles sono state abbastanza eloquenti: 

 

“Non trovo le parole giuste, ovviamente fa male. Sono tre gare che siamo competitivi e poi non ci sono risultati finali. Però farò un reset domani e basta. La motivazione continua ad esserci, ma questi punti persi non possono essere ignorati”.

 

C'è ovviamente tristezza ma Charles non vuole arrendersi, non può farlo, c'è in gioco il mondiale e gettare la spugna adesso dopo 8 gare sarebbe davvero un gran peccato. Il cammino per la consacrazione iridata è ancora lungo e tutto può ancora accadere. Non è facile mandare giù un'altra volta un boccone così amaro, anche perché questo ragazzo sta tentando in tutti i modi di stare lì avanti, di siglare pole position assolutamente da incorniciare ma se non si finiscono le gare, se si perdono i gran premi per mancanza di lucidità del muretto e della squadra allora è anche sbagliato esaltarsi così tanto il sabato. 

 

Anche Sainz come Leclerc non può nascondere l'amarezza che ha nel cuore. 

Carlos a Baku era partito quarto, stava cercando di risparmiare i pneumatici in virtù di una gestione più conservativa all'inizio e più aggressiva verso il finale ma non appena ha iniziato a dare su di gas la macchina lo ha mollato. Per lui si è trattato di un ritiro dovuto ad un KO dell'impianto idraulico della sua F1-75, KO che forse riguarda anche il cambio. 

A detta sua non c'erano stati campanelli d'allarme riguardo l'affidabilità, tutto era sotto controllo, non si aspettavano questi due ritiri e sono rimasti veramente sbigottiti da quello che è successo. 

 

"Eravamo tranquilli, per questo ci ha sorpreso sia la mia situazione che quella di Charles. È il primo problema nell’idraulica e sono convinto che la squadra lo analizzerà e ne parleremo assieme. Siamo una squadra unita. Non siamo contenti, ci rifaremo in Canada“.

 

Ma anche Carlos non vuole abbattersi, le sue parole sono intrise da carica e di speranza verso la squadra, su cui tutti i riflettori sono puntati. 

Per Sainz si tratta di problema idraulico invece riguardo al ritiro di Charles è arrivata la notizia che questa mattina a Maranello è giunta la power unit che non ha permesso al monegasco di terminare il Gran Premio di Azerbaijan. 

Dopo un'attenta analisi hanno evinto che sia il motore endotermico (ICE) e il Turbocompressore (TC) sono ahimè irrecuperabili. 

Per il prossimo gran premio Ferrari ha comunicato che sulla vettura numero 16 verrà montata una terza power unit ma molto probabilmente potranno usare il turbocompressore della prima unità, in modo tale da non subire una penalizzazione. 

 

 

 

 

 

Il ritiro di Leclerc a Baku
Il ritiro di Leclerc a Baku

L'obiettivo di Ferrari di questi primi mesi, era sicuramente trovare prestazioni e velocità di punta sul rettilineo, in modo tale da recuperare il gap con Red Bull che l'anno scorso era di circa 15-20 cv. L'ala posteriore provata in terra azera aveva dato un ottimo riscontro, visto che, rispetto alla specifica usata negli scorsi gran premi, regalava alla F1-75 7 km/h in più di velocità. 

Attualmente la power unit è anche superiore alla concorrenza, di 5-10 cv. Tanto forte quanto fragile. Se da una parte la Ferrari è un missile dall'altra è debole e l'affidabilità non è assolutamente garantita. E questo è un fattore determinante se si vuole portare a casa il mondiale. 

Va più che bene essere lieti delle tante pole position che Leclerc sta siglando in questa prima parte del mondiale ma è la domenica che conta, è la gara che ti porta punti, è la bandiera a scacchi che decreta chi ha avuto la meglio. E adesso la Ferrari può solo che leccarsi le ferite, incassare il danno subito e cercare di risolvere quanto prima il grande problema dell'affidabilità. 

E' vero che in passato molti campioni hanno recuperato il terreno perso a discapito delle sfortune ma è tanto vero che molti piloti hanno perso il mondiale per un motore rotto (vedi Michael Schumacher nel 2006 a Suzuka). E in Ferrari si stanno perdendo troppi punti nella classifica iridata. 

Bisogna reagire, senza trovare un colpevole, essere lucidi senza demonizzare nessuno. 

 

 

Particolare della F1-75
Particolare della F1-75

Intanto che si cerca di intervenire tempestivamente per garantire un fine settimana canadese ad alti livelli, in Ferrari hanno sospeso il lavoro sull'ERS, parte che verrà congelata ad inizio settembre. Obiettivo: lavorare sui problemi attuali per riprendere la sfida con Red Bull ai massimi sistemi senza nessun problema. 

Molto probabilmente in virtù dei problemi di surriscaldamento riscontrati in questi ultimi gran premi e in base ai dati in possesso, la Rossa di Maranello dovrà subire una penalità nel prossimo futuro. 

Non c'è preoccupazione, c'è sicuramente voglia di ritornare al top e di rimettersi in carreggiata. 

Bisogna resettare la mente e focalizzarsi sui prossimi impegni. 

Al momento serve calma e serenità. 

Se i problemi continueranno ad esserci allora gli animi potranno giustamente diventare esacerbati ma keep calm e stay strong. 

Con questo non voglio dire la Ferrari non debba essere criticata, anzi, va fatto ma con cognizione di causa. 

Gli errori vanno sempre ammessi ed è giusto criticare nel momento del bisogno. 

I tifosi devono, oltre alla loro magnifica irrazionalità, incarnare anche un senso di spirito critico e affrontare determinate dinamiche e situazioni con più eleganza e compostezza. 

Non serve trovare il capro espiatorio, serve trovare la soluzione. 

 

 

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