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GP MONACO 1984: LA FORMULA 1 SCOPRE SENNA E BELLOF

DI LAURA PIRAS

Senna a Montecarlo
Senna a Montecarlo

Il 3 giugno 1984 può essere considerata a tutti gli effetti come una data storica per tutti noi amanti della Formula 1. 

Ben 38 anni fa il mondo dei motori vide la nascita di due nuovi assi fra i piloti della griglia di partenza, Ayrton Senna e Stefan Bellof.

 

Alla mattina del 3 giugno il principato di Montecarlo è avvolto da un bel diluvio, ma nonostante l'acquazzone, le attività in pista si svolgono regolarmente. Ad imporsi nel warm up è Niki Lauda (a bordo della McLaren) che fa segnare il giro più veloce.

 

A brillare è anche un giovane brasiliano decisamente promettente che si issa subito fra i primi. Quel brasiliano è Ayrton Senna che è al volante non di una vettura da top team ma di una Toleman. 

 

Poco prima dello start i piloti fecero una richiesta ben precisa che venne accettata: bisogna bagnare il manto stradale sotto al tunnel. 

 

E' troppa la differenza di grip fra quel piccolo settore e il resto del circuito e c'è il rischio che i piloti appena usciti dal tunnel possano riscontrare decisamente troppi problemi. 

 

Al via del gran premio il pilota francese Alain Prost, scattato dalla pole position, in sella della sua McLare,n fa subito l'andatura, alle sue spalle segue Nigel Mansell. Dietro del duo di testa avviene letteralmente il caos con le due Renault che si scontrano trascinando nel parapiglia anche De Angelis e Patrese.

 

A seguito dell'incidente Patrick Tambay si ritrovò con una frattura del perone. 

Anche De Cesaris fu costretto al ritiro nel corso del primo giro.

Peccato per De Cesaris perché aveva espresso un buon potenziale durante il warm-up. 

 

Nel frattempo uno scatenato Nigel Mansell da prova del suo immenso talento superando Prost e portandosi in test al gruppo.

La sua corsa sembra inarrestabile, vola con la sua Lotus e il ritmo è imprendibile per tutti.

Ma, ebbene sì c'è un ma, il leone inglese è troppo focoso e nella salita che porta al Casino che la sua monoposto va incontro alle barriere rompendo una sospensione. La sua cavalcata trionfale finisce così. 

 

Prost si riporta in prima posizione, dietro di lui c'è come sempre un lucido Lauda. 

Se piloti come Mansell sbagliano, dietro invece Senna e Bellof, due giovani promesse, offrono uno spettacolo incredibile. Sembrano loro i maestri e gli altri i discepoli. 

 

Ayrton sembra avere un feeling spontaneo con la pista irrorata di pioggia, superando piloti del calibro di Rosberg, Arnoux e Lauda. Siamo al giro numero 20 e Senna ha solo 30 secondi di distacco da Alain. 

Come Senna anche Bellof sembra essere un mago della pioggia, talmente tanto che la sua vettura sembra danzare per i torrenti d'acqua presenti nelle stradine del principato. 

 

Ayrton addirittura può ambire alla vittoria finale, ogni giro che passa il pilota brasiliano rosicchia decimi preziosi a Prost.

Fra di loro al giro 30 ci sono solo 10 secondi. 

La pioggia non accenna a voler diminuire la sua violenta azione sul tracciato. 

Sentendo e percependo il pericolo, Prost decide di fare un piccolo cenno dal suo abitacolo facendo capire alla direzione di gara che la pista versa in condizioni proibitive. 

Jacky Icks, che allora era direttore di gara, decise di sventolare bandiera rossa facendo terminare ante tempo il gran premio. 

 

Ovviamente non mancarono le polemiche: Ickx oltre a ricoprire la carica di direttore di gara, era anche un pilota ufficiale della Porsche nelle competizioni dell'Endurance.

Secondo voi quali motori montava la McLaren di Prost? Ovviamente Porsche. 

Secondo le proiezioni di quel giro a Senna sarebbe bastato veramente poco altro tempo prezioso per superare il pilota francese. 

Questo duello non ebbe luogo sulle stradine del principato quel giorno, ma sappiamo tutti che la rivalità fra Ayrton ed Alain non si fermò a Montecarlo nel 1984, anzi la loro furente lotta divenne, con il tempo, sempre più aspra e intesa. 

 

Nonostante le polemiche, i meccanici poterono gioire per il secondo posto totalmente inaspettato di Senna e poterono tirare un sospiro di sollievo perché sulla vettura del brasiliano riscontrarono un danneggiamento della sospensione. La sua gara sarebbe probabilmente finita, mancavano molti giri ancora da percorrere, ben 47, e sicuramente la sospensione sarebbe ceduta. 

 

Mentre per Senna fu comunque vera gloria per Bellof, che si era distinto tanto quanto il campione carioca, la fine del gran premio fu segnata da un'incredibile squalifica. Sulla sua Tyrrell furono riscontrare delle irregolarità tecniche e il terzo posto, conquistato con grande fatica, per il pilota tedesco svanì. 

 

Due campioni, due leggende della pioggia, due giovani arrembanti. 

Ecco cosa ricorderanno per sempre i fan della Formula 1 di quel gran premio. 

 

Bellof a Montecarlo
Bellof a Montecarlo

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