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UN OMAGGIO A BRUCE MCLAREN

DI Malika Missaoui

Bruce McLaren nella sua  M14 a Monaco nel 1970 nel suo ultimo Gp.
Bruce McLaren nella sua M14 a Monaco nel 1970 nel suo ultimo Gp.

Progettista, imprenditore, ingegnere, pilota ma soprattutto leggenda, Bruce Leslie McLaren è stato una colonna portante per il mondo del motorsport in grado di rivoluzionare e sovvertire le carte in tavola della realtà delle quattro ruote, lasciando di sé una traccia indelebile e storica con la scuderia McLaren di cui è stato fondatore.

 

Bruce Leslie McLaren nasce il 30 agosto 1937 in Nuova Zelanda, nella ‘Città Delle Vele’ di Auckland; sin da bambino, cresce sognando in grande disegnando macchine nella speranza di dar loro vita un giorno, complici soprattutto la stazione di servizio e l’officina di cui erano proprietari i suoi genitori nelle quali vi trascorreva gran parte del suo tempo. Da sempre immerso nel mondo dello sport, Bruce McLaren vive la sua infanzia serenamente, dividendosi tra ciclismo di alto livello e rugby a livello dilettantistico presso la sua scuola. Le sue attitudini sportive, però, incontrano ostacolo all’età di 9 anni quando gli viene diagnosticata la malattia di Perthes, una patologia considerata, inizialmente, degenerativa della testa del femore che provocava deformazioni permanenti di quest’ultima con difficoltà di deambulazione. Per questo motivo, verso la fine del 1946, viene ricoverato presso una struttura al cui interno vi rimane in trazione per due anni al fine di riuscire a riconquistare le normali funzioni degli arti inferiori. Nonostante ciò, in seguito al trattamento, un Bruce ancora bambino, si ritrova ad avere la gamba sinistra più corta di quella di destra e ciò gli comporta il persistere di problemi alla deambulazione; per attenuare la propria difficoltà fisica, si aiuta con tacchi rinforzati nelle scarpe sinistre e con stampelle fino all’età di 14 anni. La prima importante svolta nella sua vita avviene proprio a 14 anni; suo papà Les McLaren decide di restaurare una Austin 7 Ulster di seconda mano e di regalarla al figlio per addentrarsi, ufficialmente, nel mondo delle corse. Nel 1954, all’età di 17 anni, Bruce prende parte alla sua prima vera gara in circuito, dimostrando, fin da subito, ottime qualità e grandi doti, tanto da vincere un particolare riconoscimento (simile ad una borsa di studio) del programma Drive to Europe, dedicato ai migliori piloti neozelandesi emergenti. Grazie a questo finanziamento, il giovane McLaren vola in Gran Bretagna unendosi alla Cooper Cars sotto l’ala protettrice di Jack Brabham e comincia a fare esperienza con i migliori del mondo. Prende parte alla Formula 2 e viene iscritto al Gran Premio di Germania del Nürburgring; inizia a confrontarsi con i migliori del Vecchio Continente, stupisce e convince arrivando primo tra le F2 e 5° in classifica generale. Il suo decollo ufficiale nella massima categoria avviene nel 1959, al fianco del suo mentore e futuro campione del mondo Jack Brabham. La sua stagione di debutto è un successo; i primi punti stagionali arrivano con un 5° posto a Montecarlo dove Bruce McLaren diventa il più giovane pilota ad andare a punti in Formula 1, mentre nel GP di Gran Bretagna, 5° appuntamento stagionale del mondiale, conquista il giro veloce a soli 21 anni,10 mesi e 18 giorni, record che verrà battuto solo nel 2003 da Fernando Alonso. Il 12 Dicembre 1959 giunge il suo primo trionfo in carriera vincendo il GP degli Stati Uniti all’età di 22 anni e 104 giorni, risultando, così, il secondo pilota più giovane a vincere un gran premio, alle spalle di Troy Ruttman il quale aveva conquistato la 500 miglia di Indianapolis 7 anni prima, nel 1952 a 22 anni e 80 giorni quando ancora il leggendario Ovale faceva parte del mondiale di Formula 1. Il campionato mondiale del 1960 lo corona vice-campione del mondo concludendo la sua miglior stagione di sempre dietro al compagno di squadra, Brabham: la vittoria strappata nel GP di apertura corsosi in Argentina e 5 podi arricchiscono ulteriormente il suo palmares. Negli anni successivi, continua a collezionare diversi podi affermandosi come uno dei piloti neozelandesi più forti e vincenti di sempre insieme al suo connazionale ‘L’Orso’ Denny Hulme, il quale resta, però, l’unico pilota neozelandese nella storia della Formula 1 ad aver vinto un mondiale, nel 1967, al comando della Brabham, la scuderia fondata dallo stesso Jack Brabham in collaborazione con il progettista australiano Ron Tauranac. Il matrimonio sportivo di Bruce McLaren con la Cooper dura 7 anni e termina nel 1965; nel frattempo, però, all’età di 26 anni, fonda la propria scuderia, la Bruce McLaren Motor Racing Ltd il 2 settembre 1963 e, con l’aiuto dell’ingegnere Robin Herd, inizia a progettare e a dare vita alle vetture che, da tempo, aveva in cantiere. La sua scuderia, oggi conosciuta semplicemente come McLaren F1 Team, debutta, in modo ufficiale, nel campionato mondiale del 1966, 16 anni dopo la prima edizione. La primissima attività del team, invece, risale alla Coppa Tasmania, il campionato automobilistico oceanico corsosi tra Australia e Nuova Zelanda in cui Bruce McLaren schiera due Cooper guidate dallo stesso Neozelandese, che vincerà il campionato, e dal giovane statunitense Timmy Mayer. Il biennio 1966-1967 non avrà una partecipazione costante al massimo campionato della McLaren in quanto, il fondatore, oltre a correre in Formula 1, schierava le proprie vetture in diverse competizioni, quali il campionato Can-Am, una competizione automobilistica svoltasi dal 1966 al 1974 in Nord America; nel 1967, infatti, vince il campionato davanti a Hulme e al britannico John Surtees con la M6A, prima vettura McLaren costruita appositamente per la competizione, di colore arancione, tinta che diventerà, successivamente, il marchio del team. Sarà l’anno 1968 che vedrà l’ingresso definitivo e costante ad ogni gran premio della McLaren nella massima categoria; sarà anche l’anno del primo successo di sempre della scuderia con la vittoria del GP di Belgio a Spa siglata dallo stesso fondatore Bruce, per lui, ultimo trionfo in carriera. Il 2 Giugno 1970, sul circuito di Goodwood, in Inghilterra, il cuore di Bruce McLaren cessa di battere; un incidente rimediato durante un test della nuova McLaren M8D pone fine alla brevissima vita del pilota che si spegne a soli 32 anni. Sepolto, tutt’oggi, nel cimitero di Waikumete, ad Auckland, Bruce McLaren, nel 1991, viene inserito nella International Motorsports Hall of Fame, un prestigioso riconoscimento e ringraziamento per ciò che ha saputo regalare al mondo delle quattro ruote e alla Formula 1, donando al motorsport il suo impero storico e iconico, la scuderia britannica McLaren, la più vincente di sempre per gran premi insieme alla Ferrari. Un contributo senza eguali e, oggi, a 52 anni dalla sua scomparsa, è doveroso omaggiarlo.

 

Grazie Bruce, Sarai nella Hall of Fame di ogni grande appassionato della Formula 1 e non solo.

 

Riposa in pace grande campione.

Bruce Mclaren
Bruce Mclaren

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