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GP MONACO: UN GIRO DI PISTA CON NOI. AD OGNI CURVA UN SIGNIFICATO

DI LAURA PIRAS

Il week-end monegasco sta per entrare nel vivo delle attività e i piloti stanno per affrontare una delle piste più difficili in cui gli errori sono sempre dietro l'angolo. E quì le sbavature possono costare parecchio caro. Poche vie di fuga, guardrail in agguato, muretti...Tutto è un pericolo costante. 

Ma il circuito di Monaco non è solo tensione, è anche storia e leggenda. 

Ogni curva ci racconta qualcosa, ogni curva ha con sè un nome e un significato particolare. Ma vediamo insieme qualche notizia e curiosità sulle curve del tracciato. 

 

 

 

UN GIRO DI PISTA:

 

Tutto inizia sul rettilineo principale posto lungo il Boulevard Albert. Subito dopo lo start incontriamo subito la prima curva: la Sainte Devote

Sainte Devote o Santa Devota è la patrona di Montecarlo, a lei è stata dedicata la chiesa che si scorge superato il traguardo. 

La santa, martire corsa uccisa nel 300 d.C. (poco prima l'Editto di Costantino e sotto l'impero di Diocleziano), viene festeggiata ogni 26 e 27 gennaio. In suo onore viene dedicata una processione che è una delle celebrazioni più importanti del Principato. 

Secondo la leggenda, sotto volere di Diocleziano, il corpo della martire doveva essere bruciato ma un gruppo di fedeli cristiani riuscirono a trafugare la salma e a metterla su una barca diretta in Africa con l'intento di poterle dare una degna sepoltura cristiana. La barca però non raggiunse mai i lidi africani, a causa di una tempesta.

Il maremoto cessò, non appena arrivò una colomba e la nave arrivò a Monaco.

 

La curva Sainte Devote e sullo sfondo la chiesa  dedicata alla santa
La curva Sainte Devote e sullo sfondo la chiesa dedicata alla santa

Di seguito alla Saint Devote troviamo in salita il rettilineo ondeggiante del Beau Rivage posto lungo la Avenue d’Ostende. Questo tratto del tracciato porta alla Curva intitolata Jules Massenet, compositore francese autore di 25 opere liriche tra le quali spiccano Manon, Le Cid, Werther. Nota curiosa vuole Massenet maestro di Puccini.  

 

Curva del Massenet
Curva del Massenet

La curva successiva è quella del Casino, che trae il nome dal Casinò di Monte Carlo. Successivamente dopo un piccolo tratto rettilineo giungiamo al Mirabeau alto, che significa il "Belvedere alto". Poco dopo incontriamo il tratto più lento del mondiale, costituito da un tornante in discesa, il famoso Loews, o vecchia stazione. Dal 2010 si ufficialmente si chiama "Fairmont Hairpin", nome derivante da un albergo che sovrasta la curva.

Al Fairmont Hairpin è molto richiesta la camera numero 3002, la Suite Senna, al cui interno possiamo apprezzare molte foto del pilota brasiliano e il casco con cui il brasiliano vinse qui per la prima volta nel 1987. Insomma una camera museo. 

Il nome “Loews” proveniva dal secondo Casinò più grande di Monte Carlo, posto nelle vicinanze del Gran Casinò.

 Il vecchio Loews oggi ribattezzato tornante Fairmont
Il vecchio Loews oggi ribattezzato tornante Fairmont

Dopo il tornantino è la volta del Mirabeau basso che ci inserisce nella Curva del Portiere, precisamente il Portier, dove il pilota brasiliano Senna commise uno degli errori più incredibili della sua carriera nel 1988. Il nome Portier proviene dall'albergo adiacente.

Non tralasciamo in questo giro di pista il tunnel che si trova in quel settore. Tunnel che in realtà consiste in un curvone a destra che anticipa la chicane del Porto. Quì oltre al porto c'è la presenza dell’hotel Port Palace Monaco e del Miramar Monaco.

Il tunnel del circuito
Il tunnel del circuito

In questo viaggio che stiamo facendo lungo le stradine del circuito del Principato di Monaco, dopo la chicane del Porto incontriamo un breve tratto rettilineo che conduce alla curva del Tabaccaio, ufficialmente Tabac. Un tempo proprio in quel punto del circuito sorgeva un sali e tabacchi, ora invece al suo posto è stata aperta una pizzeria. Nonostante il cambiamento la curva ha mantenuto lo stesso nome. 

La nostra vettura virtuale si invola verso una doppia chicane. La prima è dedicata a Chiron, l’unico pilota monegasco ad aver vinto il gran premio qui. Ci trasportiamo magicamente nel 1931 quando Louis Chiron vinse con una Bugatti che nel 2016 avrebbe creato una supercar a lui intitolata. L'anno scorso Leclerc gli ha dedicato il casco. 

La seconda chicane dopo la Chiron è quella delle Piscine.

Lasciata l'ultima chicane i piloti affrontano la Rascasse, nome di un noto ristorante nato nel 1973 e poi l'ultima curva, la Virage Antony Noghes, un grande omaggio al commerciante di tabacco che organizzò la prima edizione del Gp di Monaco e del Rally di Monaco. 

 

La Rascasse
La Rascasse

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