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MONTECARLO E GLI IMMORTALI

DI NICOLA CORINI

A Monaco, più di ogni altra pista, da sempre emerge il valore del pilota: in un circuito angusto e tortuoso come quello del Principato, il coraggio e la classe sono due requisiti fondamentali. Non a caso, un esempio su tutti è Michael Schumacher: qui il Kaiser ha deliziato gli appassionati di F1 fin dagli inizi della sua carriera e negli anni a venire: ad esempio nel 1997, quando al primo giro di gara, in condizioni di bagnato pesante, rifilò 6" a Giancarlo Fisichella, suo diretto inseguitore. 

Michael Schumacher e Montecarlo
Michael Schumacher e Montecarlo

Oppure nel 1999, quando precedette Irvine per una magnifica doppietta Ferrari, nel 2000 con una sontuosa Pole Position o ancora nel 2001, quando approfittò di un problema tecnico alla partenza per il poleman Coulthard e andò a vincere. Le edizioni successive non furono altrettanto rosee per Schumi: nel 2004 il ritiro a causa del tamponamento di Montoya ai suoi danni durante la Safety Car sotto il Tunnel, nel 2006 la retrocessione all'ultimo posto in qualifica dopo aver parcheggiato la Ferrari alla Rascasse, nonostante in quel momento fosse in Pole Position. Nel 2012, a 43 anni suonati, accade il miracolo: ma per capire bene il contesto, occorre tornare indietro di una settimana rispetto a Montecarlo, al GP di Spagna. A Barcellona, Michael viene penalizzato per un suo errore di valutazione, dal momento che in fondo al rettilineo principale tampona la Williams di Bruno Senna, ponendo fine alla gara di entrambi. Il collegio dei commissari decide di punire Schumi con l'arretramento di cinque posizioni sulla griglia di partenza del GP di Monaco. Nelle prove libere il 7 volte campione del mondo oscilla a metà classifica, tra l'8° e il 12° posto, nulla che facesse presagire chissà cosa in qualifica. Nella Q1 il tedesco della Mercedes è quinto, appena davanti al compagno di squadra Rosberg; nella fase successiva è Felipe Massa (Ferrari) a primeggiare, con il tempo di 1'14"911, davanti a Rosberg e a Maldonado, fresco vincitore del GP di Spagna, con Schumacher ancora in 5° posizione. Nella ultima e decisiva fase avviene il miracolo: dopo il primo tentativo è Rosberg a chiudere in testa, davanti a Webber, ma nell'ultimo decisivo tentativo, è Michael a piazzare la zampata vincente: è Pole Position, a 43 anni e 4 mesi, con il tempo di 1'14"301. È vero, questa Pole non risulta negli annali della F1 ma risulta nei nostri cuori appassionati e amanti di Schumi e della sua leggenda. Ai microfoni di Ettore Giovannelli, inviato Rai, dichiara: "Sono veramente emozionato per aver fatto la pole qui a Monaco. Farlo qui dopo quello che mi e' successo negli ultimi due anni e' incredibile. Puntero' lo stesso a vincere anche se partiro' sesto''. Parole da vincente, da sette volte campione del mondo. La pole viene successivamente assegnata a Webber (Red Bull) davanti a Rosberg, ma i riflettori sono inevitabilmente su Michael che ha scritto un'altra pagina della sua infinita carriera. La gara non andrà bene, si ritirerà a 15 giri dalla fine, ma in fin dei conti non lo ricorderà quasi nessuno. Il Gran Premio viene vinto da Webber che precede Rosberg e Alonso, ma a chiunque se ne intenda di F1 di questo GP rimarrà sempre impressa la Pole "mancante" di Michael Schumacher.

Sempre Michael sulle stradine del principato
Sempre Michael sulle stradine del principato

Due anni più tardi è cambiato tutto: le Power Unit hanno preso il posto dei motori, con l'ibrido che ha sostituito il V8, durato dal 2006 al 2013. Michael Schumacher, dopo il ritiro a fine 2012, corre la sua gara più importante già da alcuni mesi, e Lewis Hamilton ha lasciato la McLaren per la Mercedes da più di un anno, con Seb Vettel in difficoltà dopo quattro titoli consecutivi. Il Gran Premio di Monaco è il sesto appuntamento del Mondiale 2014, finora dominato dalla Mercedes con vittorie per Hamilton (4) e Rosberg (1), con Red Bull, Williams e Ferrari ad inseguire a debita distanza. Nelle retrovie vi sono Caterham e Marussia, quest'ultima con il promettente Jules Bianchi, da qualche tempo nel programma giovani del Cavallino. Il sabato di Montecarlo vede un fatto eclatante: al Mirabeau alto, a pochi secondi dalla fine della Q3, Nico Rosberg va lungo (intenzionalmente?), causando una bandiera gialla che gli permette di mantenere la Pole ai danni di Lewis Hamilton, distanziato di soli 59 millesimi; alle loro spalle emergono le Red Bull di Ricciardo e Vettel, seguite da Alonso e Raikkonen su Ferrari. Jules Bianchi è tra gli eliminati nella Q1, al 19° posto, precedendo il compagno di squadra Chilton e le Caterham di Kobayashi ed Ericsson, il massimo che potesse fare. Poco prima della gara, Bianchi viene arretrato in ultima posizione per la sostituzione del cambio, una vera condanna in un circuito come quello del Principato... 

Jules Bianchi
Jules Bianchi

Al 1° giro si ritira Perez, tamponato al Mirabeau da Button, con successivo ingresso della Safety Car. Alla ripartenza, il campione del mondo Vettel è costretto al ritiro per un guasto alla Power Unit, con Kimi Raikkonen che nei primi giri è salito in 3° posizione davanti a Ricciardo. Nel frattempo Jules Bianchi sale al 14° posto a seguito del ritiro ai box per la Toro Rosso di Kvyat per un problema tecnico. Alla venticinquesima tornata Sutil (Sauber) abbandona la gara dopo un incidente in uscita dal tunnel, in una dinamica simile a quella di Perez nel 2011 in qualifica, ma con meno pericolo, mentre tre giri dopo Raikkonen si ferma per un pit stop supplementare a causa di una foratura, finendo nelle retrovie. Nuovo ingresso della Safety Car e gara che si fa assolutamente imprevedibile e caotica, con un generale valzer dei pit stop che mantiene intatte le prime posizioni. Al 35° giro Bianchi supera Kobayashi: un sorpasso fondamentale in chiave lotta 10° posto tra i Costruttori contro la Caterham. A metà gara Rosberg è al comando, seguito da Hamilton, Ricciardo e Alonso, con Bianchi in dodicesima posizione dopo il drive through scontato da Vergne (Toro Rosso). Tra i due inizia un'accesa battaglia a partire dal 48° giro, ma quattro giri più tardi il pilota del team di Faenza si ritira a causa di un guasto alla Power Unit, con evidente fumata annessa. Altro colpo di scena subito dopo, al 57° passaggio: Bottas si pianta all'uscita del tornante della Vecchia Stazione, un altro ritiro! Poco dopo è Gutierrez a ritirarsi, toccando le barriere interne alla Rascasse e andando in testacoda, non riuscendo più a ripartire. Bianchi, con una gara pulita e accorta, risale al 10° posto, clamorosamente in zona punti: nel frattempo, però, viene penalizzato di 5" per essere avanzato sulla griglia di partenza a seguito del ritiro pre gara di Maldonado per un problema tecnico. Deve dunque tenere il distacco su Grosjean, suo inseguitore, al di sopra dei 5" per portare i primi punti alla Marussia. Situazione invariata davanti, con Rosberg al comando, seguito da Hamilton, Ricciardo, Alonso e Hulkenberg. A poco meno di dieci tornate dalla fine Hamilton rallenta il passo a causa di un problema ad un occhio, con Ricciardo che si avvicina sensibilmente: non un momento facile per Lewis, alle prese anche con un manipolo di doppiati. Nel 74° giro accade l'incredibile: in un improvviso attacco alla Vecchia Stazione su Magnussen, Raikkonen finisce lungo ritirandosi insieme al danese: a questo punto Bianchi sale incredibilmente in ottava posizione. La gara termina con il successo di Nico Rosberg che si riprende la vetta del Mondiale davanti a Hamilton, con Ricciardo terzo e Alonso quarto. Bianchi chiude ottavo, poi arretrato in nona posizione a causa della suddetta penalità. È il primo piazzamento a punti della sua carriera e della storia della Marussia, giunta alla quinta stagione (con diversi nomi) in F1. Sembrava l'inizio di una scalata al top per Jules, magari in Ferrari entro un paio di anni, così però non sarà, per i motivi che tutti sappiamo. Ma la sua gara e il suo talento non verranno mai dimenticati: anzi, il suo ricordo è rinvigorito da quello che è definibile, in un certo senso, il suo erede. Quel Charles Leclerc, suo amico e suo "fratello minore", anch'esso da sempre nel vivaio Ferrari, e che tanto è stato aiutato da Bianchi dal punto di vista economico e affettivo per emergere ai livelli degli ultimi anni.

I festeggiamenti di Jules per il nono posto
I festeggiamenti di Jules per il nono posto

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