· 

PASTOR MALDONADO: RE DI SPAGNA

DI NICOLA CORINI

Se nella storia recente della F1 c'è una stagione che più di ogni altra è associabile a incertezza e imprevedibilità, questa è il 2012. Nei primi 4 GP del campionato sono infatti 4 i vincitori diversi (saranno poi 7 nei primi 7 GP). Dopo l'assolo di Jenson Button in Australia, il successo sul bagnato di Fernando Alonso in Malesia davanti a Sergio Perez su Sauber al primo podio in carriera, il trionfo di Nico Rosberg che dopo 57 anni porta la Mercedes sul gradino più alto del podio in Cina, e la vittoria classica di Sebastian Vettel in Bahrein (pole e gara solitaria), si arriva a Barcellona per il GP di Spagna, primo appuntamento europeo stagionale. Si fatica ad individuare un filo conduttore chiaro su chi possa essere il dominus del mondiale. Nelle libere del venerdì sono Ferrari e McLaren le più veloci, con Fernando Alonso e Jenson Button al comando rispettivamente della prima e della seconda sessione, con anche Vettel costantemente nei quartieri alti insieme a Rosberg. Diverso lo scenario che si prefigura a partire dalla terza sessione di libere, quella di sabato 12 maggio: alle spalle del campione del mondo Vettel emerge la Williams di Pastor Maldonado, seguito dall'altrettanta sorprendente Sauber di Kobayashi. Poche ore dopo, le qualifiche iniziano con Hamilton in grande spolvero, al comando della Q1 con più di mezzo secondo di vantaggio su Alonso e Grosjean (Lotus). Nella Q2 sale in cattedra Maldonado: con il tempo di 1'22"105 è nettamente davanti a Hamilton, Grosjean e Perez. Il venezuelano si ripete nella decisiva Q3, piazzandosi in seconda posizione dietro al poleman Hamilton e davanti a Fernando Alonso e alle Lotus di Grosjean e Raikkonen. La svolta del weekend accade, però, pochi minuti dopo: Lewis parcheggia la sua McLaren sul rettilineo appena precedente il secondo rilevamento cronometrico, a causa della poca benzina nel serbatoio in vista delle verifiche tecniche di rito. I commissari di gara decidono, poco dopo, di punire Hamilton con la squalifica dalla sessione del sabato e sarà addirittura costretto a partire dall'ultima posizione in griglia per la gara del giorno successivo. Questo fa sì che  Maldonado salga in pole position, riportando la Williams in prima posizione al sabato come non accadeva da quasi otto anni (GP del Brasile 2004 con Montoya); al suo fianco partirà Fernando Alonso, mentre la seconda fila sarà interamente occupata dalle Lotus, con il leader del campionato Vettel in settima posizione. Al via del Gran Premio accade quello che successe l'anno precedente, con Alonso in testa alla prima curva: sopravanzato dall'asturiano, Pastor non si scompone e resta nei paraggi di Alonso per tutto il primo stint di gara. L'usura degli pneumatici Pirelli di quegli anni, fa sì che tutti i big si fermino già intorno entro il 12° giro: al termine del valzer dei pit stop Alonso è ancora in testa, seguito da Maldonado e da Kimi Raikkonen. Nel secondo stint di gara cambia la situazione: l'alfiere della Williams anticipa la seconda sosta, rientrando ai box già al 26° passaggio, con Alonso che rimane in pista. L'undercut è riuscito, dato che Maldonado passa in testa alla gara dopo alcune difficoltà di doppiaggio con Pic (Marussia) per il ferrarista. Una ventina di giri più tardi si passa alle gomme più dure, per l'ultimo stint di gara: nei giri immediatamente successivi alla nuova tornata di soste, Alonso cerca di impensierire il leader della gara grazie al Drs, ma dopo una decina di tornate è costretto a desistere a causa di un repentino calo delle gomme: nel frattempo giornata difficile per Vettel che, a causa di una penalità, è nelle retrovie. Nei giri successivi è Raikkonen a tentare l'assalto alla seconda posizione: il finlandese, maestro nella gestione degli pneumatici, non riesce però a sopravanzare il ferrarista e si accontenta del podio. Le posizioni restano invariate e Maldonado taglia il traguardo in prima posizione aggiudicandosi il Gran Premio di Spagna davanti a Fernando Alonso e alla Lotus di Raikkonen! Quella di Maldonado fu non solo la sua prima vittoria e il suo primo podio in carriera ma fu anche il primo successo in assoluto per il Venezuela che, grazie anche alle spinte governative e ai petroldollari, è riuscito a portare in F1 un pilota di livello: certo, non sempre costante, ma sicuramente mai banale e sempre imprevedibile. Nelle ore immediatamente successive alla gara, un improvviso incendio scoppiò all'interno del box della Williams: durante i festeggiamenti probabilmente una scintilla proveniente dal sistema di recupero dell'energia cinetica, ovvero il Kers, ha generato questo terribile incendio nel quale vi furono ben 31 feriti, uno dei quali in maniera grave. Un'altra ipotesi era quella di un problema avvenuto nelle operazioni di svuotamento del carburante; in ogni caso per il team di Frank Williams la cenere e il fumo dell'incendio non sono state di buon auspicio. La vittoria di Maldonado è tutt'ora l'ultimo successo del team di Grove, nel frattempo passato di proprietà (2020). Anche per Pastor le cose non proseguirono certo in maniera positiva, dato che i suoi altri migliori risultati in F1 sono un 5° posto nello stesso 2012 ad Abu Dhabi sempre a bordo della FW34, e ben tre settimi posti nel 2015 con la Lotus, nel suo ultimo anno in F1 e con una fama sempre più legata a svariati incidenti, comunque oggetto di culto da parte degli appassionati della massima serie automobilistica. Dopo la F1 Maldonado riuscì a togliersi alcune soddisfazioni nelle serie americane a ruote scoperte e nel Mondiale Endurance, come la vittoria della 6 Ore di Spa nel 2019. La sua carriera terminò in maniera improvvisa proprio al termine di quell'anno, all'età di 34 anni.

La felicità di Pastor Maldonado!
La felicità di Pastor Maldonado!

Scrivi commento

Commenti: 0