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IL PRIMO GRAN PREMIO DELLA STORIA DELLA FORMULA 1: IL TRIONFO DI NINO FARINA

DI LAURA PIRAS

Oggi, non di domenica ma di sabato, nel lontano 1950 si tenne il primo gran premio della storia della Formula 1. 

Il teatro di questa competizione fu il circuito di Silverstone, strutturato grazie all'unione di due piste di un vecchio aeroporto, in dotazione da parte della RAF durante il secondo conflitto Mondiale.

Il circuito di Silverstone nel 1948
Il circuito di Silverstone nel 1948

La gara venne vinta dall'italiano Nino Farina alla guida dell'Alfa Romeo. Farina precedette al traguardo due compagni di squadra: Luigi Fagioli e Reg Parnell.

Fagioli era connazionale a Farina mentre Parnell era di origine britannica. 

Nota curiosa è che il Gran Premio venne riconosciuto anche come Gran Premio d'Europa per il 1950.

Per Farina fu un dominio talmente tanto netto che conseguì il primo hat trick della storia del campionato mondiale di Formula 1. Siglò la pole position e il giro veloce della gara e inoltre si issò sul gradino più alto del podio. 

Per l'Alfa Romeo fu anche Gran Chelem perché le vetture del quadrifogli condussero sempre la gara in testa. Oltre a Farina anche Luigi Fagioli e Juan Manuel Fangio percorsero alcuni giri della gara in prima posizione. 

 

Il primo gran premio della storia.
Il primo gran premio della storia.

Sul circuito, ad assistere la gara ci sono quasi 150 mila persone, veramente tanti spettatori. Un inizio davvero roseo per la Formula1. A cibarsi del suono dei motori e dei sorpassi dei nostri alfieri ci sono anche il Re, Giorgio IV, la Regina Elisabetta, venuti a Silverstone accompagnati da parte della famiglia reale.

 

Giusto per dovizia di cronaca fra i piloti figurano rappresentanti di una certo lignaggio: come il barone svizzero Emmanuel Toulo de Graffenried, che aveva vinto l'anno prima a Silverstone, e il principe thailandese Birabongse Bhanudej Bhanubandh, pilota della Maserati. 

 

C'è un'assenza illustre sulla griglia di partenza del primo gran premio: manca il Cavallino Rampante.

La Ferrari decise di non partecipare alla competizione perché impegnata a  perfezionare la 275 F1. La squadra di Maranello farà il suo debutto a Montecarlo non riuscendo minimamente ad impensierire l'Alfa Romeo che è inarrestabile.

Le Alfa 158, dotate di gomme Pirelli Stella bianca, domineranno in largo e in lungo il mondiale. 

 

 

Alfa Romeo 158
Alfa Romeo 158

«Prime le quattro Alfa 158, le Alfette, che subito rivelano l'impazienza di divorare la pista. Un rettilineo lunghissimo, veramente a perdifiato, più di quanto correrebbe un gigantesco aereo per prendere il volo». (Servizio televisivo girato durante il Gran Premio) 

 

Al via, con la bandiera a scacchi sventolata dal barone italiano Antonio Brivio, scattano in testa le Alfa Rome, che avevano spadroneggiato anche durante le qualifiche. 

Durante i primi giri ci saranno vari sorpassi e contro-sorpassi fra Farina, Fangio e Fagioli. Fangio sarà costretto al ritiro a causa di un problema di lubrificazione.

A vincere sarà Farina con un distacco di 2 secondi e sei decimi su Fagioli. A completare il podio ci sarà l'inglese Parnell giunto al traguardo con un distacco di un minuto. 

 

 

“Nino Farina era l’uomo dal coraggio che rasentava l’inverosimile”, scrisse Enzo Ferrari nel suo libro. “Piloti che gente”.

 

Farina era un pilota davvero dotato di un coraggio incredibile ma al di fuori del mondo della Formula 1 era un personaggio davvero particolare sempre al centro dell'occhio del ciclone a causa della sua grande passione per le donne e il vizio di correre fumando un sigaro cubano. 

Nino Farina
Nino Farina

Nino Farina nato a Torino il 30 ottobre 1906, trova subito terreno fertile per innamorarsi delle corse in quanto suo padre Giovanni fondò gli Stabilimenti Farina, una delle più antiche ed importanti carrozzerie automobilistiche dell’epoca.

Fratello di Giovanni era Pinin, padre di quello che diventerà il famoso ingegner Sergio Pininfarina, cugino di Nino.

Nel 1950 Nino partecipò precisamente a sei dei sette eventi in calendario. Saltò solo la 500 Miglia di Indianapolis ma si distinse anche nel Gran Premio di Svizzera e quello di Italia siglando anche il giro veloce. 

E sarà proprio a Monza, il 3 settembre 1950, che Farina venne proclamato campione del mondo con 30 punti precedendo Fangio a quota 27. 

Questo fu la genesi dello sport che tanto amiamo, solo l'inizio di un'avventura che ci accompagna anche ora. 

 

 

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