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PREVIEW GRAN PREMIO IMOLA 2022

di Marco Terragni

Il gran premio del Emilia Romagna arriva alla sua terza edizione, sempre sul circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola.
Circuito con una grande tradizione in F1, per anni ha ospitato il gp di San Marino permettendo all’Italia di avere due gare in calendario fino al 2006, anno della sua uscita dal calendario. Imola è tornata in calendario dal 2020 come gp del Emilia Romagna.

Albo d'oro
Cosa racconta l'albo d'oro delle gare corse a Imola?
Per quanto riguarda i piloti record di successi per Michael Schumacher con 7, a seguire Prost e Senna con 3, Mansell e Hill a quota 2 mentre un solo successo per Piquet, Pironi, Tambay, Coulthard, Ralf Schumacher, Frentzen, Alonso, De Angelis e Patrese.
Per quanto riguarda i team 8 successi per Ferrari e Williams, 6 per Mclaren ed uno a testa per Benetton, Lotus, Brabham e Renault.

Circuito
La pista dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari ha subito varie modifiche nel corso della sua storia. Lungo 4.909 m, la pista presenta 19 curve 8 a destra e 11 a sinistra. Rispetto alla versione utilizzata fino al 2006, non è più presente la variante bassa mentre un unico tratto veloce collega la Rivazza, ultima curva e la Variante del Tamburello.

 

 

Storia

 

La prima corsa della F1 ad Imola fu nel 1979, una tappa però non valida per il mondiale con Niki Lauda che si impose portando per l'ultima volta al successo un motore Alfa Romeo. Il tracciato entrò in calendario definitivamente dal 1980, nel quale ospitò il gp d'Italia poiché Monza era impegnata in lavori di ristrutturazione. La corsa vide il successo della Brabham di Nelson Piquet davanti al contender per il mondiale Alan Jones su Williams, la quale si aggiudicò al termine della corsa il suo primo mondiale costruttori.
Dal 1981 Imola ospiterà il gran premio di San Marino, scappatoia escogitata per permettere all’Italia di ospitare due gp sul suolo nazionale e vedrà il successo di Nelson Piquet su Brabham. Il 1982 e il 1983 vide invece i primi successi di Ferrari. Nell'82 il gp, boicottato dai team inglesi riuniti nella FOCA e che vide la partecipazione di sole 14 vetture fu segnato dalla lotta fratricida tra Pironi e Villeneuve con la vittoria del primo dopo un’aspra lotta che lascerà un forte strascico di polemiche tra i due piloti e avrà un esito tragico due settimane dopo a Zolder, in Belgio con la scomparsa di Villeneuve. L'anno successivo si impose invece Tambay, dopo una lunga lotta con la Brabham di Patrese. Un gp ricordato anche per i fischi ingenerosi riservati dal pubblico al pilota italiano, colpevole di aver superato la rossa. Ma poco dopo Patrese uscì alle acque minerali consegnando la vittoria alla rossa n°27 che dedicò il trionfo al compianto Gilles, perito in Belgio l'anno precedente.

 

 

 

 

 

Il momento in cui Tambay taglia il traguardo nel 1983 con Ferrari
Il momento in cui Tambay taglia il traguardo nel 1983 con Ferrari

Dal 1984 iniziò il dominio dei team inglesi cioè Williams, Mclaren, Lotus e Benetton che si divisero le vittorie.
Da ricordare fu l'edizione del 1985, che vide una furiosa lotta tra i due contendenti al titolo Prost su Mclaren (vincitore nell'84 e poi nell'86) e Alboreto su Ferrari e per il pazzo finale, dovuto ai problemi di consumo della benzina. Il leader Senna fu costretto al ritiro per aver finito il carburante a 4 giri dalla fine, mentre la Ferrari di Johansson in grande rimonta fu costretta al ritiro per aver anch'essa finito il carburante poco curve dopo aver passato Prost ed essersi portata in testa. La gara fu vinta da quest’ultimo, sommerso dai fischi dei ferraristi delusi. Ma a causa di una irregolarità tecnica il francese fu squalificato e la vittoria assegnata ad Elio De Angelis su Lotus, che divenne anche il leader del mondiale.
La gara del 1987 vide il trionfo di Mansell su Williams in una gara che vide l'assenza dalla gara del rivale Piquet a seguito delle conseguenze di uno scoppio di uno pneumatico durante le prove alla curva del tamburello, con i medici che gli impedirono di partecipare alla gara. Nel 1988 vinse Senna su Mclaren davanti al compagno Prost e alla Lotus del campione in carica Piquet.
Celebre fu il 1989 sempre con il trionfo di Senna davanti a Prost, in una gara che segnò lo scoppio definitivo della feroce rivalità tra gli alfieri Mclaren. Vi era infatti un accordo tra i due piloti secondo il quale chi fosse stato in testa dopo lo start non avrebbe dovuto essere attaccato dal compagno. Alla prima partenza Prost rispettò questo accordo, cosa che però non fece Senna al secondo start (dopo l'incidente al quarto giro a Berger) superando Alain alla Tosa dopo aver perso la posizione allo stacco.
Nel 1990 fu invece Riccardo Patrese su Williams ad imporsi sulla pista del Santerno. Stavolta, a differenza del 1983 ci furono solo applausi per il pilota padovano che concluse davanti a Berger su Mclaren e Nannini su Benetton.

 

 

La famosa partenza del gp 1989
La famosa partenza del gp 1989

I tre anni successivi videro vincitori sempre diversi. Nel 1991 fu Senna su Mclaren ad imporsi in una gara famosa per il ritiro durante il giro di ricognizione di Prost su Ferrari per un testacoda che fu conseguenza della pista umida. Nel 1992 vinse invece Mansell su Williams davanti al compagno Patrese e la Mclaren di Senna mentre nel 93 fu Alain Prost a vincere la gara davanti alla Benetton di Schumacher e la Ligier di Brundle. Poi venne il weekend tragico del 1994. Il venerdì Rubens Barrichello si schiantò all'ingresso della variante bassa a causa del cedimento della sospensione posteriore sinistra. Per sua fortuna il brasiliano, subito medicato e trasportato in ospedale, se la cavò con frattura al setto nasale, tagli alla bocca, un braccio rotto, una costola incrinata ed una leggera amnesia.

Il sabato avvenne la tragedia. Il pilota della Simtek Roland Ratzemberger si schiantò contro il muro della svolta Villeneuve a 316 km/h a causa del cedimento dell'ala anteriore, la cui fortissima decelerazione gli causò un'immediata frattura cranica. Lo sfortunato pilota perì poco dopo l'arrivo in ospedale. Il giorno dopo fu invece Ayrton Senna a perdere la vita, a causa di un'incidente verificatosi al 7° giro alla curva del Tamburello.

A seguito di questi tragici incidenti il circuito venne pesantemente modificato per poter continuare ad ospitare il mondiale. Al posto delle veloci curve del Tamburello e Villeneuve furono introdotte 2 chicane per rallentare le auto. Interventi anche alle acque minerali, dove la chicane venne sostituita da una più dolce piega che permise anche un allargamento della via di fuga, che venne ampliata anche alla variante alta e alla Rivazza. Profondamente modificata anche la variante bassa, dove la prima veloce chicane venne eliminata con un tratto dritto che si congiunge direttamente alla chicane prima del traguardo. Al termine dei lavori il circuito, ora lungo 4895 m, risultò pesantemente rallentato ma più sicuro.

Tra il 1995 e il 1997 fu la Williams ad imporsi al circuito di Imola, nelle prime due occasioni con Damon Hill che nel 96 batté Schumacher che aveva ottenuto la prima pole con Ferrari il sabato mentre nel 97 fu Frentzen a vincere la sua prima gara in carriera mentre nel 1998 fu David Coulthard su Mclaren ad imporsi davanti alle rosse di Schumacher e Irvine. La Ferrari tornò a vincere nel 1999 e fino al 2006 sarà mattatrice sul circuito di casa, vinte tutte dal tedesco di Kerpen tranne in due occasioni. Nel 2001 con il primo successo in carriera per Ralf, fratello di Michael (che si ritirò in quella gara) al volante della Williams, che tornava a vincere dopo un digiuno che durava dal 1997. Nel 2005 fu invece Alonso su Renault a trionfare, al termine di una lotta al cardiopalma con uno Schumacher in rimonta dal 11° posto, nell’Unica giornata in cui le sue gomme Bridgestone funzionarono meglio della Michelin, ma questo non bastò per superare l'asturiano che fu abile ad evitare errori e vincere così la gara. Rivincita che arrivò l'anno successivo per la Ferrari e Schumacher, che tornavano a vincere in un gp "normale"(escludendo Indianapolis) da Giappone 2004. Una lotta molto simile a quella dei 2005, ma stavolta con Alonso nel ruolo di attaccante su Schumacher che anche lui fu bravo a resistere e portare a casa la vittoria.

 

Podio gp Imola 2006
Podio gp Imola 2006

Ma il 2006 fu l'anno del cigno per la F1 a Imola. Nonostante un contratto valido per i 2 anni successivi, Bernie Ecclestone decise di non tornare più, approfittando dei ritardi dei lavori promessi per aggiornare il circuito. Ma il vero obiettivo era liberare posto in calendario, per portare la F1 verso località che potessero garantire un maggior gettito di denaro.
Il 19 novembre 2006 la zona box venne abbattuta, mantenendo solo l'iconica torre Marlboro. I lavori di ristrutturazione vennero affidati ad Herman Tilke, che progettò un grande ampliamento della zona box e paddock con la gestione del circuito che continuò negli anni a rinnovare la licenza di grado 1 della FIA che permette di ospitare la F1, nella speranza di ritornare un giorno ad ospitare la massima categoria.
E la grande occasione arriva, con Imola che ritorna in calendario nel 2020 per le problematiche di calendario derivate dalla pandemia COVID, anche se avrà un format particolare, limitato solo al sabato e alla domenica. Il weekend vede la vittoria di Lewis Hamilton su Mercedes, che conquista il settimo titolo costruttori. Anche nel 2021 Imola è protagonista del mondiale, ospitando la seconda gara che vedrà il primo successo stagionale per Max Verstappen e la Red Bull, con l'olandese che conclude una striscia negativa in Italia che non gli aveva mai permesso di salire sul podio. Sul podio con lui Lewis Hamilton, autore di una rimonta dopo un errore a metà gara e Lando Norris su Mclaren. 

La partenza dell'ultima edizione 2021
La partenza dell'ultima edizione 2021

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