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I TEST DI F1 IN BAHRAIN

DI MARCO TERRAGNI

Questa settimana la Formula 1 si è spostata in Bahrein, per la seconda ed ultima sessione di test prima dell'apertura del mondiale.
Non è la prima volta che il piccolo stato mediorientale ospita nella sua quasi ventennale storia una sessione di test pre-stagionali. Ci sono vari aspetti che hanno portato le scuderie del circus a scegliere in alcune occasioni l’isola di Manama, tra le quali la garanzia di trovare un clima mite ed un tempo quasi sempre sereno (anche se non mancano eccezioni come saltuarie tempeste di sabbia) ma anche tranquillità e protezione da occhi indiscreti. Ma non è tutto oro quello che luccica e l’andare in Bahrein porta anche a molte criticità che spesso ne hanno impedito un suo utilizzo maggiore per le prove pre-mondiale come la lunghezza della trasferta, la lontananza dalle basi delle scuderie e le difficoltà per il trasporto logistico dei materiali che porta ad avere costi estremamente elevati per le scuderie che mette in difficoltà soprattutto i team minori. Proprio questa scuderie facendo leva su motivi finanziari hanno spesso rinunciato ad andare in Bahrein e imponendo a tutto il circus per molti anni di non andare in Medioriente preferendo rimanere in Europa, anche con il rischio di trovare un tempo non ottimale. La prima volta che la Formula 1 fu protagonista in Bahrein in inverno fu nel febbraio 2007, quando vi venne disputata l'ultima sessione dei test invernali alla presenza di tutti i team iscritti al campionato, tranne Williams e Spyker per un totale di sei giorni tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo prima della corsa inaugurale a Melbourne, in Australia.
L'anno successivo il circuito di Manama fu ancora protagonista di una sessione di test ma questa volta privati, ristretti a solo due team cioè Ferrari e Toyota per una sei giorni totale di prove prima dell'ultima sessione invernale che dovevano svolgersi a Barcellona con tutte le altre squadre. I due team presero questa decisione perché avevano un bisogno di ulteriori prove sulla macchina e avevano bisogno di un ambiente caldo che desse garanzie di tempo sereno.

La tempesta di sabbia che colpì i test del Bahrein nel 2009. Formulapassion
La tempesta di sabbia che colpì i test del Bahrein nel 2009. Formulapassion

Visto il buon esito di questo test anche l'anno successivo Ferrari e Toyota decisero di tornare in Bahrein nel febbraio, insieme anche alla BMW ma stavolta la scelta si rivelò poco felice. Infatti nella prima settimana di test il tempo fu sorprendente poco clemente con le squadre, con la prima giornata che fu rallentata dalla grande presenza del vento, che portò molta sabbia del deserto in pista rendendo difficoltoso girare. Il giorno dopo fu ancora peggio quando nella mattinata si abbatté sul Bahrein una grande tempesta di sabbia, per la sorpresa di piloti e team che furono costretti a rimanere bloccati ai box per tutto il giorno(compirono solo il giro di istallazione) vista l'impossibilità per l'elicottero della FIA di alzarsi in volo. Per fortuna dei team coinvolti però la situazione nei giorni successivi migliorò sensibilmente permettendogli di girare con maggiore regolarità e di concludere il proprio lavoro anche se poi per tutti e tre i team il campionato si rivelò sfortunato e Toyota e BMW a fine stagione si ritirarono dalla F1, a causa della crisi economica mondiale.
Dopo un 2010 che vide i team rimanere in Europa nell'inverno per il 2011 Formula 1 aveva in cantiere l'idea di organizzazione nuovamente una sessione di test pre-stagione in Bahrein, per i noti motivi del clima e con i team disposti a sopportare i costi della trasferta sul golfo persico. Ma in febbraio scoppiarono forti proteste in Bahrein contro la monarchia degli Al-Khalifa, sull’onda delle primavere arabe, con la popolazione che richiedeva maggiori diritti civili e politici ma che saranno repressa duramente dalla polizia e che porterà prima all'annullamento dei test e alla posticipazione e successivamente all’annullamento dello stesso gran premio. Malgrado la situazione di estrema gravità Bernie Ecclestone deciderà di tornare nella monarchia bahreinita per disputare il gran premio nel 2012, nonostante i dubbi delle squadre per la mancanza di garanzie di sicurezza dimostrato dall’incidente occorso ad un auto che trasportava alcuni meccanici della Force India, che dopo essere stati fermati ad un posto di blocco improvvisato dai manifestanti sono stati parzialmente coinvolti in uno scontro con la polizia che ha visto il lancio anche di bombe incendiarie; per questo motivo il team indiano non partecipò alla seconda sessione di prove libere per tornare prima in albergo per il timore delle proteste, ma confermando la partecipazione alla gara e del suo svolgimento. Questo a testimonianza della precarietà della sicurezza in Bahrein, con la presenza di ancora forti manifestazioni represse con la forza con i manifestanti che organizzarono proteste nella settimana del gp per approfittare della finestra offerta dall’arrivo della F1 per ottenere visibilità internazionale contro la repressione governata e chiedere l’annullamento del gp, per impedire di dare visibilità al governo. Ma l’iniziativa non ebbe successo, anche per il silenzio di F1 e Bernie Ecclestone che confermarono lo svolgimento della gara.

Immagini delle proteste del 2012 in Bahrein contro il gp. Wikipedia
Immagini delle proteste del 2012 in Bahrein contro il gp. Wikipedia

Dopo che anche nel 2013 a Manama si svolse soltanto il gran premio (con la settimana segnata ancora dalle proteste e duramente represse) nel 2014 venne deciso di svolgere di nuovo dei test pre-stagionali in Bahrein. Si era all'inizio di una grande rivoluzione in F1 che vedeva un radicale cambiamento tecnico con l'introduzione della Power Unit e tutte le scuderie avevano un gran bisogno di completare il numero maggiore di giri possibili senza troppe problematiche, una condizione era difficile ottenere nell’inverno europeo. Così i team si convinsero ad affrontare la costosa trasferta, rimanendo in Bahrein per un totale di 8 giorni divisi in due sessioni in settimane diverse. Ma nonostante il successo dei test il Bahrein non venne più riproposto negli anni successivi come sede dei test, nonostante alcuni team spingessero per tornare al caldo di Manama ma ancora una volta l’opposizione dei team minori bloccò questa opportunità, voj Barcellona confermata come sede quasi unica dei test negli anni successivi. La situazione è cambiata solo nel 2021, quando l'unica sessione di test pre-stagionali si è svolta in Bahrein, sede anche della prima gara stagionale due settimane più tardi. La scelta è stata fatta anche per evitare, visto i problemi col covid, eccessivi spostamenti logistici e compattare test e prima gara in un unica località nonostante l'ampio dibattito dei team sugli alti costi della trasferta soprattutto i team minori, ma alla fine la FOM è riuscita a convincere anche i più pessimisti della bontà della scelta. I team sono rimasti soddisfatti della sede potendo girare con un clima ideale, nonostante un inconveniente che si presentò durante la prima giornata di test con una tempesta di sabbia che colpì il tracciato, impedendo ai piloti di girare in una situazione simile al 2009.

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