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GP BRASILE: LA STORIA

DI MARCO TERRAGNI

Il Brasile e una delle tappe più attese del calendario di F1.

Sito dal 1990 sul circuito di Interlagos e calendarizzato nella parte finale del campionato, negli anni 2000 è stato spesso teatro dell'assegnazione del mondiale regalando in molte occasioni gare spettacolari, spesso condizionate dal tempo variabile.

Ma il circuito di San Paolo non è stata l'unica sede del gp del Brasile. Infatti se e vero che le prime edizioni dal 1973 fino al 1977(e 79-80) si sono svolte sull'impianto dedicato a Carlos Pace, nel 1978 e tra 1981 e 1989 il Brasile si spostò sul circuito di Jacarepaguá, nelle vicinanze di Rio De Janeiro per poi tornarci ad inizio anni 90. A partire da questa stagione, dopo aver saltato la tappa 2020 a causa delle problematiche legate al covid, la titolatura della gara cambierà nome da gp del Brasile a gp di San Paolo per via del forte intervento finanziario dell'omonimo stato, uno dei più importanti e forti della federazione brasiliana.

 

 

Albo d'oro

 

Cosa narrano le statistiche dei gp disputati nel gigante sudamericano?

Il pilota più vincente in assoluto è Alain Prost con 6 affermazioni, davanti a Michael Schumacher a quota 4 mentre Carlos Reutemann e Sebastian Vettel hanno vinto 3 volte ciascuno. Per quanto riguarda le affermazioni dei piloti di casa 2 successi a testa per Emerson Fittipaldi, Nelson Piquet, Ayrton Senna e Felipe Massa mentre una vittoria a che per Carlos Pace. Per quanto riguarda i piloti ancora in attività 2 allori per Lewis Hamilton, mentre una a testa per Max Verstappen e Kimi Räikkonen.  Podi anche per Fernando Alonso (ben 8!), Valtteri Bottas, Pierre Gasly e Carlos Sainz (1)

 

La classifica delle pole vede in testa Ayrton Senna con 6 partenze al palo, a seguire ben quattro piloti a quota 3: Hakkinen, Massa, Barrichello ed Hamilton. Record di podi per Schumacher a quota 10, a seguire Alonso con 8 mentre con 7 Prost e Raikkonen.

 

Per quanto riguarda i team il podio dei record e formato al primo posto da Mclaren con 12 insieme con a 11 pole position e 32 podi complessivi, al secondo posto Ferrari con 11 vittorie,7 partenza dal palo e 31 podi totali mentre terza è la Williams con 6 vittorie, 10 pole e 17 podi. Per quanto riguarda le scuderie attualmente presenti nel mondiale abbiamo Red Bull con 5 successi, 3 pile e 10 podi, Mercedes con 4 vittorie, 5 pole e 8 podi, Renault con 2 affermazioni, 3 pole e 6 podi totali. Un podio anche per Toro Rosso, ora Alpha Tauri.


Già dal nome l'impianto di San Paolo racconta molto delle sue caratteristiche, derivante dall'essere situato tra due laghi artificiali, il Guarapiranga e il Billings (da qui Interlagos) che erano stati progettati come una delle fonti idriche della città di San Paolo. In origine nel luogo in cui è presente ora l'impianto vi era l'idea di costruire un resort di lusso per le famiglie dell'élite della metropoli paulista, ma a causa della crisi che seguì il crollo della borsa di Walt Street nel 1930 questi piani vennero abbandonati e venne deciso di costruirvi negli anni successivi una pista dedicata al motorsport. Un’esigenza che si era fatta impellente dopo il 1936 quando, su una pista ricavata tra le strade di San Paolo, il francese Hellé-Nice al volante di un Alfa Romeo ebbe un incidente che causò la morte di 6 persone e ne ferì più di 30.

L'inaugurazione del nuovo impianto avvenne il 12 maggio 1940 con una gara motociclistica ed una automobilistica, su di un tracciato che era ben lontano dal completamento dei lavori poiché non c'erano gradinate, box, guard-rail e neanche la torre di trasmissione. Era presente soltanto la striscia di asfalto!

La pista rimase in attività fino al 1967, quando venne chiusa per terminare le strutture. Il circuito venne riaperto il 1° marzo 1970, ma nonostante i lavori di ammodernamento rimaneva il grande problema della viabilità per raggiungere la pista, che verrà risolta con una nuova tornata di lavori che obbligò i proprietari a chiudere di nuovo il circuito. Nel 1971 i lavori furono completati ed Interlagos poteva prepararsi ad ospitare la F1.

Il disegno si mostrava estremamente simile alla versione originale: lungo quasi 8 km, si sviluppa all'interno dello stesso terreno del circuito odierno ma con la differenza della presenza di due lunghi rettilinei e conseguenti curve veloci in luogo dell'attuale S di Senna, con il circuito che poi si contorceva all'interno del terreno nella parte lenta del tracciato.

Il primo gp avvenne nel 1972 e fu una priva generale per vedere se il Brasile era davvero in grado di ospitare la massima formula, ospitando una gara extra- campionato che non assegnava punti. La gara si rilevò un grande successo, vide la vittoria di Carlos Reutemann con terza l'altra Brabham di Wilson Fittipaldi ed entrò definitivamente in calendario dal 1973.

Le prime tre tappe videro altrettanti successi per piloti brasiliani, con due affermazioni per Emerson Fittipaldi (73-74) ed una per Carlos Pace (75), che conquistò in casa l'unico successo in carriera ed al cui ricordo, a seguito dell'incidente aereo che gli tolse la vita nel marzo 1977, fu dedicato il circuito nel 1985. Il 1976 e 1977 vide due successi Ferrari, nel primo caso con Lauda mentre nel secondo con Reutemann mentre le ultime due edizioni parlarono francese con il successo nel 1979 di Laffite su Ligier e nel 1980 di Arnoux su Renault.

Ma il 1980 fu l'ultimo anno per Interlagos, con il circuito che era estremamente criticato dai piloti per le pessime condizioni di sicurezza e per questo fu lasciato dal circus, allo scopo di trasferirsi suo nuovo circuito di Jacarepaguá.

Il circuito di Jacarepaguá

(la mappa del tracciato di Rio)

 

Il circus approdò sul tracciato vicino a Rio de Janeiro a partire dal 1978, per poi rimanerci per tutto il decennio degli anni 80.

La costruzione di questo impianto iniziò nel 1971 ma ben presto, a causa di problemi di natura economica i lavori furono sospesi per riprendere soltanto nel 1975. All'inizio il circuito era pensato solo per ospitare gare motociclistiche ma fu poi anche omologato per i grandi appuntamenti delle 4 ruote.

La pista, lunga 5.031 m e composta da 11 curve aveva però delle criticità con molti piloti che, anche se ne apprezzarono le qualità tecniche ne contestarono le forme troppo strette paragonandolo ad un circuito di kart; inoltre l'impianto era stato costruito vicino ad una laguna e vista l'elevata umidità rendeva difficile la vita ai motori.

Una scelta curiosa fu la decisione da parte dei proprietari dell'impianto di intitolare la pista a Nelson Piquet, che però correva ancora in F1 rendendolo un caso unico nel panorama del motorsport.

Sempre presente come seconda o prima prova del calendario, la pista vide alcune edizioni passate alla storia. La prima edizione vide la vittoria di Carlos Reutemann su Ferrari, che come ad Interlagos aggiudicò il primo gp su un nuovo tracciato ma questa volta valevole per il campionato del mondo. Il "gaucho triste" porto al successo per la prima volta a sua storia in F1 le gomme Michelin, che avevano debuttato nel circus da nemmeno un anno nel gp del Belgio 1977. Al secondo posto giunse Emerson Fittipaldi sul suo team, primo podio in assoluto per il team tutto brasiliano dei due fratelli Fittipaldi sponsorizzato dal gigante saccarifero brasiliano Copersucar. Fu una grande gioia anche per Emerson che tornava sul podio dopo un’assenza che durava dal gp degli Stati Uniti 1975.

Reutemann e Jones durante il gp del Brasile 1981

 

Un altra gara passata alla storia fu l'edizione successiva a Rio de Janeiro nel 1981, vinto sempre da Carlos Reutemann ma questa volta al volante di una Williams. La corsa è passata alla storia per il mancato rispetto degli ordini del team da parte del pilota argentino, che si rifiutò di cedere il successo al compagno e campione in carica Alan Jones nonostante un cartello esplicito esposto dal box che chiedeva il cambio di posizioni a pochi giri dalla fine e mostrato continuamente ai piloti. Reutemann nel dopogara affermò che non aveva visto il cartello con l'ordine di scuderia, mentre Jones criticò fortemente il compagno. Da quel giorno iniziò tra i due piloti una lotta aspra che vide però a fine anno Nelson Piquet gore e conquistare il titolo.

Le tappe successive videro il successo di soli due piloti: Alain Prost che vi vinse 4 volte (82,85,87,88 recordman dell'impianto di Rio) e Nelson Piquet. Il nativo di Rio de Janeiro trionfò nel circuito di casa nel 1983 e nel 1986. Nel 1983 in particolare il secondo posto non fu assegnato a causa della squalifica di Rosberg, secondo al traguardo perché la vettura era stata spinta ai box dai meccanici Williams per rimetterla in moto. I commissari respinsero il ricorso del team di Frank Williams decidendo di non riassegnare a nessun i punti del secondo classificato in base alla discrezionalità data dal regolamento ai commissari che potevano determinare la classifica in base alla gravità delle infrazioni.

L'ultima gara a Rio fu disputata nel 1989 e fu vinta da Nigel Mansell su Ferrari. Il leone di Man vinse alla gara d'esordio, un impresa che era riuscita solo a Fangio nel 1956 e a Baghetti nel 1961. Una gara storica perché vi fu il primo successo in assoluto per una vettura che portava in pista un innovativo cambio semi-automatico, nonostante i timori Ferrari della vigilia che dubitavano potesse giungere senza problemi tecnici al traguardo.

Dopo il 1989 il gp del Brasile tornò però a San Paolo a causa dei problemi di Jacarepaguá, che dovette rinunciare alla F1 ma che si reinventò come circuito per la CART costruendo per l'occasione un ovale intitolato ad Emerson Fittipaldi. Ma durò poco e anche la serie americana dopo il 2000 abbandono il circuito, che fu demolito nel 2012 perché sul suo terreno venne costruito il villaggio olimpico per le olimpiadi estive del 2016.

 

 

Il ritorno a San Paolo

 

Il circus tornò a San Paolo a partire dal 1990, su un tracciato estremamente ridotto per adeguare il circuito agli standard minimi di sicurezza, che però rimasero insufficienti rispetto a quelli di altri impianti. Venne eliminata la parte iniziale, composta da lunghi rettilinei e curve veloci. Ora il rettilineo del traguardo si concludeva con una nuova chicane, la S di Senna che immette sulla Curva do sol. Questa curva era già presente nel vecchio layout ma si trovava nella parte interna del circuito e veniva percorsa nel senso opposto insieme alla Reta oposta e alla Subida do lago. Arrivati alla Ferradura è stata aggiunta una bretella che la collega alla curva Laranja, con il circuito che ritorna nel senso originario e si sovrappongono vecchio e nuovo. L’ultima modifica importante è nella zona tra le curve Mergulho e Junção, dove il rettilineo che le raccorda viene spostato leggermente più a monte allo scopo di ampliare la via di fuga. Dopo tali modifiche la pista misura circa 4,309 m. Il layout nel corso dei trent’anni successivi ha visto solo piccole modifiche di contorno alla pista, riguardanti la riprofilazione di alcune curve o delle vie di fuga, sempre più asfaltate. Maggiori cambiamenti vide la corsia dei box, che rimane uno dei punti più pericolosi del tracciato.

Il Brasile mantenne la consueta collocazione di inizio campionato fino al 2004, quando venne deciso di spostare Interlagos nella parte finale di stagione per il timore del rischio delle grandi piogge, dopo i problemi sorti nel 2003 che vide un gp con un elevato numero di incidenti, soprattutto alla curva do Sol e che vide il primo successo in carriera di Giancarlo Fisichella su Jordan. Ma grazie allo spostamento al termine della stagione Interlagos e diventa sede dell’assegnazione del campionato. Questo avviene per sei volte, cinque consecutive tra il 2005 e il 2009 che vide iridati 2 volte Alonso (05-06), Raikkonen (07), Hamilton (08) e Button(09). L’ultima volta che fu assegnato il mondiale piloti fu il 2012, con Vettel che si impose campione su Alonso al termine di una gara che vide ancora il meteo grande protagonista.

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