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RIP: ANTONIA TERZI

DI LAURA PIRAS

Il Motorsport in questi giorni è in lutto per la tragica scomparsa di Antonia Terzi.

 

Morta all'età di 50 anni a causa di un incidente in Inghilterra noi di F1andCo ci teniamo ad omaggiarla con questo piccolo pezzo scritto dalla nostra Laura, unica donna del nostro staff. 

 

Per me è un grandissimo onore scrivere questo articolo per Antonia che non conoscevo dal vivo ma che ho seguito come una piccola mosca in tutta la sua carriera di Formula 1. 

Antonia per me fu un modello da seguire visto che da ragazzina desideravo lavorare come ingegnere per questo sport, poi le cose sono cambiate nella mia vita ma questa è un'altra storia. 

 

Antonia nacque a San Felice sul Panaro il 29 aprile del 1971, si diplomò al liceo scientifico Morando Morandi di Finale Emilia e conseguì la laurea nel 1996 all'Università di Modena. 

Iniziò a lavorare nella massima serie sportiva automobilistica molto presto, coprendo il ruolo di aerodinamica, alla Ferrari dove lavorò con Rory Byrne, capo dei progettisti. 

Il team dei progettisti si rivelò un gruppo decisamente valido, infatti dalle sapienti menti di questi ingegneri nacquero monoposto di gran successo: la Ferrari F399 che vinse il campionato costruttori nel 1999, la Ferrari F1-2000 a bordo della quale Schumacher vinse il titolo piloti, riportandolo a Maranello dopo un digiuno lungo 21 anni. E per finire in bellezza la sua avventura in Ferrari anche nel 2001 la forza del team fu confermata con la doppietta dei titoli piloti-costruttori grazie alla F2001, vettura estremamente valida. 

Nel 2002 si trasferì alla Williams, dove divenne capo aerodinamico, una delle posizioni più importanti nell'organigramma di una squadra di F1. Una donna finalmente rivestiva un ruolo di tutto rispetto. Anche in Williams fece vedere tutto il suo talento, infatti fu grazie a lei che venne progettata la competitiva monoposto FW25 che nel 2003 ottenne un discreto bottino: quattro vittorie, tra cui due doppiette, e il secondo posto nella classifica del campionato costruttori.

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Successivamente divenne nota per la creazione della FW26, vettura che partecipò al mondiale di Formula 1 del 2004, resa famosa per " il tricheco".

 

La FW26 era a suo modo una monoposto rivoluzionaria per quanto riguarda le caratteristiche aerodinamiche: la vettura era dotata di una doppia chiglia molto estrema e il muso, raccordato direttamente all'alettone anteriore, era decisamente massiccio e corto.

 

I dati dei test invernali furono molto molto positivi e la bontà della vettura venne confermata anche dal secondo posto di Juan Pablo Montoya al Gran Premio della Malesia. 

Nonostante ciò la FW26 dimostrò di avere parecchi limiti e debolezze, causati anche dal musetto a tricheco che generava delle criticità con la distribuzione delle masse.

 

Anche se furono fatti dei cambiamenti, durante l'estate ,dalla stessa Terzi che rivide il suo progetto progettando un anteriore più classico la Williams non riuscì ad impensierire l'armata rossa della Ferrari che correva con una vettura perfetta: la F2004.

Montoya riuscì a vincere solo l'ultima gara della stagione in Brasile.

Alla fine della stagione ovviamente sono del tutto normali bilanci e riflessioni, soprattutto se non si è riusciti a vincere in modo sostanziale o se non si è riusciti ad ottenere nel complesso una perfomance positiva.

In Williams furono presi dei provvedimenti in quanto la FW26 non aveva esaudito tutte le aspettative positive e, in base a tali ragionamenti, Antonia venne nominata responsabile principale della debacle sportiva della squadra. Dapprima fu sostituita dal francese Loïc Bigois e successivamente salutò la Formula1 dedicandosi ad altri progetti. 

Dopo la parentesi con la Formula 1 collaborò con la Dallara e in seguito ha lavorato, come ricercatrice, alla facoltà di ingegneria aerospaziale dell'Università tecnica di Delft. Quì nel 2011 ha creato, insieme a Wubbo Ockels, ex astronauta, e Joris Melkert, ingegnere aerospaziale, il Superbus, un autoveicolo costruito in fibra di carbonio e trazione full electric con 23 posti e apertura delle porte ad "ali di gabbiano".

Dal 2014 al 2019 ha ricoperto il ruolo di responsabile del reparto aerodinamico presso Bentley e da pochissimo era diventata professoressa presso l'Università Nazionale Australiana di Canberra.

 

Credo fermamente che non solo la Formula 1 ha perso una valida amica ma è il mondo che può ritenersi più povero di ingegno e di passione. 

Antonia credo che non la dimenticheremo mai, soprattutto noi donne che desideriamo far parte di questo mondo. 

Grazie Antonia per ciò che hai rappresentato per noi, la tua figura e il tuo esempio saranno sempre di grande aiuto a tutte quelle ragazze che vogliono entrare nel motosport. 

 

 

Laura Piras 

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