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LA F1 NEGLI STATI UNITI D'AMERICA

DI MARCO TERRAGNI

Definire complicato il rapporto tra Formula 1 e Stati Uniti è dire poco poiché da sempre esiste una forte diversità tra la concezione americana del motorsport e quella europea e questo ha reso molto difficile alla F1 imporsi.

Gli Stati Uniti hanno ospitato gare valide per il campionato del mondo fin dal 1950, quando venne inserita in calendario la celebre 500 miglia di Indianapolis allo scopo proprio di avvicinare i due mondi. Ma fu un fiasco con i piloti europei a disertare la grande classica americana che uscì dal calendario dopo il 1960.

Ben 8 gp hanno avuto il titolo di gp degli Stati Uniti: Sebring, Riverside, Watkins Glen, Indianapolis, Austin, Dallas, Detroit e Phoenix con un grande mix tra circuiti nelle città, soprattutto negli anni 80, ed i circuiti tradizionali.

A partire dal 1976 e fino al 1983 gli USA ospitarono ben due gp in calendario cioè il gp degli Stati Uniti Ovest a Long Beach, sobborgo della contea di Las Vegas ed il gp degli Stati Uniti Est, ospitato fino al 1980 a Watkins Glen e dal 1982 nella città di Detroit. Da ricordare che nel 1981 e 1982 vi fu anche il gp di Las Vegas, nel parcheggio del Cesar Palace e nel 1982 gli Stati Uniti ospitarono nel proprio territorio ben 3 appuntamenti (Detroit, Long Beach, Las Vegas) un record per la F1 che verrà eguagliato solo nel 2020 quando l'Italia ospitò anch'essa 3 corse. A partire dal 1984 tornò un unico gp degli Stati Uniti che tra Dallas, Detroit e Phoenix durò fino al 1992, quando i gp a stelle e strisce uscirono dal calendario fino al 2000, con l’introduzione di Indianapolis. Ma non fu facile e il circus si prese un altra pausa dopo che il circuito dell'indiana uscì dal calendario nel 2007 fino al 2012,quando la F1 si trasferisce ad Austin su un circuito costruito appositamente per lei.

(il podio del gp 2001)

 

 

ALBO D'ORO

 

È molto complesso fare un unica statistica per le gare corse negli USA, visto la molteplicità di eventi. Per quanto riguardano le sole tappe con denominazione di gp degli Stati Uniti record di vittorie per Lewis Hamilton con 6, davanti ad Ayrton Senna e Michael Schumacher a 5 mentre 3 affermazioni a testa per Jim Clark e Graham Hill. Per i piloti in attività un successo a testa per Sebastian Vettel, Kimi Raikkonen e Valtteri Bottas mentre hanno conquistato podi 2 podi ciascuno Alonso, Verstappen e Ricciardo. È Senna invece a comandare la classifica delle pole (5) con Schumacher ed Hamilton a quota 4 mentre Graham Hill è a quota 3. Per quanto riguarda i team 10 successi per la Lotus insieme a 10 pole, a seguire Ferrari con 8 vittorie e 7 pole e Mclaren con 7 vittorie e 6 pole. Per i team ancora in attività 5 vittorie per Mercedes (e 6 pole), 2 vittorie per la Williams (1 pole) ed un successo per Red Bull (2 pole).

Per quanto riguarda le tappe corse a Long Beach valevoli per il gp degli USA-Ovest (1976-1983) abbiamo 3 vittorie per Ferrari, 2 per Mclaren ed una a testa per Lotus, Williams e Brabham mentre ci furono ben 8 vincitori diversi in 8 edizioni disputate. Nello stesso lasso di tempo si svolse anche il gp degli USA-Est (primo caso di un doppio gp dopo Monza e Pescara nel 57) dove il record è di affermazioni per Mclaren a quota 3, seguita da Ferrari con 2 mentre uno a testa per Williams, Tyrrel e Brabham. Tra i piloti l'unico ad imporsi per 2 volte fu James Hunt(76-77) mentre nelle altre tappe ci furono sempre vincitori diversi. Da ricordare anche le due tappe svolte a Las Vegas nel 1981 e 1982, vinte rispetto da Alan Jones su Williams e Michele Alboreto su Tyrrell (primo successo in carriera) in entrambi i casi ultima gara fondamentale per assegnare il titolo, andato nel 1981 a Nelson Piquet su Brabham e nel 1982 a Keke Rosberg su Williams.

 

 

LA FORMULA 1 A GLEN 

(Il circuito di Watkins Glen tra 1961 e 1971. Wikipedia)

 

 

La prima tappa negli Stati Uniti su di in circuito stradale fu a Sebring (Florida), pista ricavata da una parte dell'aeroporto Hendricks Field. Nella prima e unica edizione disputata nel 1959 vi fu la prima vittoria in F1 di Bruce Mclaren al volante di una Cooper-Climax, che diventò il pilota più giovane a vincere un gp all'età di 22 anni e 104 giorni, record che sarà battuto solo nel 2003 da Alonso. Fu l'ultima gara fino a Monaco 94 in cui nessun campione del mondo fu presente in pista ma poco male perché alla fine della corsa fu incoronato il nuovo campione cioè Jack Brabham su Cooper in un finale incredibile, visto che tagliò il traguardo a spinta dopo che si era fermato per un problema tecnico a soli 400 metri dal traguardo. Il gp vide infine il tentativo di Roger Ward, vincitore della 500 miglia 1959 di sfidare i piloti europei con una Kurtis Kraft, ma si rivela un fiasco: in qualifica fu distante 43 secondi dalla pole mentre in gara si ritirò.

Dopo una tappa nel 1960 a Riverside a partire dal 1961 la tappa a stelle e strisce approdò a Watkins Glen, nello stato di New York. Precedentemente un circuito stradale, nel 1956 divenne un vero e proprio tracciato permanente lungo 3.701 e che divenne quasi subito una delle tappe più importanti del campionato: posizionata a fine campionato, spesso decisiva nell'assegnazione dei campionati, attirava grandi quantità di pubblico in pista per il weekend sfruttando anche la finestra autunnale ma faceva gola a team e piloti per l'alto montepremi messo in palio, il più alto tra tutte le gare in calendario.

La prima gara al Glen vede il primo ed unico successo in F1 di Innes Ireland al volante di una Lotus-Climax davanti a Dan Gurney su Porsche e Tony Brooks su BRM. Fu l’unico appuntamento a cui partecipò Ken Miles ed il primo anche per Roger Penske, attuale proprietario del circuito di Indianapolis e dell'omonimo team Indycar, che giunse 8° e partecipò anche all'edizione successiva sempre al volante di una Lotus arrivando 9°. Soprattutto fu assente  la Ferrari, che già nel 1960 aveva disertato il gp a stelle e strisce ma che nel 1961 decise di saltarla la seguito del grave incidente di Monza che era costato la vita a Von Trips e a 13 spettatori. Assente quindi anche il nuovo campione Phil Hill, il primo statunitense a riuscirci con la Ferrari che saltò anche il 1962,dopo una stagione complicata tra crisi tecnica e scioperi.

Anche nel 1969 il Gp degli Usa vede l'assegnazione di un titolo cioè quello costruttori per la Matra, il primo per il team francese gestito da Ken Tyrrel nel giorno del primo successo in F1 per Jochen Rindt su Lotus e che vide un grave incidente per il campione del mondo Graham Hill, che si fratturò le gambe dopo che gli scoppiò una gomma e con l’inglese sbalzato fuori nell’impatto poiché era con le cinture slacciate. Anche il 1970 vide l’assegnazione dei titoli: il piloti a Jochen Rindt, assegnato alla memoria dopo il tragico incidente che lo vide perire a Monza mentre quella costruttori arrivò per la Lotus grazie al primo successo del giovanissimo Emerson Fittipaldi .

Ma col passare degli anni l'impianto statunitense mostrò tutti i limiti sul fronte sicurezza, soprattutto vista l'assenza di spazi di fuga adeguati e nel 1971 venne allungato aggiungendo un vero e proprio nuovo settore denominato "Boot" che comprendeva quattro lenti tornanti intervallati da un breve rettilineo al posto del veloce rettilineo Chute. Anche i box e la linea del traguardo furono modificati, spostati indietro prima della curva conosciuta come "The 90".

(Il Glen dopo le modifiche del 1971)

 

Ma nonostante le modifiche la pista mantenne la sua pericolosità e nel 1973 vi perse la vita François Cevert su Tyrrell alle Esses, mentre cercava di conquistare la pole position. Il compagno e amico Stewart visto l'incidente decise di rinunciare al 100° gp in carriera e di ritirarsi dalle corse.

L'anno successivo fu Helmuth Koinigg a morire: uscito di pista alla curva Toe impattò contro le barriere a velocità relativamente bassa, ma la prima lama di alluminio del guard-rail non cedette decapitando il pilota austriaco ma nonostante la gravita dell'incidente la gara proseguì normalmente. Lo stesso giorno vennero infatti assegnati i titoli mondiali, con Emerson Fittipaldi e Mclaren che conquistarono il campionato dopo una dura lotta contro Clay Regazzoni su Ferrari. Una gara in cui entrambi i contendenti del campionato trovarono difficoltà con le gomme ma Emerson riuscì ad arrivare 4° conquistando i punti che lo consacrano iridato mentre Clay giunse solo 11°, a quattro giri dal vincitore Reutemann in una corsa per lui funestata da continui problemi alle gomme e molte soste ai box.

Allo scopo di migliorare la sicurezza nel 75 la pista fu di nuovo modificata aggiungendo una chicane nel mezzo delle Esses (le tre curve in rapida successione subito dopo la The 90°) al fine di rallentarne la percorrenza ma questo non impedì il declino del circuito vicino New York. A partire dal 1976 con l'ingresso in calendario di long Beach Watkins Glen ospiterà il gp degli Usa Est fino al 1980, vedendo ancora una volta l'assegno di un campionato del 1977, quando Niki Lauda si consacrò con Ferrari per la seconda volta campione del mondo grazie ad un quarto posto e decidendo di lasciare il team a causa del rapporto ormai logoro con la squadra di Maranello con la gara fu vinta da James Hunt su Mclaren

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