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PREVIEW GP ITALIA

DI NICOLA SIGISMONDI

Siamo giunti al termine della seconda tripletta che il calendario di F1 2021 ci offre, e quale migliore posto ci poteva essere per chiuderla se non “Il Tempio della Velocità” di Monza? Signore e signori benvenuti al weekend del nostro GP, quello di Italia, che trasuda passione, cultura, storia e tradizione più di tutti gli altri tracciati in calendario, che ci ha regalato nel corso degli anni delle emozioni incredibili. La gara di casa della Ferrari, dell’AlphaTauri ed in parte dell’Alfa Romeo-Sauber.

Caratteristiche del circuito ed assetti delle vetture

 

Monza è una classica pista che in gergo viene definita “Stop and Go”, tecnicamente molto facile rispetto ad altri tracciati in calendario, ma la sua difficoltà sta nelle elevate velocità sviluppate, presentando la media di velocità sul giro più alta in tutto il mondo, che rendono tutto complicato e fanno si che per trovare il giro perfetto bisogna essere chirurgici. L’Autodromo Nazionale è un concentrato di velocità pura lungo 5,793 km con solamente 11 curve ad interrompere i lunghi rettilinei, da percorrere 53 volte in gara in senso orario, per un totale di 306,720 km. Le zone DRS presenti sono due: la prima sul rettilineo principale e la seconda sul rettilineo che va dall’uscita della Lesmo 2 all’entrata della variante Ascari. Come noto l’effetto del sistema di riduzione del drag è meno efficace rispetto ad altre piste, a causa dei pacchetti aerodinamici a bassissimo carico che vengono studiati apposta per Monza e che devono garantire la massima efficienza per ottenere le migliori velocità di punta allo speed trap, in combinazione ad un motore potente. A differenza della scia che è molto potente se ci si trova a 3 secondi dalla vettura davanti. Generalmente le squadre decidono la rapportatura del cambio (che ormai da anni è congelata ad inizio stagione con una sola modifica concessa durante l’anno) proprio in funzione delle altissime velocità che si raggiungono sui rettilinei dello Stradale per erogare la massima potenza dal proprio propulsore. L’attenzione degli ingegneri, per questo weekend, si sposta sulla parte meccanica che dovrà garantire il giusto livello di grip (data l’incidenza delle ali praticamente nulle), che permetta di aggredire al massimo i cordoli delle varianti, che offrano la massima trazione all’uscita delle numerose curve lente presenti sulla pista (senza creare pattinamenti deleteri agli pneumatici posteriori) e trasmettano il giusto feeling al pilota nelle frenate violente, specie quella di curva 1, in cui si arriva a gomme e freni freddi. Per tutti questi motivi, tendenzialmente, si opta per delle molle medio-dure all’anteriore e più morbide al posteriore, con barre antirollio abbastanza dure, per favorire un rapido ingresso in curva. I carichi che maggiormente agiscono sulle gomme, a Monza, sono quelli longitudinali, viste le numerose ripartenze a bassa velocità, che possono generare fenomeni di blistering al posteriore.

 

A spasso per il circuito di Monza

 

Per trovare il giro perfetto sullo Stradale la prima regola è tenere giù il piede sul gas sempre e trovare la scia ideale. Detto questo andiamo a vedere come affrontare una tornata nel Tempio della Velocità. Si arriva in uscita dall’ultima curva a pieno gas e poco dopo il passaggio sul traguardo si apre il DRS. Ci si appresta alla staccata, violenta, di curva 1 con le gomme ed i freni fuori temperatura a circa 350 km/h, frenando al cartello dei 100 m, e non oltre, evitando in questo modo di finire lunghi. Si scalano tutte le marce per affrontare la prima variante in 3° marcia, andando a tagliare in modo aggressivo l’ingresso, per poi trovarsi in posizione corretta, a volante dritto, nel momento in cui si torna sul gas per trazionare, evitando di avere una perdita del posteriore. Allungo verso la Biassono (curvone da affrontare in pieno) che porta alla staccata della Variante della Roggia. Anche qui si aggredisce il cordolo in entrata, in 4° marcia, frenando leggermente dopo il cartello dei 100 metri, facendo attenzione a non finire sulla ghiaia in uscita. Altro breve allungo che successivamente immette nelle due curve di Lesmo. La prima è una curva lunga, da affrontare in 5°/6° marcia, dove è importante portare dentro tanta velocità, mancando leggermente l’apex, e sfruttare tutto il cordolo in uscita. Nella seconda, invece, si dà priorità all’uscita, visto il lungo rettilineo che bisogna affrontare successivamente. Si frena al cartello dei 50 m scendendo dalla 7° alla 5° marcia (dopo il breve allungo che la separa dalla Lesmo 1), si taglia il cordolo interno per sfruttare quello in uscita, sempre facendo attenzione a non finire sulla ghiaia. A questo punto si spalanca completamente il gas ed il DRS per il lungo rettilineo in discesa che porta alla variante Ascari. Questo è il punto più ostico dell’intero tracciato brianzolo, il posto dove si può fare realmente il tempo. Si frena poco dopo i 100 m, si entra in 5° marcia sterzando verso sinistra mangiandosi il cordolo interno, si dosa il gas per affrontare il seguente destra-sinistra (con il poco carico è facile perdere la macchina in questo punto). Al termine di questa sequenza si cerca di passare a gas spalancato sul cordolo interno per poi sfruttare l’uscita con quanta più velocità possibile, così da essere lanciati al meglio per il rettilineo di ritorno. A questo punto c’è solo la Parabolica (che da quest’anno prenderà il nome del compianto pilota Ferrari Michele Alboreto) da affrontare prima di ritornare sul traguardo. L’ultima curva è l’unico curvone vero è proprio di tutto il tracciato monzese, con la possibilità di affrontarlo con diverse traiettorie. Quella più redditizia è senz’altro quella che permette di frenare, dentro la Parabolica, in combinato con il volante girato così da portare più velocità possibile all’interno. Si riapre completamente il gas a centro curva, andando a sfruttare il sottosterzo per usare tutta la pista in uscita ed involarsi nuovamente sul traguardo e concludere il giro nel Tempio della Velocità.

 

Hotspots per il sorpasso

A Monza sono disponibili vari punti di sorpassi. Il primo è senz’altro quello sul rettilineo con la scia ed il DRS od alla violenta staccata della prima variante. Il secondo punto è l’allungo che porta alla staccata della variante della Roggia, precisamente alla Curva Biassono, ed il terzo è proprio all’ingresso della stessa. Il quarto punto dove è possibile sorpassare, anche se non viene utilizzato spesso in gara, ma maggiormente nelle prime fasi dopo la partenza, è alla Lesmo 1. Un altro punto maggiormente usato per superare, sempre grazie a DRS e scia, è il rettilineo che porta all’Ascari con la seguente staccata per entrare nell’unica esse veloce che il tracciato offre. Il penultimo punto, se si esce dalla variante Ascari molto forte e vicino alla vettura che si segue, è il rettifilo opposto a quello dei box. L’ultimo punto favorevole ai sorpassi è in ingresso alla Parabolica ed in percorrenza della stessa.

Mescole GP Italia 2021                            

Pirelli PZero White Hard: C2

Pirelli PZero Yellow Medium: C3

Pirelli PZero Red Soft: C4

 

Statistiche GP di Italia

 

Edizioni disputate: 71

Lunghezza tracciato: 5,793 km

N. di curve: 11

N. di giri: 53

Distanza GP: 306,720 km

Piloti con il maggior numero di vittorie: Micheal Schumacher x5 (1996-1998-2000-2003-2006 Ferrari), Lewis Hamilton x5 (2012 McLaren, 2014-2015-2017-2018 Mercedes)

Squadra con il maggior numero di vittorie: Ferrari x19 (Alberto Ascari 1951-1952, Phil Hill 1960-1961, John Surtees 1964, Ludovico Scarfiotti 1966, Clay Regazzoni 1970-1975, Jody Scheckter 1979, Gerhard Berger 1988, Micheal Schumacher 1996-1998-2000-2003-2006, Rubens Barrichello 2002-2004, Fernando Alonso 2010, Charles Leclerc 2019)

Piloti con il maggior numero di pole position: Lewis Hamilton x7 (2009-2012 McLaren, 2014-2015-2016-2017-2020 Mercedes)

Squadre con il maggior numero di pole: Ferrari x21 (Alberto Ascari 1952-1953, Juan Manuel Fangio 1956, Phil Hill 1960, Wolfang von Trips 1961, John Surtees 1963-1964, Mike Parkes 1966, Jacky Ickx 1970-1972, Mario Andretti 1982, Jean Alesi 1994, Micheal Schumacher 1998-2000-2003, Rubens Barrichello 2004, Fernando Alonso 2010, Kimi Raikkonen 2018, Charles Leclerc 2019)

Pilota con il maggior numero di giri veloce: Lewis Hamilton x7 (2011 McLaren, 2013-2014-2015-2018-2019-2020 Mercedes)

Squadra con il maggior numero di giri veloce: Ferrari x19 (Alberto Ascari 1952, Jose-Froilan Gonzalez 1954, Phil Hill 1958-1959-1960, Giancarlo Baghetti 1961, John Surtees 1964, Ludovico Scarfiotti 1966, Clay Regazzoni 1970-1975, Jacky Ickx 1970, Michele Alboreto 1988, Gerhard Berger 1995, Micheal Schumacher 1996-2003, Rubens Barrichello 2002-2004, Kimi Raikkonen 2008, Fernando Alonso 2010)

Giro record in qualifica: 1:18:887 Lewis Hamilton/Mercedes (2020)

Giro record in gara: 1:21:046 Rubens Barrichello/Ferrari (2004)

 

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