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GP OLANDA: LA PREVIEW

DI NICOLA SIGISMONDI

Dopo 36 anni, con un anno e mezzo di ritardo causa Covid, il Circus iridato torna a percorrere l’asfalto di Zandvoort per il 31° GP di Olanda, nella tana dell’idolo locale Max Verstappen, che finalmente può assaporare il suo primo GP di casa. Tappa numero 2 di questo secondo trittico imposto dal calendario 2021, che va a dividere una doppietta storica come quella di Spa e Monza.

 

Caratteristiche del circuito ed assetti delle vetture

Il tracciato di Zandvoort negli anni ha subito numerose modifiche. Ed anche per tornare ad ospitare il massimo campionato a ruote scoperte ha dovuto subire un ulteriore restyling, per assicurare più spettacolo, visto le poche occasioni di sorpasso che la pista offre, con l’introduzione di due paraboliche con un camber molto elevato, maggiore di quello offerto da Indianapolis, e per favorire anche una diversa interpretazione delle 14 curve presenti (10 a destra e 4 a sinistra). Questo farà sì che gli pneumatici Pirelli (l’azienda milanese ha deciso di portare la gamma più dura dei prodotti a sua disposizione) soffriranno moltissimo i carichi laterali, e sarà questa variabile a cui gli ingegneri dovranno prestare molta attenzione in questo fine settimana. La distanza da percorrere per un completare un giro è abbastanza corta, solo 4,259 km, da effettuare 72 volte per un totale di 306.648 km, con due zone DRS. La configurazione aerodinamica ottimale da adottare è quella da alta deportanza, a causa dei lunghi curvoni ad alta e bassa velocità e dei brevi rettilinei presenti, così da mantenere un’ottima andatura a centro curva, oltre che riuscire a portare molta velocità in ingresso. Per quanto riguarda l’assetto meccanico, a causa dei numeri saliscendi ed avvallamenti presenti, e poche staccate impegnative, è consigliabile adottare delle molle e barre antirollio abbastanza morbide. Visti gli elevati carichi a cui le gomme anteriori, ed in particolar modo quella sinistra, sono sottoposte, considerando che si sta parecchio tempo in appoggio e sono presenti poche occasioni di smaltire il calore generato, è fondamentale tenere sotto controllo la temperatura dell’asse anteriore.

A spasso per il circuito di Zandvoort

 

 

Si esce dalla parabolica dell’ultima curva full gas, portando quanta più velocità possibile per lanciarsi, con DRS aperto, sul rettilineo del traguardo ed iniziare il giro. Si frena ai 75 metri, scalando fino alla 3°/4° marcia, per approcciare curva 1 (Tarzanbocht) dove è molto importante avere una buona velocità a centro curva per uscire nel modo più rapido possibile, sfruttando tutto il cordolo in uscita. Curva 2 (Gerlachbocht) è una curva secca verso destra che si potrebbe affrontare in pieno in 6°, altrimenti basta dare un piccolo colpo di freno per mettersi in giusta posizione per affrontare la prima parabolica presente sul tracciato, e cioè curva 3, la Hugenholtzboch. Grazie alle nuove modifiche è possibile affrontarla con varie traiettorie, più larga e rotonda per favorire una migliore velocità a centro curva o più stretta a V per favorire una migliore trazione. Il tutto varia a seconda della monoposto e dello stile di guida del pilota. Sfruttando tutta l’uscita, ci si invola full gas nel saliscendi delle curve 4 (Hunserug), 5 e 6 (Slotemakerbocht), un veloce destra-sinistra-destra. È importante stare molto larghi in uscita dalla 6, quasi a toccare la ghiaia, per preparare al meglio l’ingresso della 7 (Scheivlak), la curva più sfidante dell’intero tracciato. Se si riesce ad avere un giusto ingresso è possibile affrontarla in pieno con la 6° marcia inserita andando a toccare il cordolo in uscita, altrimenti è facile avere del sottosterzo e finire nella ghiaia. Ora arriva il tratto delle curve 8 (Masterbocht), 9 (Bocht 9) e 10 (Bocht 10) che sono tre curvoni, il primo si affronta in sesta marcia tagliando molto l’ingresso sul cordolo ma rimanendo largo in uscita, così da avere tanta velocità per essere in posizione per la 9. Questa curva si affronta in 3° marcia passando molto vicino al cordolo interno, sfruttando tutta l’uscita, ma facendo attenzione a non avere del sottosterzo il quale potrebbe causare un effetto pendolo e tramutarsi in sovrasterzo. Veloce cambio di direzione per affrontare la Bocht 10, l’ultimo curvone di questo tratto, in 4° marcia rimanendo abbastanza lontano dal punto di corda, ma non troppo e facendo sempre attenzione a non finire troppo larghi a causa del sottosterzo, per portare più velocità in uscita per il secondo rettilineo presente sul tracciato olandese. La curva 11 (Hans Ernst Bocht) è una curva quasi a 90° seguita dalla 12 che è un curvone a bassa velocità da affrontare in terza marcia. Con DRS aperto si frena a 100 metri, e non oltre altrimenti c’è la ghiaia ad accogliere il lungo, per sterzare velocemente a destra saltando letteralmente sul cordolo e mettersi subito in posizione per curva 12. Anche qui, così come alla 3, è possibile affrontarla in due modi: rimanendo più cuciti al cordolo per sfruttare la trazione o leggermente staccati dalla corda per portare più velocità a centro curva. In entrambi i casi è fondamentale sfruttare tutto il cordolo in uscita. Breve allungo che porta alle due curve finali la 13 (Kumhobocht) e la parabolica finale, curva 14, la Arie Luyenduk Bocht. Si frena scalando fino alla 4° passando molto vicini al cordolo interno per poi spalancare il gas, sfruttando tutto il cordolo in uscita, per affrontare la 14 a piena potenza, aprire il DRS e terminare il giro a Zandvoort. 

Hotspots per il sorpasso

Le opportunità di sorpasso sulla pista sono solamente 4: sul rettilineo principale, la staccata di curva 1, quella di curva 3 e la staccata alla fine del rettilineo opposto, in curva 11.

 

Mescole GP Olanda 2021                            

Pirelli PZero White Hard: C1

Pirelli PZero Yellow Medium: C2

Pirelli PZero Red Soft: C3

 

Statistiche GP di Olanda

Edizioni disputate: 30

Lunghezza tracciato: 4,259 km

N. di curve: 14

N. di giri: 72

Distanza GP: 306,648 km

Piloti con il maggior numero di vittorie: Jim Clark x4 (1963-1964-1965-1967 Lotus)

Squadra con il maggior numero di vittorie: Ferrari x8 (Alberto Ascari 1952-1953, Wolfgang von Trips 1961, Jacky Ickx 1971, Niki Lauda 1974-1977, Didier Pironi 1982, René Arnoux 1983)

Piloti con il maggior numero di pole position: René Arnoux x3 (1979-1980-1982 Renault)

Squadre con il maggior numero di pole: Lotus x8 (Stirling Moss 1960, Jim Clark 1963, Graham Hill 1967, Jochen Rindt 1969-1970, Ronnie Peterson 1973, Mario Andretti 1977-1978)

Pilota con il maggior numero di giri veloce: Jim Clark x5 (1961-1963-1964-1965-1967 Lotus)

Squadra con il maggior numero di giri veloce: Ferrari x10 (Alberto Ascari 1952, Luigi Villoresi 1953, Jacky Ickx 1970-1971, Niki Lauda 1975-1977, Clay Regazzoni 1976, Gilles Villeneuve 1979, René Arnoux 1983-1984)

Giro record in qualifica: n/a

 Giro record in gara: n/a

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